2 Luglio 2024
10:58
Salva il collega da un malore, l’azienda lo trasferisce: lavoratori della Cambielli incrociano le braccia
CASTEGGIO (PV) – Ancora tensione alla Cambielli di Casteggio, dove oggi, 2 luglio, i lavoratori saranno in sciopero per l’intera giornata. L’ennesimo atto di una mobilitazione nata per protestare contro le “gravi condizioni di lavoro” all’interno della filiale. Al centro delle rivendicazioni, due questioni spinose: la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e la reintegrazione di un dipendente ingiustamente trasferito.
La scintilla che ha fatto esplodere la rabbia dei lavoratori è stato il trasferimento di un dipendente che, durante l’orario di lavoro, ha salvato la vita a un collega colto da malore lo scorso 28 giugno. Un gesto eroico che, anziché essere premiato, è stato punito con un trasferimento in un’altra sede. “Eppure da oltre sei mesi manca in ditta l’addetto al primo soccorso e nessun dipendente ha adeguata formazione”, denuncia Anna Erbante della segreteria Filcams CGIL Pavia. Una situazione inaccettabile che devidenzia la scarsa attenzione dell’azienda alla salute e sicurezza dei propri dipendenti.
Ma il caso del dipendente trasferito è solo la punta dell’iceberg. I lavoratori lamentano un clima di vessazioni e accuse infondate. Si sentono “trattati senza rispetto della professionalità e della competenza, accusati ingiustamente di ammanchi di materiale e puniti con provvedimenti disciplinari pretestuosi e meramente punitivi“, sottolinea Erbante. “Nonostante le innumerevoli denunce di Filcams, la situazione è in continuo peggioramento. La mobilitazione continuerà fino a quando l’azienda non si attiverà in modo tempestivo ed efficace per garantire salute e sicurezza sul lavoro e non ritirerà la lettera di trasferimento, reintegrando il lavoratore ingiustamente punito”.
La Filcams CGIL chiede alle istituzioni di intervenire per tutelare i lavoratori della Cambielli di Casteggio. “Chiediamo alle istituzioni competenti di vigilare attentamente sul rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e di attivarsi per la reintegrazione del lavoratore ingiustamente trasferito”, conclude Anna Erbante.