Autore Redazione
mercoledì
19 Giugno 2024
09:53
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Cronaca

“Resisteremo fino all’ascolto”: continua il presidio pro Palestina all’Università di Pavia

“Resisteremo fino all’ascolto”: continua il presidio pro Palestina all’Università di Pavia

PAVIA – Gli studenti dell‘Assemblea Giovani per la Palestina dell’Università di Pavia proseguono il loro presidio fisso all’interno dell’ateneo, iniziato il 15 maggio in solidarietà alla popolazione palestinese. L’obiettivo è quello di ottenere la convocazione di un Senato Accademico Straordinario per discutere le proposte avanzate dall’Assemblea riguardanti la situazione palestinese, tra cui l’interruzione dei rapporti accademici e scientifici con enti israeliani.

Un’occupazione pacifica che dura da giorni

Nonostante l’ampio sostegno ricevuto, con oltre 1500 firme sulla petizione “In solidarietà del popolo palestinese”, l’Università di Pavia ha finora negato qualsiasi confronto con gli studenti.

Per questo motivo, gli studenti hanno deciso di occupare pacificamente il rettorato, presidiando giorno e notte gli spazi dell’ateneo. “Continueremo il presidio fino a quando non verranno accolte le nostre richieste“, affermano con determinazione.

L’invito alla solidarietà

L’Assemblea Giovani per la Palestina invita tutta la comunità accademica e cittadina a unirsi al presidio per “un momento cruciale per la libertà di espressione e per la solidarietà internazionale”. Il clima all’interno dell’ateneo è teso, con gli studenti che temono un possibile sgombero da parte delle forze dell’ordine. Tuttavia, la determinazione dei giovani è forte e non demordono: “Siamo consapevoli che non stiamo facendo nulla di male: la nostra era e rimane una protesta pacifica fino a quando verremo ascoltati”.

Il sindaco di Pavia, Michele Lissia, ha fatto visita al presidio per esprimere la sua solidarietà agli studenti: “Sono qui per accertarmi che gli animi siano sereni nonostante la contrapposizione, come avviene nelle democrazie”.

Il futuro del presidio resta incerto. Gli studenti sono determinati a portare avanti la loro protesta pacifica, mentre l’ateneo ribadisce la sua posizione di apertura al dialogo ma nel rispetto delle regole. La mobilitazione degli studenti palestinesi di Pavia ha acceso i riflettori sulla questione israelo-palestinese e ha sollevato un dibattito acceso all’interno dell’università e della città.

Una situazione che resta, quindi, complessa e polarizzata. Da un lato, gli studenti rivendicano il loro diritto di manifestare solidarietà alla causa palestinese e di aprire un dibattito sulla cooperazione accademica con Israele. Dall’altro, l’ateneo difende il principio del rispetto delle regole e del pluralismo di opinioni, condannando l’occupazione degli spazi universitari. Il tempo dirà come si evolverà questa situazione e se le due parti riusciranno a trovare un terreno comune per un confronto costruttivo.

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