24 Settembre 2024
05:00
Pd Lombardia presenta le prime 17mila firme per la riforma della sanità regionale
LOMBARDIA – Il Pd della Lombardia ha depositato negli uffici del Pirellone le prime 17mila firme, delle circa 100mila raccolte da febbraio, a sostegno della legge di iniziativa popolare per la riforma della sanità regionale. Sarebbero state sufficienti 5mila firme per rendere valida la proposta di legge di iniziativa popolare, precisano i dem che in Lombardia hanno seguito la stessa direzione tracciata a livello nazionale dalla segretaria Elly Schlein per portare il finanziamento della sanità al 7,5% del Pil.
Composto da 2 articoli, il progetto lombardo è una modifica della legge regionale n. 33 del 2009, come ritoccata dalle riforme Maroni del 2015 e Fontana-Moratti del 2021. L’intento è “riscrivere i principi, togliendo l’equivalenza tra sanità pubblica e sanità privata e obbligando la Regione a fare programmazione e a governare l’offerta fornita dagli operatori privati, indirizzandoli verso le prestazioni maggiormente necessarie“. Quattro i principi che vengono introdotti: “Universalità del servizio, centralità della prevenzione, priorità dei servizi territoriali, governo pubblico degli erogatori”.
“Oggi abbiamo consegnato le prime 17mila firme di una petizione che ha visto oltre 100mila lombardi al nostro fianco per dire in modo netto e chiaro che va ricostruita la sanità pubblica e va garantito il diritto alla salute – ha dichiarato il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino – Vogliamo dire basta alle liste d’attesa che fanno arricchire alcuni e lasciano nello sconforto tanti lombardi. Vogliamo risposte chiare e nette. Questa è una proposta di legge di iniziativa popolare e come tale dovrà essere discussa e votata in Consiglio regionale. I punti principali sono il superamento dell’equivalenza fra pubblico e privato, il rilancio della medicina territoriale e il sostegno alla prevenzione, spesso dimenticata dalla Giunta regionale. Chiediamo, inoltre, che entri subito in funzione il Centro unico di prenotazione (Cup) per contrastare la vergogna delle liste d’attesa”.
“Il Partito democratico lombardo, con tutti i suoi circoli e i suoi militanti – aggiunge la segretaria regionale Silvia Roggiani – in questi mesi è stato nelle strade e nelle piazze per raccogliere le storie delle tante persone che non si vedono più garantito il diritto costituzionale alla salute. La sanità lombarda ha tante eccellenze, ma nulla hanno a che vedere con questa giunta. Chiediamo a Fontana di mettersi in ascolto delle storie delle tante persone che sono sotto ricatto, o pagano o devono rinunciare a curarsi, e cambiare la sanità in Lombardia. La sanità deve rimettere al centro la persona e deve tornare a garantire il diritto a curarsi in tempi dignitosi”.
“Lo denunciamo da anni – il capodelegazione in Commissione Sanità Carlo Borghetti – ma ancora oggi manca il Cup che aiuterebbe ad accorciare i tempi di visite ed esami. Secondo gli ultimi dati resi noti dall’assessore Bertolaso, entro fine anno avremo meno del 3% della popolazione lombarda che potrà accedere a prenotazioni centralizzate. Di questo passo ci vorranno decenni. Questo accade dopo i tanti annunci dell’assessore su un’apertura imminente del Cup. Non si può continuare a procedere così lentamente. La sanità deve cambiare e lo si può fare partendo dalla nostra proposta di legge di iniziativa popolare”.