17 Aprile 2024
05:00
Bonus psicologico: 4 su 5 avevano rinunciato a cure per motivi economici. Boom di richieste in Lombardia
ITALIA – Sono state 400.266 le domande per il ‘bonus psicologico 2023‘ presentate tra gennaio 2023 e marzo 2024, ma poco meno di 55mila sono state accolte, pari al 14%. A chiedere aiuto e assistenza psicologica sono stati in particolare i residenti di Lombardia, Lazio, Campania e Piemonte. Il bonus psicologico ha aperto le porte alla terapia soprattutto a persone che non ne avevano mai usufruito: il 72% non era in cura al momento della richiesta e, tra i nuovi pazienti, 4 su 5 (81%) non si erano mai recati da un terapeuta prevalentemente per motivi economici.
Sono questi alcuni dati emersi in occasione della presentazione del progetto PsyCARE sulla valutazione dell’impatto e del costo-efficacia del bonus psicologico, illustrato dal Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop) in conferenza stampa alla Camera dei deputati. Obiettivi dello studio – realizzato dal Cnop in collaborazione con le università di Milano Bicocca, Bergamo, Catania, Palermo, Pavia e La Sapienza di Roma – era esplorare l’accesso al bonus psicologo, analizzare l’impatto degli interventi sui sintomi psicologici, esaminare il ruolo dei fattori transdiagnostici sugli interventi psicologici, stimare l’impatto economico del bonus conducendo un’analisi di costo-efficacia e, infine, valutare la soddisfazione dei terapeuti e dei pazienti che hanno partecipato a questa iniziativa.
Gli italiani sono venuti a conoscenza del bonus psicologico attraverso Tv o social media (il 43%), navigando su motori di ricerca (19%) o tramite il passaparola (17%). Tra i nuovi pazienti, il 25,9% ha chiesto una qualche forma di aiuto psicologico in passato, il 45,7% non si era mai rivolto ad un professionista della salute psicologica e l’81% dei nuovi pazienti non si era mai rivolto ad un terapeuta per motivi economici.
Diversi i motivi che hanno spinto i nuovi pazienti a chiedere aiuto. Quasi l’85% dei pazienti ha presentato più di una motivazione per la richiesta di aiuto: tra le principali, i sintomi psicologici (58,3%), le relazioni in famiglia (39,4%), il desiderio di una conoscenza più approfondita di se stessi (33,2%), il rapporto con il proprio partner (26,7%), eventi traumatici come lutto o malattia, difficoltà nello studio o nel lavoro e, infine, sintomi psico-fisici come mal di testa o insonnia. L’intervento funziona sulla riduzione dei sintomi: -45% per quelli di ansia a fine trattamento e -38% al follow-up; -24% a fine trattamento e -20% al follow-up per la depressione.