6 Marzo 2024
08:58
Per l’8 marzo a Pavia ex malate di cancro ‘statue viventi’ in passerella
PAVIA – Indosso hanno lenzuola bianche d’ospedale confezionate in abiti d’alta moda, colorate da opere d’autore proiettate sulla stoffa come fosse tela di pittore. Quindici ‘sculture viventi’ protagoniste in passerella per testimoniare che rinascere dopo un cancro si può. E’ ‘Ritratti di donna‘, un evento in programma l’8 marzo all’Almo Collegio Borromeo di Pavia, promosso da Cnao (Centro nazionale di adroterapia oncologica), Policlinico San Matteo e Ics Maugeri, patrocinato dalle istituzioni locali e da diverse realtà del Terzo settore. Madrina l’attrice e imprenditrice Carolina Marconi, paladina dei diritti di chi torna alla vita lasciandosi alle spalle la malattia.
C’è Rossella, che 7 anni fa ha affrontato un tumore al seno in stadio avanzato e oggi mette la sua esperienza al servizio di altre pazienti, esortandole a sentirsi come la Fenice del mito che può risorgere ancora più bella dalle sue ceneri. C’è Enza, colpita adenocarcinoma polmonare metastatico, che andava a fare le chemio con sulle labbra un sorriso e il suo rossetto, dicendo al cancro ‘tu te ne andrai!. E c’è Ginevra, che a 19 anni ha combattuto un tumore raro delle ossa e adesso lavora al progetto di un albo illustrato per raccontare il cancro ai bambini. Sono alcune delle modelle in passerella per la serata condotta dal presentatore Rai Antony Peth.
Si partirà dal potere terapeutico della risata con uno sketch dell’attrice, comica e performer Laura Formenti, per proseguire sulle note al pianoforte del maestro Eros Cristiani, compositore che ha lavorato con artisti come Vecchioni, De André, Pagani e Zucchero. Momento clou il défilé delle 15 mannequin per un giorno: acconciate dagli allievi del Centro professionale Ciofs di Pavia e truccate da Make-up Artist Revlon, vestiranno gli abiti disegnati per l’occasione dalla stilista esperta di Fashion Therapy Leonarda Nada Nuovo. Realizzati a partire da lenzuola donate da Ics Maugeri, sono ispirati alla ‘Primavera’ di Botticelli quale simbolo di resilienza e della vita che rifiorisce. Modelle che il maestro Stefano Bressani trasformerà nelle sue ‘sculture vestite’, proiettando sulle lenzuola-abito le immagini della sua collezione ‘#picassoreloaded‘.
“La sfilata intende vestire, oltre che il corpo, soprattutto le ferite lasciate dal cancro nel fisico e nell’animo. E’ un ulteriore tassello nel percorso che Cnao, con il progetto ‘Usiamo il cuore’, porta avanti da tempo per migliorare la qualità di vita dei pazienti. Ed è un’ulteriore conferma della capacità di fare rete”, afferma Ester Orlandi, ricercatore del Dipartimento di Scienze clinico-chirurgiche, diagnostiche e pediatriche dell’università degli Studi di Pavia e direttore del Dipartimento clinico Cnao. “Abbiamo aderito con entusiasmo a ‘Ritratti di donna’ perché, in linea con la nostra storica iniziativa ‘Maugeri in arte’, trasforma la bellezza in uno strumento utile a far stare bene le pazienti“, dichiara Laura Locati, professoressa di Oncologia medica dell’ateneo pavese e responsabile Sc Oncologia medica Irccs Ics Maugeri. “Grazie alla sinergia tra Cnao, Maugeri e San Matteo – evidenzia – stanno nascendo percorsi condivisi che offrono un supporto anche nella fase successiva ai trattamenti, quella delicata del graduale ritorno a una vita normale“.
“Scoprire di avere un cancro, trattarlo chirurgicamente, affrontarlo con le terapie chemioterapiche e radioterapiche sono tutti momenti chiave nel benessere psico-fisico delle nostre donne – rimarca Rossella Nappi, professoressa di Ostetricia e ginecologia all’università di Pavia e responsabile Uosd Ostetricia e ginecologia 2 – Pma della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo. Assistiamo a notevoli ripercussioni” del tumore “sull’immagine corporea, l’autostima, la funzione sessuale, la relazione di coppia, la vita familiare, lavorativa e sociale. Aiutare chi affronta la malattia oncologica a ritrovare la bellezza del corpo durante e dopo il percorso di cura è un obiettivo fondamentale nell’ambito della presa in carico globale che rappresenta la cifra dell’oncologia moderna. Riscoprire la bellezza del corpo tramite semplici gesti come il trucco, la scelta di un bell’abito o grazie all’arte permette alle donne di recuperare sicurezza, femminilità e intesa di coppia, con ripercussioni molto positive sia sulla qualità di vita sia sulla prognosi oncologica“.
Marconi pone l’accento sull’importanza della sfera affettiva nel percorso di cura: “Il supporto del partner – dice – è fondamentale, durante le terapie e forse ancora di più dopo. Spesso le cure oncologiche e ormonali hanno un pesante impatto sulla qualità di vita, con sbalzi d’umore, irritabilità, stanchezza, mancanza di desiderio sessuale. Le coppie sono messe a dura prova. E’ inevitabile che ci siano liti e discussioni, l’importante è non restare intrappolati nel rancore. I nostri partner devono fare un grande sforzo di comprensione nei nostri confronti e noi dobbiamo impegnarci a reagire, non rinunciando alla nostra femminilità. A tutte le donne che mi seguono sui social dico sempre che il cancro non dipende da noi, ma lo spirito con cui lo affrontiamo sì“.
Foto di Lesly Juarez su Unsplash