26 Giugno 2024
09:45
Vigneti allagati in Oltrepò Pavese: la disperazione dei viticoltori
PAVIA – L’Oltrepò Pavese si trova ad affrontare una situazione climatica drammatica, con piogge incessanti che triplicano la media storica e mettono a dura prova la viticoltura, uno dei settori chiave dell’economia locale. I viticoltori si trovano impotenti di fronte a questa “emergenza climatica senza precedenti”, come la definiscono, con il rischio di veder compromesso il frutto del loro lavoro.
Le piogge incessanti e le temperature basse ostacolano la legagione
Le piogge torrenziali, concentrate soprattutto nei mesi primaverili, hanno avuto un impatto devastante sulla legagione, un processo fondamentale per la produzione del vino. L’eccesso di acqua ha impedito ai viticoltori di intervenire nei campi con i mezzi per i trattamenti fitosanitari, esponendo le viti ad attacchi fungini devastanti. La situazione è stata aggravata dalle temperature più basse del periodo, che hanno rallentato il processo di crescita e reso le viti ancora più vulnerabili alle malattie.
I danni sono ingenti e in alcune zone si stima un 100% di raccolto perduto. Le grandinate che hanno colpito alcune aree, come tra Castana e Montescano, hanno ulteriormente aggravato il quadro già desolante. La stazione meteo di Canevino registra 900 millimetri di pioggia da gennaio, contro i 330 del 2023. Un dato allarmante che ha spinto i coltivatori a invocare lo stato di calamità naturale.
Nonostante i 5-6 trattamenti fitosanitari già effettuati, la situazione rimane preoccupante. I viticoltori si trovano ad affrontare non solo la perdita del raccolto in corso, ma anche il rischio di ripercussioni negative sulle annate future. La preoccupazione per il futuro del settore vitivinicolo nell’Oltrepò Pavese è tangibile: serve un intervento immediato e concreto da parte delle istituzioni per aiutare i coltivatori ad affrontare questa crisi senza precedenti.