29 Maggio 2024
05:56
Mais in Lombardia: due mesi di produzione persi a causa delle piogge
LOMBARDIA – Piogge incessanti e sole assente hanno devastato le coltivazioni di mais in Lombardia, causando la perdita di due mesi di produzione e danni economici ingenti per gli agricoltori.
Un duro colpo per il settore primario lombardo: “Le aziende agricole hanno perso l’intero primo raccolto di foraggere e prati stabili per la produzione di fieno e insilati”, spiega Paolo Maccazzola, presidente di Cia Lombardia. “Questo si traduce in una mancanza di prodotto per gli allevamenti, che saranno costretti a riformulare l’alimentazione degli animali con un aggravio di spese non previste”.
I terreni, necessitando di sole per asciugarsi, risultano impraticabili per chi deve ancora seminare. Le colture già seminate, invece, sono decimate dagli attacchi fungini e dalla marcescenza del colletto causati dai ristagni idrici. “Anche le piante sopravvissute sono sotto stress e hanno un basso valore nutrizionale”, aggiunge Maccazzola. E le previsioni future non sono rosee: le piogge dovrebbero continuare fino alla prima metà di giugno, ritardando ulteriormente le semine. “Per recuperare i due mesi persi servirebbe una finestra di almeno dieci giorni di sole“, afferma Maccazzola.
La mancanza di trinciati di mais, alimento principale degli animali, metterà a dura prova gli allevamenti, che dovranno trovare alternative costose. “Le scorte sono calcolate per stagioni normali“, spiega il presidente di Cia Lombardia. La speranza per gli agricoltori è di riuscire a recuperare il tempo perduto senza ulteriori danni economici, in un periodo già difficile per il settore.
A partire dal 2022, anno in cui sulla base dati nazionali sull’estate diffusi da Coldiretti, il problema inverso della siccità ha causato un danno di 7 miliardi di euro all’agricoltura italiana. Anche in quel frangente la Lombardia è risultata una delle regioni più colpite, con perdite stimate in 1 miliardo di euro.
Oltre al mais, anche altre colture sono state danneggiate dalle avverse condizioni climatiche, tra cui frumento, riso e ortaggi. L’allarme è di nuovo attuale, con il rischio di un nuovo anno nero per l’agricoltura italiana.