12 Giugno 2024
05:59
Lissia: “Pavia, la città che mi ha dato tanto. Ora tocca a me restituire”
PAVIA – Dopo i festeggiamenti del 10 giugno, ieri pomeriggio Michele Lissia è stato ufficialmente proclamato sindaco di Pavia con la consegna simbolica delle chiavi della città da parte del sindaco uscente Fabrizio Fracassi. Oggi inizia il suo lavoro operativo come primo cittadino, pronto ad affrontare le sfide che lo attendono. Anche se non ci sono ancora conferme ufficiali sulla composizione della giunta, i nodi dovrebbero sciogliersi a breve. La scelta degli assessori sarà influenzata in modo significativo dal risultato delle preferenze di voto alle recenti elezioni comunali. Di seguito, riportiamo l’intervista completa con il sindaco Lissia, che ci ha raccontato le sue prime impressioni e i progetti per il futuro di Pavia.
D: Come si sente dopo la sua elezione?
R: “Grande felicità. Mi sento molto grato ai cittadini pavesi. Sono venuto qui a diciotto anni, mi sono laureato qui. È una città che mi ha dato veramente tanto e sono grato a Pavia. Sento il peso della responsabilità che i cittadini mi hanno consegnato. Ci sono tante cose da fare e dovremo lavorare sin da subito per rendere Pavia una città migliore”.
D: Cosa vorrà cambiare in Pavia rispetto al passato?
R: “L’abbiamo detto tante volte: vogliamo una città coesa in cui gli ultimi non vengano abbandonati. Una città che non lascia indietro nessuno. Una Pavia più coesa è anche una Pavia più sicura. Ci sarà un massiccio investimento in politiche sociali per le persone che soffrono qualsiasi tipo di disagio sociale. Crediamo che aiutare queste persone infonda un senso di sicurezza maggiore”.
D: Quali sono le sue priorità in questi primi 30 giorni?
R: “Tutto passa attraverso la capacità di settare la buona amministrazione, riorganizzare il comune e le articolazioni sociali come le municipalizzate e cercare di far funzionare tutto. Se ci sono buone politiche i cittadini sono contenti. Serve fare una ricognizione dell’esistente, abbiamo dei dati perché siamo stati cinque anni in consiglio, ma una ricognizione puntuale va fatta ed è possibile ora in giunta. Dopodiché, fatta questa valutazione, sceglieremo cosa conservare e dove implementare, cercando di tradurre il programma presentato agli elettori in un programma di mandato concreto ed eseguire quanto promesso. Tra venti giorni dovremo convocare il primo consiglio, tra dieci la giunta sarà pronta e dovremo partire”.
D: E nei prossimi cento giorni?
R: “La roadmap è già fissata. L’estate è sicuramente un periodo critico perché molte persone, dopo la cavalcata elettorale e per il nostro dispendio energetico, non sarà facile per noi. Ma la finestra da qui a settembre è quella in cui dovremo necessariamente impostare al meglio l’attività per Pavia e darle un indirizzo durevole nel tempo. Sicuramente nei piani immediati c’è la partenza del progetto di costruzione di una scuola di prossimità, una scuola media di quartiere che possa essere raggiunta a piedi o in bicicletta“.
D: Sport, politiche giovanili, infrastrutture, dal Palaravizza allo stadio Fortunati, quali obiettivi?
R: “Sullo sport sono in fase di delineamento alcuni interventi pratici e gli investimenti destinati alla piscina Folperti, che vogliamo realizzare, unica piscina della città che è stata chiusa. Gli impianti sportivi a Pavia sono da sempre carenti; ci tengo a dire che chi mi ha preceduto ha fatto quel che ha potuto. Il raddoppio del PalaTreves è un altro progetto che sicuramente completeremo. Occorre agire sui campi sportivi di periferia, anche per gli amatori; servono luoghi di aggregazione dove coltivare passione sportiva, come il campo del rione Scala che è abbandonato da tanti anni e va ripristinato. Poi c’è la Corripavia, che quest’anno rischia di saltare; c’è da capire come una sinergia con le associazioni sportive e una migliore interlocuzione possano facilitare la funzione per tutti di uno strumento come lo sport. Non è previsto nei progetti immediati un lavoro sullo Stadio Fortunati, ma è chiaro che è importante assecondare gli sforzi dei tifosi della storica squadra della città cercando di mettere a disposizione degli impianti sportivi adeguati. Il comune, impegnandosi, potrebbe cercare di mettere in campo uno stadio più fruibile e moderno, operazione indispensabile laddove il Pavia cominci ad ambire a categorie superiori“.
D: Sviluppo economico, mobilità, PGT, urbanistica, rigenerazione urbana: da qui a settembre quali step?
R: “Sulla mobilità dovremo commissionare uno studio specifico e moderno che ci consenta di valutare i flussi e come sono cambiate le abitudini. La mobilità si basa sugli spostamenti quotidiani e quindi dovremo capire quali sono le zone della città che sono diradate e quelle meno. Servirà rimappare sulle esigenze dei cittadini e poi costruire un piano che sia adeguato, da un lato per capitalizzare questa crescita di sensibilità anche dal carattere ambientalista e che ci consenta di avere più persone che vogliono usare mezzi di mobilità sostenibile, e anche cercare di disegnare un trasporto pubblico che è fermo a tanti anni fa. Non sarà semplice ridisegnarlo, ciò che importa è che ci sia una possibilità per le persone di fruire del trasporto pubblico di più di quanto avviene adesso, perché solo col trasporto pubblico si limita la gestione del traffico e l’inquinamento. Limitare le emissioni dell’aria in una zona come la nostra nella Pianura Padana è vitale”.