Autore Redazione
giovedì
5 Settembre 2024
08:37
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Cronaca - Provincia di Pavia

Codacons: “Inflazione in calo ma turismo in crescita: aumenti del 12,9% a Pavia”

Codacons: “Inflazione in calo ma turismo in crescita: aumenti del 12,9% a Pavia”

PAVIA – La provincia di Pavia è alle prese con un periodo di tensione economica a causa dei recenti rincari nel settore turistico e dell’aumento del costo della vita. I dati Istat mostrano una realtà in cui, nonostante l’inflazione sia scesa all’1,1%, il costo delle vacanze per le famiglie italiane continua a rappresentare un peso significativo. La situazione è particolarmente preoccupante per le famiglie con figli, che si trovano a fronteggiare una spesa aggiuntiva di oltre 451 euro all’anno. Anche le famiglie più piccole risentono degli aumenti, con un aggravio di 346,5 euro.

I dati confermano una tendenza chiara: i settori legati al turismo sono tra quelli che hanno registrato i rincari più consistenti. I servizi ricettivi e di ristorazione, su base annua, hanno visto un aumento del 4,4%, con picchi significativi nei villaggi vacanza e campeggi, che hanno registrato una crescita del 12,9%. Anche gli alberghi hanno subito un incremento dei prezzi, del 4,2%, mentre altre strutture come i B&B hanno visto un aumento del 7,2%. I trasporti non fanno eccezione, con i biglietti dei treni rincarati del 6,1% e i pullman del 2,2%. Solo i voli nazionali e internazionali mostrano una tendenza opposta, con una riduzione rispettivamente del 5,2% e del 9,6%.

La pressione economica ha costretto molti italiani a rinunciare alle vacanze estive. Secondo le stime del Codacons, il 45% della popolazione, pari a circa 27 milioni di persone, non si è concessa una vacanza tra giugno e settembre. La cifra rappresenta un aumento significativo rispetto al 39% del 2019. L’associazione sottolinea che, rispetto al periodo pre-pandemico, il numero di italiani che rimangono a casa è aumentato di circa 3,6 milioni. La causa principale è il caro-prezzi che ha colpito il settore turistico, con un incremento della spesa per una vacanza del 26,3% negli ultimi cinque anni.

Chi ha deciso di viaggiare ha dovuto affrontare spese molto più alte rispetto agli anni precedenti. La spesa media pro capite per una vacanza tra giugno e settembre è salita da 950 euro del 2019 a circa 1.200 euro nel 2024. Questo aumento di circa 250 euro a persona ha rappresentato un ulteriore ostacolo per chi aveva intenzione di partire. Il Codacons evidenzia che i rincari sono stati particolarmente pesanti nel 2024, con i pacchetti vacanza nazionali che hanno registrato un aumento del 20,5% a giugno, del 29,9% a luglio e del 37,4% ad agosto.

I rincari non si limitano solo ai pacchetti vacanza. Anche i campeggi e i villaggi vacanza hanno visto un aumento dei prezzi, con un incremento del 12,9% ad agosto rispetto allo stesso mese del 2023. I listini degli stabilimenti balneari e delle piscine sono aumentati di oltre il 13% sia a luglio che ad agosto, rendendo difficile per molte famiglie trascorrere anche solo qualche giorno al mare. Anche i costi per cenare al ristorante sono aumentati del 3,3% rispetto all’anno precedente, mentre le strutture ricettive alternative agli alberghi hanno visto un aumento del 7,2%.

L’aumento dei prezzi nel settore dei trasporti ha ulteriormente complicato la situazione per chi intendeva spostarsi. I biglietti dei treni, per esempio, hanno registrato rincari consistenti, con un aumento del 9,3% a giugno, dell’8,1% a luglio e del 6,1% ad agosto. Questi dati dipingono un quadro allarmante per il settore turistico e per le famiglie italiane, già provate da un contesto economico difficile.

L’analisi del Codacons sottolinea la necessità di interventi urgenti per contenere i rincari e tutelare il potere d’acquisto delle famiglie. Il rallentamento dell’inflazione registrato nel 2024 non sembra aver portato sollievo alle tasche dei consumatori, che continuano a fare i conti con costi sempre più alti. Secondo l’associazione, l’aumento dei prezzi energetici regolamentati e dei beni alimentari lavorati ha contribuito a mantenere alta la pressione economica sulle famiglie.

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