2 Aprile 2024
08:21
Peste suina: nuovi focolai in provincia di Pavia alimentano l’allarme tra gli allevatori
PAVIA – La tranquillità degli allevatori pavesi è stata nuovamente scossa dal ritrovamento di due cinghiali infetti da peste suina africana, uno a Mornico Losana e l’altro tra Linarolo e Valle Salimbene. L’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna sta esaminando la carcassa di Linarolo per stabilire la competenza territoriale, dato che si trova al confine tra il cluster del Parco del Ticino e la zona di protezione 1.
Il ritrovamento dei cinghiali infetti ha acuito le preoccupazioni degli allevatori pavesi, già duramente colpiti dalla peste suina negli ultimi anni. Le carni provenienti da allevamenti pavesi sono infatti svalutate dai macelli italiani, con un prezzo di 1,5 euro al kg contro i 2,2 euro previsti dal tariffario nazionale. Gli allevatori lamentano di essere penalizzati e vittime di ingiuste speculazioni, pur avendo investito in diverse misure di sicurezza per proteggere i propri allevamenti dai cinghiali. Nel 2023, il virus ha colpito 1169 cinghiali e 28 allevamenti in Italia, con un duro colpo all’economia e all’export di carne suina. Da mesi non si registrano focolai in provincia di Pavia, eppure le restrizioni rimangono in vigore.
Nel 2023, circa 35.000 maiali sono stati abbattuti in provincia di Pavia per contenere la diffusione del virus, di cui 20.000 in via preventiva. La peste suina, arrivata dalla provincia di Alessandria, ha colpito anche il Lazio, la Calabria e la Campania. Le misure di abbattimento hanno sollevato numerose proteste da parte di allevatori e animalisti, che chiedono alternative per il controllo del virus. La Regione Lombardia, capeggiata dall’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi, si difende applicando le direttive europee che prevedono la sorveglianza dei cinghiali nelle zone con un alto numero di contagi.
La ricerca di soluzioni efficaci per il controllo del virus è una priorità per le autorità e gli esperti del settore. La speranza degli allevatori è di poter superare questa crisi e tornare a lavorare con serenità.