Autore Redazione
giovedì
16 Maggio 2024
09:02
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Cronaca - Provincia di Pavia

“No a scorciatoie per il mega-allevamento di Casei Gerola”: Legambiente chiede una valutazione approfondita

“No a scorciatoie per il mega-allevamento di Casei Gerola”: Legambiente chiede una valutazione approfondita

CASEI GEROLA (PV) – Legambiente Lombardia e Legambiente Voghera Oltrepò si scagliano contro il progetto di allevamento intensivo in Lombardia, questa volta un mega-allevamento di galline ovaiole a Casei Gerola, al confine con la provincia di Alessandria. Il progetto prevede l’edificazione di capannoni industriali per ospitare 211.000 galline ovaiole, a soli 300 metri dalle case del comune piemontese di Molino dei Torti. Un progetto che, se realizzato, “porterebbe con sé una serie di criticità ambientali e sanitarie, come l’inquinamento da ammoniaca e PM10, l’utilizzo massiccio di antibiotici e la gestione di ingenti quantitativi di liquami”, sottolinea l’organizzazione.

Oltre all’impatto ambientale, Legambiente contesta il modello di allevamento intensivo proposto, definendolo una “fabbrica di uova” priva di legame con il territorio. L’allevamento, infatti, non disporrebbe di terreni coltivati per la produzione di cibo per le galline, che verrà interamente importato. Inoltre, il progetto prevede la cancellazione di 35.000 mq di terreno agricolo per la costruzione dei capannoni.

“È ora di dire basta alle autorizzazioni per nuovi allevamenti intensivi in Lombardia”, dichiara Barbara Meggetto, presidente regionale di Legambiente. “Il settore dell’allevamento contribuisce in modo determinante al deterioramento della qualità dell’aria nella nostra regione. Occorre ridurre il numero di animali e migliorare le loro condizioni di allevamento”.

Anche Legambiente Oltrepò si oppone al progetto, contestando il rilascio dell’autorizzazione attraverso il SUAP (sportello unico per le attività produttive), che aggira le regole del piano urbanistico comunale e la Valutazione d’Impatto Ambientale. “Chiediamo che si proceda ad una valutazione approfondita e che non si prendano scorciatoie rispetto alle regole stabilite dal PGT comunale”, dichiara Chiara De Paoli, presidente del Circolo Legambiente Oltrepò. Legambiente propone un modello di sviluppo agricolo alternativo a quello degli allevamenti intensivi, basato su pratiche agricole sostenibili e rispettose dell’ambiente e del territorio. Un modello che punti sulla qualità dei prodotti e sul benessere animale, valorizzando le risorse locali e creando positive ricadute economiche per le comunità rurali.

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