29 Agosto 2024
11:01
Peste suina, Filippini annuncia restrizioni più severe: stretta sugli allevamenti
LOMBARDIA – Il commissario straordinario Giovanni Filippini ha annunciato nuove regole ancora più restrittive per contrastare la diffusione della peste suina africana (Psa) in Lombardia. Durante una riunione dell’unità di crisi, convocata per discutere dell’emergenza, Filippini ha delineato i prossimi passi che prevedono un rafforzamento delle misure già in vigore per contenere il virus, il quale rappresenta una seria minaccia per l’intera filiera suinicola della regione. Le nuove misure si concentrano su tre aspetti fondamentali: l’incremento della biosicurezza negli allevamenti, un’accelerazione nelle operazioni di abbattimento dei cinghiali e la limitazione delle gestioni hobbistiche degli allevamenti.
Il primo punto cruciale riguarda il potenziamento della biosicurezza all’interno degli allevamenti suini. Regione Lombardia ha già investito oltre 7 milioni di euro per dotare gli allevatori degli strumenti necessari a garantire livelli elevati di sicurezza. La nuova ordinanza prevede ulteriori finanziamenti e incentivi per migliorare le strutture degli allevamenti, aumentando le barriere fisiche e procedurali contro l’ingresso del virus. Questo include la costruzione di recinzioni più alte e robuste, la realizzazione di zone di disinfezione obbligatoria per tutti i veicoli in entrata e in uscita dagli allevamenti, e l’installazione di sistemi di controllo per la tracciabilità degli animali. I protocolli di igiene e pulizia all’interno delle strutture saranno ulteriormente rafforzati con procedure standardizzate e verifiche regolari da parte delle autorità sanitarie locali.
La seconda misura chiave consiste nell’intensificazione delle operazioni di abbattimento dei cinghiali, considerati i principali vettori della peste suina africana. Secondo i dati della Regione, dal 2021 sono stati abbattuti oltre 46.000 cinghiali, ma le autorità ritengono che questo non sia sufficiente a contenere l’epidemia. La nuova ordinanza introdurrà procedure ancora più rapide per l’abbattimento, con l’obiettivo di ridurre significativamente la popolazione di cinghiali nelle aree più a rischio. Sarà aumentata la collaborazione tra le guardie venatorie e le forze dell’ordine per monitorare le zone in cui la presenza di cinghiali è più alta. Verranno anche potenziate le operazioni di caccia selettiva, con un incremento delle squadre addette al controllo della fauna selvatica. Le autorità, inoltre, stanno valutando la possibilità di autorizzare l’uso di metodi più avanzati di cattura, come le trappole automatizzate e il monitoraggio con droni per individuare le aree di maggiore concentrazione.
Un aspetto particolarmente significativo della nuova ordinanza riguarda la gestione degli allevamenti a carattere hobbistico. L’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, ha sottolineato come questi allevamenti “costituiscano spesso un punto debole nella catena di controllo, poiché non sempre rispettano le misure di biosicurezza imposte alle grandi aziende. La nuova normativa mira a limitare fortemente questo tipo di attività, imponendo requisiti più stringenti anche per i piccoli allevatori. Saranno necessarie autorizzazioni specifiche per mantenere un allevamento su scala ridotta, e verranno introdotti controlli frequenti per verificare il rispetto delle norme di sicurezza. Chi non sarà in grado di adeguarsi a questi standard, potrebbe vedersi revocata la possibilità di continuare a gestire l’allevamento”, ha spiegato Beduschi. Questa misura, che può sembrare drastica, viene giustificata dalla necessità di eliminare ogni possibile punto di rischio per la diffusione del virus.
La Lombardia, con oltre 4 milioni di suini, possiede il più grande patrimonio suinicolo d’Italia, e per questo motivo si trova in prima linea nella lotta contro la Psa. Le nuove restrizioni sono state pensate per proteggere non solo gli animali ma anche gli allevatori, che rappresentano le prime vittime della crisi. Filippini e Beduschi hanno ribadito che la stragrande maggioranza degli allevatori sta già rispettando le regole, ma è sufficiente che una minoranza non lo faccia per mettere a rischio l’intero sistema. Per questo, il governo regionale ha scelto un approccio ancora più rigido, aumentando le risorse destinate alla prevenzione e al controllo.
Un altro elemento che sarà introdotto con la nuova ordinanza è la collaborazione tra autorità locali e comunità per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di rispettare le nuove regole. Verranno organizzati incontri informativi per gli allevatori e campagne di comunicazione mirate per spiegare i rischi della Psa e come prevenirne la diffusione. Saranno coinvolte anche le scuole agricole e le associazioni di categoria, per diffondere le migliori pratiche di gestione e protezione degli animali.
Il commissario Filippini ha precisato che l’emergenza non riguarda solo la Lombardia, ma è un problema diffuso in 14 Paesi europei e in altre regioni italiane. Le nuove restrizioni rappresentano un tentativo di contenere un virus che non rispetta confini, e di tutelare un settore economico vitale per la regione e per l’Italia intera.