Autore Redazione
lunedì
1 Aprile 2024
10:58
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Cronaca - Pavia

Trapianti: donazione multiorgano a cuore fermo salva 4 vite. Protagonista anche Pavia

Trapianti: donazione multiorgano a cuore fermo salva 4 vite. Protagonista anche Pavia

PAVIA – Una vita persa che ne salva quattro. L’Asst dei Santi di Milano ha annunciato il “primo caso in Lombardia di donazione multiorgano da donatore a cuore fermo in un ospedale senza Cardiochirurgia, reso possibile grazie alla collaborazione e al trasferimento di équipe e macchinari esterni“.

E’ accaduto nei giorni scorsi all’ospedale San Paolo, dove in Terapia intensiva, nonostante gli sforzi tempestivi degli specialisti – racconta l’azienda alla quale fa capo il presidio insieme all’ospedale San Carlo – dopo un arresto cardiaco seguito da danni neurologici irreversibili, il quadro clinico di un uomo 50enne ha portato i medici alla decisione di limitare i trattamenti intensivi in rianimazione. Il paziente aveva dichiarato in vita la volontà di donare organi e tessuti dopo la morte, e quindi i familiari, nonostante il momento doloroso, hanno rispettato e sostenuto la scelta del proprio caro.

Grazie alla sinergia tra il Coordinamento donazioni dell’Asst Santi Paolo e Carlo, il Coordinamento regionale di Procurement e la Struttura complessa Trapianti Lombardia-Nitp, si è delineata la possibilità di una donazione multiorgano che comprendeva il cuore combinato con organi addominali. Data l’assenza di un centro di Cardiochirurgia all’interno dell’Asst, è stata coinvolta l’équipe del Policlinico San Matteo di Pavia, una delle tre strutture lombarde del Programma regionale di trapianto cardiaco, dotate di apparecchiature per la circolazione extracorporea, compresa l’Ecmo, e di sanitari specializzati nel loro utilizzo. Questi macchinari sono fondamentali per la riperfusione degli organi e, in questo caso, per il riavvio del cuore prelevato insieme al fegato e ai reni. I risultati sono stati “eccezionali”, riporta una nota: il cuore è stato trapiantato al Policlinico San Matteo, il fegato al Policlinico di Milano e i reni uno al Niguarda di Milano e l’altro all’ospedale di Bergamo. “Una nuova speranza di vita per quattro pazienti in lista di attesa”.

 

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