12 Aprile 2024
10:54
Moreschi conferma in Commissione la produzione nelle Marche: i sindacati chiedono garanzie
VIGEVANO (PV) – La vertenza Moreschi si è arricchita di un nuovo capitolo con l’incontro in webinair tenutosi ieri presso la IV Commissione Attività Produttive della Regione Lombardia. Un confronto acceso tra sindacati, proprietà e istituzioni, che ha fatto emergere criticità e spiragli di speranza per il futuro dei 59 lavoratori a rischio licenziamento.
Al centro della discussione, la drammatica situazione dei dipendenti, che non hanno ancora ricevuto gli stipendi di gennaio, febbraio e marzo. Solo 6 di loro avrebbero percepito il saldo di febbraio, mentre per gli altri è arrivato un semplice acconto o, peggio ancora, nessun compenso arretrato. La dirigenza Moreschi ha ipotizzato il 20 aprile come data ultima per l’emissione dei bonifici, ma senza fornire garanzie definitive.
La proprietà ha inoltre confermato la produzione delle scarpe in uno stabilimento nelle Marche, giustificandolo con la necessità di ottimizzare i costi e di posizionarsi in un sito produttivo più “green”. Il futuro del sito di Vigevano resta incerto, con l’ipotesi di trasformarlo in un polo logistico. Il sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa, ha comunque ribadito che l’area manterrà la destinazione industriale.
Accuse e tensioni tra le parti
L’incontro è stato caratterizzato da tensioni e reciproche accuse. La proprietà ha addebitato ai sindacati e ai lavoratori la responsabilità del calo dei ricavi a seguito della protesta avvenuta due settimane fa davanti ai negozi di Milano. I sindacati hanno respinto con fermezza le accuse, ribadendo il diritto dei lavoratori di manifestare pacificamente per difendere i propri diritti.
Nonostante le criticità emerse, un barlume di speranza è sorto dalla convocazione di un tavolo di crisi, in programma per il 20 aprile. L’obiettivo è trovare una soluzione definitiva che tuteli i posti di lavoro e il futuro del polo. I sindacati chiedono garanzie concrete e soluzioni definitive, mentre i lavoratori, delusi dall’esito dell’incontro, hanno annunciato la prosecuzione delle proteste.
La vertenza Moreschi resta aperta e il clima è teso, ma la convocazione del tavolo di crisi rappresenta un primo passo verso una possibile soluzione. La speranza è che il dialogo e la volontà di trovare un accordo prevalgano sulle divisioni.