27 Marzo 2024
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“L’Allorino di Dante” e la poesia cosmica: la 5^A della primaria Mirabello premiata a Ravenna
RAVENNA – Sotto il cielo terso di Ravenna la magia del “Rinascimento poetico dantesco” ha avvolto la premiazione del concorso nazionale “L’Allorino di Dante”. Tra i protagonisti, una piccola grande classe: la 5^A della scuola primaria Mirabelli di Pavia, guidata dalla maestra Nadia Cerchi. Un’avventura poetica iniziata tra i banchi di scuola, tra lo studio della Divina Commedia e l’incanto del cosmo.
Tutto ha inizio con un verso dantesco: “Io mi volsi a man destra, e puosi mente / al loco dov’eravamo, e vidi il sole / che dintorno al cerchio della terra / spandea sua luce, e però d’ogni parte / mi parea dì”. I versi del Purgatorio, dove Dante incontra la Croce del Sud, accendono la fantasia dei bambini. La maestra Nadia li accompagna in un viaggio tra le stelle, esplorando la vastità del cosmo con l’aiuto di un astrofisico d’eccezione: il dottor Paolo Esposito dell’Università di Pavia, invitato in classe dalla maestra Caterina. Dalle galassie ai buchi neri, dalla teoria del Big Bang alle stelle nane bianche, l’universo si schiude davanti ai loro occhi come un immenso poema cosmico. I bambini, affascinati da questa nuova avventura, si trasformano in piccoli poeti, componendo haiku sulla nascita del cosmo, sulle stelle cadenti, sul mistero del tempo e dello spazio.
Dai banchi di scuola al podio: un sogno che diventa realtà
L’haiku è un componimento poetico di origine giapponese, composto da tre versi: il primo di cinque sillabe, il secondo di sette e il terzo di cinque. La sua brevità lo rende un concentrato di immagini e sensazioni, che evocano emozioni intense e immediate. Il componimento si concentra spesso sulla natura, cogliendone la bellezza effimera e i dettagli spesso trascurati. L’uso del kireji, una parola che crea una “cesura” nel verso, aiuta a focalizzare l’attenzione su un momento preciso e a creare un’immagine più vivida.
Nelle parole dei componimenti ideati dalla classe, l’immensità del cosmo si traduce in versi delicati e profondi:
Strade di luce
Orsa minore
so dove sono
mi sento sicuro.
Stella polare
nel cielo notturno
mi indichi la via.
Croce del Sud
nell’emisfero nero
astri splendenti.
Brilla nel cielo
una mappa stellare
strade di luce.
Dall’aula di Pavia, i loro haiku prendono vita, diventando un’opera collettiva dal titolo “Strade di Luce”. Un componimento che vale la menzione d’onore della giuria.
Il secondo haiku, “Il Canto del Silenzio”, riesce tuttavia a incantare tutti. La poesia della classe conquista la giuria del concorso, ottenendo il terzo posto nella sezione collettiva. Un’emozione travolgente per i bambini, che salgono sul podio della basilica di San Francesco, a pochi passi dalla tomba di Dante.
Il canto del silenzio.
Una nebula blu
danza lenta
mentre l’universo canta.
Lo spazio astrale
canticchia tristemente
l’ignoto oblio.
“È stata un’esperienza indimenticabile”, racconta la maestra Nadia, “I bambini hanno vissuto questa avventura con entusiasmo e passione. Vederli premiati a Ravenna, nella città di Dante, è stata una grande emozione”. La loro storia è un inno alla bellezza della poesia, capace di unire la scienza all’arte, l’immaginazione alla conoscenza. Un esempio di come la scuola possa essere un luogo di scoperta e di crescita, dove i sogni possono prendere vita e volare alto, tra le stelle.