Autore Redazione
venerdì
16 Agosto 2024
11:12
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Cronaca - Lombardia

Il dilemma delle grandi ciclovie in Italia: costi elevati e lavori che non decollano

Il dilemma delle grandi ciclovie in Italia: costi elevati e lavori che non decollano

LOMBARDIA – Il sogno di un’Italia attraversata da una rete ciclabile che possa far convergere il cicloturismo su un percorso da Chioggia al Gargano e da Ventimiglia a Roma rischia di scontrarsi con una realtà fatta di ritardi e costi esorbitanti. La Lombardia, in particolare, si trova al centro di questo dibattito con il suo impegno nelle ciclovie turistiche, che ha messo in luce problemi significativi nella gestione e nei costi dei progetti.

Il Sistema nazionale delle ciclovie turistiche, creato nel 2016, aveva l’obiettivo di trasformare il Paese in una grande rete ciclabile, estendendosi per circa seimila chilometri. Tuttavia, i lavori, inizialmente previsti per una conclusione tempestiva, hanno subito numerosi ritardi. La Corte dei conti, nel suo ultimo rapporto, ha sollevato preoccupazioni sui costi e sui ritardi, mettendo in risalto una spesa ben al di sopra delle aspettative.

In Lombardia, la realizzazione di alcuni tratti della Ciclovia del Garda ha attirato l’attenzione per i costi particolarmente elevati. Secondo l’analisi de Il Sole 24 Ore, la Regione ha speso circa 12,53 milioni di euro per costruire 8 chilometri di percorso, con un costo medio di 1,567 milioni di euro per chilometro. Un valore che si distacca notevolmente dal costo standard di 350mila euro per chilometro, fissato per garantire sostenibilità economica.

Le giustificazioni fornite indicano che le spese elevate sono state determinate da necessità tecniche e ambientali. Le perizie geologiche hanno imposto lavori di messa in sicurezza e scelte progettuali che, sebbene mirate a ridurre l’impatto ambientale, hanno elevato i costi. Tuttavia, l’analisi della Corte dei conti suggerisce che la mancanza di coordinamento e di priorità nella scelta dei lotti ha aggravato ulteriormente la situazione, con tratti funzionali e immediatamente fruibili che sono stati trascurati.

Il panorama lombardo delle ciclovie evidenzia un quadro di inefficienze che riflette un problema più ampio a livello nazionale. La Corte dei conti ha sottolineato che, in molti casi, le risorse non sono state spese con la dovuta attenzione, con solo tre interventi completati, quattro ancora in corso e due ancora da avviare. La mancanza di un tavolo di monitoraggio per il controllo dell’avanzamento dei lavori hai inoltre contribuito all’assenza di un quadro chiaro sull’efficacia e sull’efficienza delle spese.

Il cicloturismo, settore che nel 2023 ha generato un impatto economico di 5,5 miliardi di euro in Italia, continua a rappresentare un’importante opportunità economica e ambientale. Tuttavia, la gestione e l’implementazione delle ciclovie turistiche devono affrontare sfide significative. I ritardi e i costi elevati non solo compromettono la realizzazione di un’infrastruttura fondamentale per il turismo e la mobilità sostenibile, ma minano anche la credibilità del progetto.

La Lombardia, con il suo paesaggio diversificato e le sue attrazioni turistiche, ha il potenziale per diventare un punto di riferimento per il cicloturismo. Ma è quantomai necessario un miglioramento nella pianificazione e nella gestione dei progetti di ciclovie. Il superamento delle inefficienze e la garanzia di un uso efficace delle risorse sono essenziali per realizzare una rete ciclabile che possa davvero attrarre cicloturisti e contribuire allo sviluppo sostenibile del settore.

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