Autore Redazione
venerdì
2 Agosto 2024
11:01
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Cronaca - Provincia di Pavia

Blocco cannabis light, Cia Agricoltori: “Grave sconfitta per la libera impresa”

Blocco cannabis light, Cia Agricoltori: “Grave sconfitta per la libera impresa”

PROVINCIA DI PAVIA – L’approvazione dell’emendamento che blocca la vendita di cannabis light ha scatenato una bufera nel settore della canapa legale, mettendo in ginocchio un mercato che stava fiorendo e creando migliaia di posti di lavoro. La provincia di Pavia, dove molte attività legate a questo settore hanno trovato terreno fertile, sta vivendo un momento di grande incertezza e preoccupazione.

Alex Rimi, gestore del negozio “Weester” in Corso Strada Nuova, si è trovato improvvisamente con il futuro della sua attività appeso a un filo. Rimi, giovane imprenditore di 28 anni con radici siciliane, ha investito nella coltivazione idroponica indoor e nell’apertura del suo canapa-shop, puntando su prodotti a base di cannabis con basso contenuto di THC e ricchi di CBD. Questi prodotti, che vanno dalle infiorescenze agli oli, dalle creme cosmetiche ai preparati alimentari, hanno attirato una clientela variegata, contribuendo a normalizzare l’uso della cannabis light come strumento di benessere.

“Il governo ci tratta come criminali”, ha dichiarato Rimi, visibilmente amareggiato.Questo emendamento rappresenta un attacco ideologico, non basato su dati scientifici o economici”. La sua attività, insieme a molte altre nella provincia di Pavia, rischia di chiudere i battenti, portando via non solo il reddito di molte famiglie, ma anche un importante contributo all’economia locale.

Il settore della canapa legale in Italia, e in particolare in provincia di Pavia, ha rappresentato una significativa fonte di reddito e occupazione. La coltivazione di canapa richiede meno acqua e pesticidi rispetto ad altre colture, rendendola una scelta sostenibile e vantaggiosa per l’agricoltura locale. Ciò ha permesso a molti giovani agricoltori di avviare nuove attività, stimolando l’innovazione e la crescita economica.

In più, la produzione di canapa legale ha trovato applicazione in numerosi settori, dall’alimentare al tessile, dall’edilizia al farmaceutico. In particolare, il CBD, cannabinoide non psicoattivo, è diventato un ingrediente molto richiesto per le sue proprietà anti-infiammatorie, antidolorifiche e ansiolitiche. La provincia di Pavia ha visto crescere un’intera filiera, dalla coltivazione alla trasformazione e distribuzione, che ha creato nuovi posti di lavoro e generato entrate fiscali significative per lo Stato.

Rimi, come molti altri, non si arrende e continua a sperare in un cambiamento di rotta. “La cannabis light è un prodotto che piace,” afferma. “Abbiamo clienti di tutte le età che apprezzano i nostri prodotti per il loro potere rilassante e benefico. Speriamo che il governo capisca l’importanza di questo settore e riveda la sua decisione.”

Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, ha definito la decisione del governo unagrave sconfitta per la libera impresa in Italia”. Fini ha sottolineato come la misura, “adottata senza un adeguato dialogo con gli operatori del settore, rischi di far crollare una filiera che conta migliaia di posti di lavoro e un fatturato annuo di circa 500 milioni di euro“.

Molti agricoltori della provincia di Pavia, che avevano investito nella coltivazione della canapa, si trovano ora con il raccolto invenduto e con ordini cancellati. La decisione del governo arriva proprio nel periodo della raccolta, creando un’incertezza giuridica che spinge gli acquirenti a ritirarsi. “Ancora una volta, siamo costretti a combattere per far riconoscere i nostri diritti”, ha affermato un agricoltore locale, esprimendo la frustrazione per dover affrontare costosi ricorsi legali per far valere le normative comunitarie.

Uno dei principali problemi del commercio della canapa legale in Italia è la regolamentazione ancora in fase di definizione. La somiglianza tra canapa legale e cannabis illegale crea confusione tra i consumatori e le forze dell’ordine, portando a controlli eccessivi e a un’immagine negativa del settore. Un clima di incertezza normativa che da sempre scoraggia gli investimenti e ostacola lo sviluppo di un mercato stabile e trasparente. Inoltre, mentre la coltivazione della canapa è generalmente sostenibile, un’espansione eccessiva senza adeguate pratiche agricole potrebbe avere un impatto ambientale negativo.

Foto di Kindel Media by Pexels

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