Autore Redazione
venerdì
30 Agosto 2024
11:01
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Cronaca - Provincia di Pavia

Rinunciare alla vendemmia: la dura scelta dei viticoltori dell’Oltrepò Pavese

Rinunciare alla vendemmia: la dura scelta dei viticoltori dell’Oltrepò Pavese

PROVINCIA DI PAVIA – Nelle colline dell’Oltrepò Pavese, i vigneti si spogliano di un’antica tradizione. La vendemmia, solitamente momento di festa e di raccolta, quest’anno si trasforma in un doloroso abbandono. Lungo i filari di Mornico Losana e dei comuni circostanti, molti viticoltori hanno deciso di non raccogliere i grappoli ormai segnati dalla peronospora, una malattia fungina che ha trovato in quest’annata condizioni ideali per diffondersi con una virulenza inusitata. Le piogge incessanti hanno favorito la diffusione della malattia, lasciando i viticoltori in balia di un disastro annunciato.

La peronospora ha colpito duramente, lasciando dietro di sé filari vuoti e produttori sconfortati. L’impatto è stato particolarmente devastante nei vigneti biologici, dove l’assenza di trattamenti chimici più aggressivi ha permesso al fungo di prosperare senza ostacoli significativi. I danni, ormai, sono irrecuperabili. I costi sostenuti per i trattamenti necessari sono raddoppiati, arrivando a superare in alcuni casi i mille euro per vigneto, senza riuscire a salvare la produzione. La situazione è tanto grave da spingere molti a rinunciare del tutto alla vendemmia, vedendo nei costi di raccolta un ulteriore onere insostenibile.

In un contesto economico già segnato da anni di difficoltà, la pandemia di COVID-19 e la recente siccità avevano già messo a dura prova la resistenza dei viticoltori locali. Ora, la peronospora sembra rappresentare il colpo di grazia. Giovani agricoltori, eredi di tradizioni secolari, iniziano a dubitare del loro futuro nella viticoltura, interrogandosi su quanto sia sostenibile continuare un’attività che, anno dopo anno, diventa sempre più difficile da portare avanti.

Il fenomeno non riguarda solo Mornico Losana, ma si estende a tutta l’area collinare circostante. Molti comuni hanno aderito a un appello inviato alla Regione, chiedendo un sostegno economico per far fronte ai costi dei trattamenti rivelatisi inefficaci. Gli amministratori locali, tra cui il sindaco di Mornico Losana, hanno espresso preoccupazione per le conseguenze che questa crisi potrebbe avere sull’economia del territorio. La peronospora, già conosciuta come flagello in epoche passate, torna a minacciare la stabilità del comparto vinicolo dell’Oltrepò Pavese.

Le origini della malattia risalgono al XIX secolo, quando fu scoperta nel Nord America. Da lì, si diffuse rapidamente in Europa, trovando terreno fertile anche in Italia. La sua presenza nel territorio dell’Oltrepò Pavese viene documentata per la prima volta nel 1879, segnando l’inizio di un lungo e difficile confronto con questa malattia. Allora, come oggi, la peronospora dimostra una capacità devastante di compromettere interi raccolti, nonostante i progressi nella conoscenza e nei trattamenti.

L’assessore all’agricoltura della Regione Lombardia Alessandro Beduschi ha ricevuto l’appello dei comuni colpiti, e si attende una risposta che possa alleviare, almeno in parte, le difficoltà economiche dei viticoltori. Tuttavia, il problema non è solo economico, ma riguarda anche la sopravvivenza di una tradizione vitivinicola che ha radici profonde in questa terra. La perdita di un raccolto rappresenta una ferita per l’intera comunità, per chi lavora nei vigneti, ma anche per chi da quelle uve trae il proprio sostentamento.

Il futuro dell’Oltrepò Pavese, una delle aree vitivinicole più importanti della Lombardia, appare incerto. I viticoltori si trovano a dover fronteggiare una serie di sfide che mettono a dura prova la loro resilienza. La peronospora, con la sua forza distruttiva, ha riacceso un dramma antico, spingendo molti a riflettere su quanto sia ancora possibile mantenere viva una tradizione che, oggi, sembra più fragile che mai.

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