12 Dicembre 2023
05:12
Piano casa in Lombardia: si punta all’aiuto delle fasce intermedie
LOMBARDIA – Rigenerazione urbana e un’attenzione alla fascia intermedia, che fino a pochi anni fa non aveva bisogno di un sostegno dall’housing sociale: questi i pilastri del Piano regionale dei servizi abitativi della Lombardia, di cui si è discusso questa mattina al Belvedere Jannacci di Palazzo Pirelli.
Un piano “sicuramente impegnativo, dato che tra risorse che abbiamo messo noi e Pnrr muoviamo 1,5 miliardi di euro“, ha sottolineato all’inizio dei lavori il presidente Attilio Fontana, spiegando che “lo sviluppo sostenibile e l’esigenza di non impattare sul consumo di suolo sono le linee guida che Regione segue nell’attuazione del piano casa. Per questo sosteniamo le iniziative legate alla rigenerazione urbana e al riutilizzo“.
L’obiettivo di Palazzo Lombardia è poi quello di dare “una risposta anche a quella fascia intermedia che fino a oggi se l’è cavata per conto proprio. Questa in particolare è un’esigenza che si sente soprattutto nelle grandi città, a cui vogliamo dare una risposta. Gli sforzi che stiamo mettendo in campo – ha concluso Fontana – sono di fatto una risposta complessa ai bisogni del cittadino, in questo caso che riguarda la sfera dell’abitare, ma un modo di operare che contraddistingue sempre di più il nostro modo di lavorare“.
A illustrare il piano da 1,5 miliardi è stato l’assessore alla Casa e housing sociale, Paolo Franco, che ha parlato di “attesi interventi di rigenerazione, accompagnati da iniziative di welfare abitativo e un’inedita attenzione alla dinamica sociale e dei quartieri. Maggiori sensibilità che rappresentano uno spartiacque nelle politiche regionali sulla Casa“. Ci sono poi i “non secondari sforzi sull’housing sociale, che si traducono per esempio in soluzioni abitative dedicate a persone con redditi medio bassi. Iniziative che sostengono il mix abitativo, la valorizzazione degli immobili e anche la sostenibilità economica. Sensibilità che interessano diverse categorie professionali, tra cui i dipendenti degli enti pubblici, forze dell’ordine e sanitari“.
“Con la Missione Lombardia – ha concluso Franco – abbiamo chiesto un maggiore coinvolgimento da parte di tutte le istituzioni. Per esempio, rispetto alle fasce più povere della popolazione, Regione sta facendo il necessario e ancora di più, ma occorre che i Comuni facciano la propria parte più afferente ai servizi sociali, uniti in una vera e propria alleanza istituzionale per realizzare la Missione Lombardia“.