12 Giugno 2024
08:53
“I bambini italiani nella morsa dell’ecoansia”: lo studio dell’Università di Pavia
PROVINCIA DI PAVIA – Preoccupazione, tristezza, rabbia: sono solo alcune delle emozioni più associate dai bambini all’ansia sul futuro del pianeta. Il 95% tra bambine e bambini intervistati si dichiara preoccupato per il futuro dell’ambiente e più di uno su 3 (40%) riferisce di aver fatto un brutto sogno sul cambiamento climatico o sull’ambiente in pericolo e di aver fatto fatica a dormire o mangiare a causa di questo pensiero.
È quanto emerge dai risultati di un recente studio italiano, unico nel panorama scientifico internazionale, nato nel contesto del progetto educativo di Scuolattiva Onlus “A Scuola di Acqua”, realizzato da nove anni in collaborazione con il Gruppo Sanpellegrino e dedicato alla sensibilizzazione dei più giovani sui temi dell’idratazione e della sostenibilità ambientale. Lo studio, condotto sotto la supervisione scientifica del Laboratorio di Psicologia della Salute del Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell’Università di Pavia e in collaborazione con Triplepact Società Benefit, ha coinvolto un campione di circa 1000 bambini tra i 5 e gli 11 anni.
Nonostante la giovane età, i bambini intervistati mostrano una profonda consapevolezza dei problemi legati al cambiamento climatico e all’inquinamento ambientale. Questa consapevolezza, alimentata da informazioni spesso cupe diffuse dai media, si traduce in un’ecoansia diffusa: il 95,6% dei bambini si sente infatti direttamente responsabile della situazione e il 97,2% crede che il proprio contributo possa fare la differenza.
“I bambini non sono vittime passive, ma attori protagonisti del futuro”, afferma Serena Barello, direttrice del Laboratorio di Psicologia della Salute dell’Università di Pavia. “L’ecoansia non è necessariamente legata a esperienze dirette, ma deriva da come percepiscono il problema attraverso i media e l’informazione. È fondamentale aiutarli a sviluppare un senso di agency, ovvero la convinzione di poter influenzare positivamente il corso degli eventi”. L’ecoansia, sebbene non configuri una patologia, “rappresenta un fattore di stress che può incidere sulla salute mentale dei più piccoli”, prosegue Barello, “è quindi necessario prestare attenzione a questo fenomeno e mettere in campo iniziative di sensibilizzazione e formazione che favoriscano l’empowerment dei bambini”.
Tema | Risultato | |
---|---|---|
Preoccupazione per l’ambiente | 95% dei bambini si dichiara preoccupato | |
Sogni negativi sul cambiamento climatico | 40% dei bambini ha avuto brutti sogni | |
Senso di responsabilità | 95.6% dei bambini si sente responsabile | |
Fiducia nel proprio contributo | 97.2% dei bambini crede che il proprio contributo faccia la differenza | |
Fiducia negli adulti | 72% dei bambini ripone fiducia negli adulti | |
Credenza nella responsabilità degli adulti | I bambini credono che gli adulti debbano agire | |
Preoccupazione degli insegnanti | Più della metà degli insegnanti è molto preoccupata | |
Fiducia degli insegnanti nelle istituzioni | Solo il 20% degli insegnanti si fida delle istituzioni | |
Importanza dell’educazione | Lo studio sottolinea l’importanza dell’educazione | |
Obiettivi | ||
Favorire la consapevolezza | ||
Supportare lo scambio tra pari | ||
Promuovere il dialogo tra cittadini e ricercatori | ||
Ricostruire la fiducia tra adulti e istituzioni |
Lo studio, pur evidenziando un problema serio, offre anche un barlume di speranza. La sensibilità dei bambini verso le tematiche ambientali e la loro tenacia rappresentano un terreno fertile per costruire un futuro migliore. Con il giusto supporto da parte degli adulti, possono diventare i paladini di un cambiamento positivo e duraturo.
Foto di Tatiana Syrikova by Pexels