21 Marzo 2024
19:32
Elezioni comunali, Lissia (Csx): “Fare di Pavia una città più sviluppata, coesa e vivibile”
D: Quali sono le tre priorità assolute per il suo mandato se eletto Sindaco?
R:“Innanzitutto lo sviluppo. Dare a Pavia la possibilità di mettere in atto tutte quelle potenzialità latenti che andrebbero sollecitate affinché la città possa dare il meglio. Pavia ha grandi eccellenze: l’Università, la terza in Italia per fondazione, e i poli ospedalieri, il Policlinico San Matteo, l’IRCSS Mondino e la Maugeri. Poi ci sono il CNR e il CNAO, un unicum in Italia. A queste eccellenze molto forti bisogna affiancare uno sviluppo economico basato sull’economia della conoscenza e della ricerca. Sostanzialmente, raccogliere i frutti delle idee imprenditoriali che portino sviluppo e lavoro. Il Comune può fungere da ente che svolge un ruolo di regia per la città coordinandosi con gli altri enti, mettendo in condizione le aziende che vogliono investire a Pavia in termini di lavoro e professionalità, eleggendo Pavia come luogo di vita e far sì che queste persone si trovino al meglio. A questo tema si collega poi quello del disagio sociale, che vorremmo abbattere con politiche mirate”.
D: A riguardo come vorreste procedere? Con quali propositi?
R:“Vogliamo combattere l’insicurezza e creare un nuovo senso di comunità, che in questi anni è venuto meno. Ciò andrebbe creato con una Pavia coesa e solidale, capace di andare a soccorrere le persone che si trovano in difficoltà per varie ragioni; economiche, di lavoro, personali, di salute. Vogliamo una Pavia in grado di far sentire la vicinanza soprattutto a chi è rimasto indietro. Inoltre, la priorità è la comunità: bisogna puntare sulla cultura, un settore trascurato in questi anni perché il sindaco ha mantenuto a sé tutte le deleghe, e per noi è un settore fondamentale per far sì che ci sia nell’ambito di chi se ne occupa, un riconoscersi in Pavia e nelle sue grandi potenzialità. Ci sono 19 musei da mettere in rete; un rapporto da mantenere con l’Università; un Castello Visconteo che deve essere riadattato; le biblioteche pavesi, comprese quelle gestite dall’Università. Infine, lo sport: le infrastrutture sportive hanno sofferto di abbandono e degrado in questi anni, noi vogliamo ridare ai giovani la possibilità di svolgere liberamente il proprio sport preferito”.
D: In che modo intende affrontare le principali sfide che Pavia sta affrontando in questo momento (es. sicurezza, decoro urbano, mobilità)?
R:“La sicurezza è un punto fondamentale, molto sentito dai cittadini pavesi. Oggi si sentono meno sicuri. È cresciuto il senso di solitudine, l’abbandono di alcuni luoghi come le periferie, e in città desta preoccupazione per il fenomeno delle baby gang. Noi non vogliamo un approccio securitario: bisogna intervenire sulla solidarietà e sulla cura della città, in quei luoghi dove la socialità è abbandonata a sé stessa e occorrerebbero una serie di progetti per intercettare quel disagio sociale che spesso diventa aggressività, abbandono, insicurezza. Unitamente a un lavoro che comunque Questura di Pavia e Prefettura svolgono benissimo. Ma questo non basta. Il disagio sociale va stanato con politiche ad hoc che vadano a drenarlo”.
D: E sul decoro? la manutenzione della città?
R:“Anche questo è un punto importante. Occorrono fondi, e i fondi ci sono, perché da un’analisi di bilancio che abbiamo fatto in questi anni, è possibile reperire risorse tali per cui sia possibile creare un distaccamento delle attività del Comune, magari presso la partecipata comunale, che si occupi interamente della piccola manutenzione del decoro della città. Questo è fattibile con quella progettualità che in questi anni è mancata. Noi per quanto possibile vogliamo essere impeccabili e far sì che Pavia risplenda in tutta la sua bellezza, dedicando risorse significative. Poi c’è il verde cittadino: nelle periferie è trascurato. Pavia gode di bellezze naturali da valorizzare e ha bisogno di una cura particolare del patrimonio verde che può vantare”.
D: Come intende coinvolgere i cittadini nelle decisioni che riguardano la città?
R: “I cittadini vanno coinvolti attraverso la partecipazione. C’era una canzone di Giorgio Gaber che diceva “la libertà è partecipazione”. Noi la interpretiamo in modo aderente allo spirito della politica di centrosinistra, che è quello di far partecipare i cittadini nei processi decisionali. Ci sono strumenti come il bilancio partecipativo che consentono a tante persone di interessarsi da vicino alla città, operando su progetti specifici. Oppure i comitati di quartiere, che furono poi smantellati intorno al 2010 perché non considerati funzionali. Invece negli anni passati si sono rivelati preziosi. Noi vogliamo reintrodurli, già lo abbiamo fatto dal punto di vista statutario qualche anno fa in consiglio comunale, ma ora vanno riabilitati funzionalmente per i piani di mobilità e sviluppo urbanistico. Ciò per dare ai cittadini una consapevolezza maggiore dei problemi dei quartieri e migliorare così la loro vita”.
D: Per concludere, come intende migliorare la qualità della vita dei cittadini pavesi?
R: “La qualità della vita si migliora migliorando la visibilità della città. Sta cambiando la sensibilità ambientale, la mobilità deve essere sostenibile, dolce, che consenta ai cittadini di muoversi in modo alternativo alla classica automobile. La qualità dell’aria incide tantissimo sugli spostamenti quotidiani dei cittadini e per questo motivo abbiamo in mente di potenziare il trasporto pubblico locale e arricchire la rete di ciclabili in modo tale da incentivare i cittadini nell’utilizzo di mezzi alternativi. Dopodiché la vivibilità della città si migliora con il decoro, il verde urbano e le attività ricreative. E con la cura del Ticino, che è un fiume tra i meno inquinati rispetto ad altri in Italia e che va valorizzato in tutta la sua bellezza”.