Autore Redazione
mercoledì
21 Agosto 2024
10:01
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Cronaca - Provincia di Pavia

Normativa idrica, Ente Risi avverte: “Risaie a rischio collasso”

Normativa idrica, Ente Risi avverte: “Risaie a rischio collasso”

PROVINCIA DI PAVIA – Un nuovo fronte si apre nella battaglia per l’acqua: il deflusso ecologico, introdotto con il D.P.G.R. Piemonte 27/12/2021, n. 14/R, starebbe mettendo in ginocchio la risicoltura italiana. Le restrizioni all’uso idrico, imposte per tutelare gli ecosistemi acquatici, sarebbero infatti in procinto di compromettere la produzione di uno dei prodotti agricoli più importanti del nostro Paese. A lanciare l’allarme è l’Ente Nazionale Risi, che denuncia le conseguenze drammatiche delle nuove norme soprattutto nelle zone più vocate alla coltivazione del riso, come la Baraggia vercellese.

Il decreto regionale piemontese del 27 dicembre 2021, che ha introdotto il regime di deflusso ecologico nelle risaie, ha innescato un acceso dibattito tra i produttori di riso e gli ambientalisti. Da un lato, gli agricoltori sostengono che le nuove norme limitano drasticamente la disponibilità idrica, mettendo a rischio un settore fondamentale per l’economia italiana. Dall’altro, gli ambientalisti sottolineano l’importanza di tutelare gli ecosistemi acquatici e di garantire un approvvigionamento idrico sostenibile per le future generazioni.

La direttiva acque 2000/60/CE, entrata in vigore in Italia nel 2022, impone limiti più stringenti al prelievo idrico dai fiumi, con l’obiettivo di preservare la biodiversità acquatica. Tuttavia, l’applicazione di queste norme in aree come la Baraggia vercellese, cuore della produzione risicola italiana, ha sollevato forti perplessità. Secondo l’Ente Nazionale Risi, le nuove regole ridurrebbero in modo significativo la quantità d’acqua disponibile per l’irrigazione, mettendo a repentaglio la sopravvivenza di un’intera filiera produttiva”.

Le richieste degli agricoltori

Gli agricoltori chiedono un confronto urgente con le istituzioni per rivedere le norme sul deflusso ecologico, sostenendo che è possibile conciliare la produzione agricola con la tutela ambientale. L’Ente Nazionale Risi ha invitato gli assessorati regionali competenti a trovare soluzioni che evitino ricadute drastiche sulla filiera.

“Bisogna avere il coraggio di adottare norme e comportamenti che non pregiudichino il primato della risicoltura italiana nell’UE”, ha dichiarato la presidente dell’Ente Risi, Natalia Bobba. “Sarebbe poco lungimirante lasciare il mercato del riso in mano agli importatori solo perché non si è in grado di coniugare necessità di produzione e regole ambientali”.

Anche gli esperti del settore esprimono preoccupazione per le conseguenze della nuova normativa. Alberto Lasagna, direttore di Confagricoltura Pavia, ha sottolineato l’importanza della falda freatica per l’agricoltura e ha avvertito dei rischi legati alla riduzione del deflusso minimo vitale. Secondo Lasagna, “una gestione errata dell’acqua potrebbe peggiorare la situazione ambientale, in particolare in caso di siccità”.

La questione del deflusso ecologico nelle risaie pone un quesito cruciale: come conciliare le esigenze della produzione agricola con la tutela dell’ambiente? Servirà trovare un equilibrio tra le due esigenze, evitando soluzioni che penalizzino un settore fondamentale per l’economia italiana senza garantire reali benefici per l’ambiente.

L’Ente Nazionale Risi ha chiesto incontri urgenti con le istituzioni a livello nazionale e europeo per affrontare la questione. Sarà fondamentale avviare un dialogo costruttivo tra tutti gli attori coinvolti, al fine di trovare soluzioni condivise e sostenibili.

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