30 Agosto 2024
09:01
“Spegnere la musica alle 22? Follia pura”: i cittadini pavesi contro le nuove proposte per la malamovida
PAVIA – Pavia si trova in un momento di forte tensione. Al centro del dibattito cittadino, la proposta avanzata durante un recente incontro tra il sindaco, il vicesindaco e l’assessore, supportati dalle associazioni locali, di spegnere la musica alle 22 in tutti i locali per contrastare la cosiddetta “malamovida“, riportata da alcuni media locali. La reazione dei cittadini non si è fatta attendere.
“Spegnere la musica alle 22? Follia pura”, ha scritto in una lettera alla redazione un residente del centro, indignato dall’ipotesi di una misura che molti considerano insensata e inefficace. L’idea, infatti, suscita perplessità non solo tra gli abitanti, ma anche tra i commercianti e i gestori dei locali, che vedono in questa decisione un rischio per l’economia e per l’attrattività della città.
I cittadini si interrogano sulla rappresentatività delle associazioni e dei comitati coinvolti nelle decisioni. “Hanno sentito tutti i commercianti e gestori? Il comitato del riposo rappresenta tutta la gente che abita in centro?” sono le domande che circolano insistentemente tra i pavesi. L’impressione diffusa è che le scelte siano state prese senza un adeguato confronto con chi vive e lavora quotidianamente in città.
Il cuore del problema, per molti, sta nell’efficacia di spegnere la musica come soluzione alla malamovida. “Si scherza? Come se, spenta la musica, andassero tutti a casa“, sottolinea un altro cittadino, esprimendo un dubbio condiviso. La preoccupazione è che la misura possa avere l’effetto opposto, alimentando ulteriormente il caos notturno.
Il consiglio comunale ha promesso di prendere in considerazione i feedback e le preoccupazioni emerse. Le discussioni proseguono, e si stanno cercando alternative che possano bilanciare le esigenze di chi vive e lavora in città con quelle di chi cerca un ambiente notturno vivace. Alcuni suggeriscono di adottare misure più mirate, come il miglioramento dell’isolamento acustico dei locali o l’intensificazione dei controlli, piuttosto che imporre restrizioni generali che potrebbero avere effetti collaterali indesiderati.
Nel frattempo, i cittadini di Pavia continuano a esprimere il loro dissenso e a chiedere un confronto più ampio e inclusivo. La situazione resta fluida e le prossime settimane saranno decisive per capire se sarà possibile trovare un compromesso che soddisfi tutte le parti coinvolte senza compromettere l’identità e la vivacità del centro cittadino,