22 Febbraio 2024
06:56
Studio pavese rileva aumento rinite allergica nei bambini italiani
PAVIA – Naso dei bimbi italiani sotto attacco. Uno studio tricolore su un campione rappresentativo di bambini, pubblicato su ‘The Journal of Allergy and Clinical Immunology: In Practice’, rileva un aumento della rinite allergica nella popolazione pediatrica del nostro Paese, confermando natura del disturbo quale “condizione cronica diffusa“. I risultati mostrano “un incremento significativo nella prevalenza della malattia“, sottolineando al contempo anche “un aumento costante delle diagnosi da parte dei medici nel corso degli ultimi 10 anni“. Una “tendenza preoccupante“, la definiscono gli autori.
I ricercatori hanno condotto una revisione sistematica e metanalisi considerando database, registri e studi di coorte o trasversali pubblicati tra il 2012 e il 2022, che valutano l’epidemiologia (incidenza o prevalenza) della rinite allergica nella popolazione pediatrica. “Sono stati inclusi nella nostra analisi 22 studi – spiega la prima firmataria dell’articolo Amelia Licari, dell’università di Pavia e membro del board della campagna informativa ‘Sos Acari‘. La prevalenza complessiva della rinite allergica diagnosticata dal medico è stata del 10,5%, mentre la prevalenza complessiva di rinite allergica auto-riferita dai pazienti nei precedenti 12 mesi è stata dell’18%. Questa analisi ha dimostrato inoltre un trend in crescita della rinite allergica diagnosticata dal medico negli anni: 8,4% nel periodo 2012-2015, rispetto al 19,9% nel periodo 2016-2022“.
I dati, si legge in una nota, indicano che “la prevalenza della rinite allergica diagnosticata dal medico sta aumentando nel tempo nella popolazione pediatrica” ed evidenziano “l’urgenza di ulteriori statistiche per descrivere l’associazione e il controllo delle comorbidità legate alla rinite allergica nei pazienti pediatrici. L’analisi delle comorbidità, prima tra tutte l’asma, è essenziale per una gestione completa e mirata della patologia“.
Nelle conclusioni dello studio, gli autori rimarcano anche “la necessità di adottare una definizione standard della rinite allergica nei futuri studi per facilitare la raccolta di dati aggregati. La proposta dell’App e del protocollo Mobile Airway Sentinel Network da parte di Aria“, l’iniziativa Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma, “rappresenta un valido strumento per interpretare e monitorare la rinite allergica, offrendo un’opportunità per studi epidemiologici basati su una descrizione consolidata della patologia“. Un “altro elemento chiave” per gli esperti è “la mancanza di informazioni sulle comorbidità della rinite allergica, soprattutto per patologie atopiche associate. Date l’alta prevalenza della rinite allergica tra i bambini, sarà cruciale analizzarne il ruolo – insistono – nella progressione e prevenzione della ‘marcia atopica’ e/o nello sviluppo e peggioramento dell’asma“.
La campagna Sos Acari – portata avanti online e via social sotto il patrocinio delle associazioni Respiriamo insieme, Aib (Associazione italiana bronchiettasie) e Ariaaa3Onlus, con il contributo non condizionante di Alk-Abellò – punta a sensibilizzare sul legame “molto forte” tra l’allergia agli acari della polvere e rinite allergica. In questo contesto l’immunoterapia allergene specifica (Ait) promette di affrontare la causa dell’allergia, non solo i sintomi. Per Diego Peroni dell’università di Pisa, responsabile scientifico di Sos Acari, “l’Ait è particolarmente efficace nei bambini in età prescolare, poiché riduce il rischio di sviluppare asma quando entrano a scuola“. Richiede un impegno di almeno 3 anni, ricorda la nota, con controlli regolari ogni 6 mesi e un accordo tra medico, famiglia e paziente.