Autore Redazione
domenica
16 Giugno 2024
09:10
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Cronaca - Vigevano

Moreschi: ex dipendenti sul piede di guerra, mancano gli arretrati

Moreschi: ex dipendenti sul piede di guerra, mancano gli arretrati

VIGEVANO (PV) – Ancora tensione tra i 59 ex dipendenti della Moreschi Spa e l’azienda calzaturiera di Vigevano. I lavoratori, licenziati lo scorso maggio nell’ambito di un piano di ristrutturazione aziendale, non hanno ancora ricevuto la prima tranche degli arretrati loro spettanti, come da accordi siglati in Regione.

“O pagate quanto dovuto o andiamo in Tribunale” è l’ultimatum lanciato dalla Cgil Pavia, che tutela i lavoratori. L’organizzazione sindacale ha dato mandato al proprio legale di contestare l’inadempimento degli obblighi da parte di Moreschi Spa. Secondo l’accordo, l’azienda avrebbe dovuto versare entro il 31 maggio tutte le mensilità arretrate fino alla data del licenziamento, mentre il TFR, i fondi integrativi, le indennità di mancato preavviso e le altre voci spettanti saranno saldate in due tranche: il 30% entro il 30 giugno e il restante 70% il 14 luglio.

Clausola di salvaguardia attivata

Si tratta della seconda procedura di licenziamento collettivo in pochi anni per l’azienda vigevanese. Per questo motivo, entra in vigore la “clausola di salvaguardia”: se Moreschi non rispetta neanche uno dei pagamenti previsti, dovrà versare l’intero importo in una sola volta.

I sindacati: “Pagare subito, basta rinvii”

“La Filctem Cgil contesta in particolare il continuo rinvio da parte della Moreschi Spa delle conciliazioni in sede sindacale e il mancato pagamento delle retribuzioni maturate fino ad aprile 2024” accusano i sindacalisti. “L’azienda lede i diritti dei lavoratori e delle parti sindacali che hanno firmato l’accordo”.

Moreschi: “Stiamo per pagare, c’è un problema tecnico”

Dalla Moreschi Spa si difendono: “L’azienda è in attesa del perfezionamento degli accordi individuali, la cui firma è stata rinviata per questioni tecniche. Provvederemo quindi a pagare entro breve quanto dovuto”. La firma in questione riguarda la conciliazione obbligatoria, una procedura finalizzata a trovare un accordo consensuale tra le parti.

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