23 Agosto 2024
10:17
Inverno e Monteleone: il virus della peste suina contagia un altro allevamento
INVERNO E MONTELEONE (PV) – L’emergenza sanitaria legata alla peste suina africana ha subito un ulteriore aggravamento con il recente rilevamento del virus in un allevamento situato tra Inverno e Monteleone. I risultati delle analisi condotte dall’Istituto zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna hanno confermato la presenza del patogeno in una struttura con circa 800 maiali. L’Unità operativa veterinaria della Regione Lombardia ha immediatamente avviato il piano di eradicazione, che prevede l’abbattimento dei capi infetti. Questo intervento si inserisce in un contesto di emergenza più ampio, con un totale di 40.780 maiali già abbattuti a causa della diffusione del virus.
L’infezione sta colpendo duramente il settore suinicolo, con gravi conseguenze economiche. I dati del 2023 segnalano una riduzione significativa del numero di suini nella provincia di Pavia, sceso da 230.000 a 110.000 capi. Le associazioni di categoria avvertono del rischio di una possibile scomparsa del settore in quest’area, se la situazione non verrà contenuta.
Per contenere la diffusione del virus, molti Comuni al confine tra Pavia e Milano, tra cui Melegnano e San Giuliano Milanese, sono stati posti sotto sorveglianza. Le nuove misure si sono rese necessarie dopo la scoperta di focolai nel Pavese e vicino al confine milanese. Le autorità locali e le Ats di Milano hanno intensificato le attività di monitoraggio e implementato protocolli di disinfezione obbligatori per tutte le strutture allevatoriali.
L’origine dell’infezione sembra essere legata alla trasmissione da parte dell’uomo, con violazioni delle norme igienico-sanitarie che hanno facilitato la diffusione del virus. Le inchieste in corso mirano a identificare le eventuali negligenze che hanno contribuito all’introduzione della malattia negli allevamenti. Gli operatori sono ora tenuti a rispettare rigorosamente le prescrizioni igieniche, inclusi archi di disinfezione e sovrascarpe, per prevenire ulteriori contaminazioni.
Le preoccupazioni non riguardano solo la salute animale, ma anche gravi ripercussioni economiche per il settore agricolo. L’interruzione delle esportazioni, specialmente di salumi, potrebbe comportare danni economici stimati in circa 30 miliardi di euro. L’adozione rigorosa delle norme igieniche rappresenta quindi una misura cruciale per evitare il collasso del comparto agricolo.