martedì
23 Aprile 2024
11:01
23 Aprile 2024
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“Non una di meno” in presidio per le specializzande molestate: “L’Università sia uno spazio sicuro”
PAVIA – “Sono molestie commesse da un barone”, gridano al megafono le attiviste di Non una di meno nel corso di un presidio organizzato ieri mattina sotto al rettorato dell’Università di Pavia. L’oggetto della loro protesta è la denuncia di presunte molestie sessuali da parte di un docente universitario e primario del policlinico San Matteo, indagato dalla procura per violenza sessuale aggravata dall’abuso di autorità.
Le accuse, mosse da undici specializzande attraverso questionari anonimi somministrati dall’ateneo, riguardano fatti avvenuti durante l’anno accademico 2019-2020. Tra le testimonianze, anche il racconto di una medica strutturata del policlinico.
L’Università aveva avviato un procedimento disciplinare a carico del docente, poi sospeso, e trasmesso gli atti alla procura che ha aperto un’indagine. Al termine delle indagini, la procura ha notificato al primario la chiusura delle indagini e si attende ora la richiesta di rinvio a giudizio o l’archiviazione.
Non una di meno, durante il presidio, ha duramente criticato l’operato dell’ateneo. “È assurdo che l’Università abbia archiviato il procedimento disciplinare – affermano le attiviste – ci ha pensato la procura a riaprire il caso dopo anni. Condanniamo l’abuso di potere in ogni contesto e pretendiamo che l’Università sia uno spazio sicuro per chi la vive. Serve un supporto per le donne che subiscono questi atteggiamenti da docenti e superiori”.
L’ateneo, nel frattempo, ha riattivato il procedimento disciplinare e ha messo a disposizione delle studentesse un servizio di supporto psicologico. Il caso ha acceso i riflettori sulla questione delle molestie e dell’abuso di potere all’interno delle università e degli ospedali. Le attiviste di Non una di meno chiedono che vengano implementate politiche attive di contrasto alla violenza di genere e che sia garantito un reale supporto alle vittime.
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