24 Giugno 2024
09:13
Verso la nuova Camera di Commercio: Pavia in corsa per 13 seggi
PAVIA – L’obiettivo è dichiarato: conquistare 13 seggi su 33 nel Consiglio della nuova Camera di Commercio a tre province, che unirà Pavia, Cremona e Mantova. Un traguardo ambizioso, ma non impossibile, stando ai primi calcoli basati sul decreto del Presidente della Lombardia Attilio Fontana che ha stabilito la ripartizione dei seggi per ogni settore economico.
Industria e commercio in testa, con 6 seggi ciascuno. Seguono l’artigianato con 5 seggi, i servizi con 4, l’agricoltura con 3, il turismo con 2, mentre cooperative, trasporti, credito, assicurazioni e altri settori avranno un rappresentante ciascuno. A questi 30 seggi si aggiungeranno poi un membro per i sindacati, uno per le associazioni dei consumatori e uno per i liberi professionisti. La sfida: trovare l’intesa all’interno degli schieramenti. La strada per la designazione dei rappresentanti non sarà semplice. Si prospetta infatti una vera e propria partita a scacchi, dove si intrecceranno interessi territoriali, appartenenze ad associazioni a livello regionale e nazionale, e legami tra realtà di settori differenti.
All’interno di ogni settore economico si sono già formate delle coalizioni tra organizzazioni. Ad esempio, nel commercio, un primo schieramento che include Ascom Pavia, Confcommercio di Mantova e Cremona, Confartigianato di Pavia, Lomellina, Cremona, Crema e Mantova, Apindustria di Mantova e Cremona, avrà diritto a designare 4 dei 6 membri spettanti al settore. I restanti 2 seggi saranno indicati dall’altro schieramento, composto da Associazione industriali di Mantova e Cremona, Libera associazione artigiani Crema, Asvicom Cremona, Federdistribuzione, Cna Pavia e Cremona, Confesercenti Lombardia Orientale.
Un meccanismo simile si replica negli altri settori, con apparentamenti che definiscono la ripartizione dei seggi. Il compito ora sarà quello di trovare una sintesi all’interno di ogni schieramento, attraverso consultazioni e un delicato gioco di equilibri. Un gioco che dovrà tenere conto anche delle quote rosa, con almeno un terzo della rappresentanza in Consiglio e giunta riservata alle donne.
Tuttavia, il percorso verso la composizione della nuova Camera di Commercio si presenta tutt’altro che semplice. Le associazioni pavesi hanno espresso irritazione per il fatto che il decreto di Fontana, che concede 30 giorni di tempo per le designazioni, sia arrivato solo di venerdì pomeriggio. Un ritardo che, a loro parere, ha fatto perdere due giorni preziosi in questa corsa all’elezione dei nuovi rappresentanti. La posta in gioco è alta: la Camera di Commercio a tre province avrà un ruolo fondamentale nel delineare il futuro economico di un territorio che conta oltre un milione di abitanti. Un’occasione da cogliere al meglio per promuovere lo sviluppo e la competitività delle imprese pavesi.