Autore Redazione
martedì
1 Ottobre 2024
05:55
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Cronaca - Pavia

Ex Idroscalo, valore fissato a 592mila euro: ora la trattativa

Ex Idroscalo, valore fissato a 592mila euro: ora la trattativa

PAVIA – L’Idroscalo di Pavia rappresenta un pezzo di storia dimenticato, una testimonianza silenziosa della modernità di un’epoca passata. Il suo recupero, ora al centro dell’attenzione, offre l’opportunità di trasformare il paesaggio urbano e restituire alla città un luogo ricco di potenziale. Il progetto per l’acquisto dell’ex Idroscalo si inserisce in una fase di dialogo tra Comune e privati, con una stima di 592 mila euro fissata dall’Agenzia delle Entrate, vincolando il Comune di Pavia a non superare questa cifra. La questione, tuttavia, si estende ben oltre il valore economico.

L’immobile, costruito nel 1926 e abbandonato nel 1981, si trova in stato di degrado avanzato. Oltre quarant’anni di abbandono e l’esposizione alle intemperie hanno danneggiato la struttura, richiedendo interventi significativi per garantirne la stabilità. Il Comune di Pavia, guidato dal sindaco Michele Lissia, cerca ora di riportare alla luce un edificio che, nonostante le sue attuali condizioni, conserva una forte valenza simbolica e storica.

Le ipotesi sul destino dell’Idroscalo sono diverse e riflettono la volontà di creare uno spazio polifunzionale che possa servire alla comunità in vari modi. L’idea di trasformarlo in un auditorium o un centro congressi emerge tra le proposte più discusse. La struttura, che si estende su mille metri quadrati, offre abbastanza spazio per ospitare eventi culturali di grande rilievo. In un’epoca in cui le città si ripensano per accogliere nuovi modelli di aggregazione, la scelta di dare vita a un auditorium rappresenta un’opzione interessante. Non si tratterebbe soltanto di restaurare l’edificio, ma di ridargli una funzione vitale, capace di attrarre pubblico e ridare alla città di Pavia un polo culturale dinamico.

Tuttavia, le sfide da affrontare sono complesse. Oltre ai costi per l’acquisto, il recupero vero e proprio richiederà un piano ben strutturato e mirato alla sicurezza dell’edificio. L’esposizione alla corrente del Ticino e agli agenti atmosferici ha danneggiato la struttura, il cui recupero dovrà necessariamente tenere conto dei vincoli architettonici. Rispettare la storia e la forma originaria del fabbricato è cruciale per garantire che l’operazione non sia solo un intervento superficiale, ma un autentico recupero.

La possibilità di creare uno spazio museale dedicato al Ticino o un caffè letterario si inserisce nel dibattito su come sfruttare al meglio le potenzialità dell’Idroscalo. Tali idee offrono prospettive che guardano oltre l’aspetto culturale, aprendo all’inclusione sociale e al turismo. Ogni scelta progettuale, però, dovrà confrontarsi con la sostenibilità economica, e l’idea di un museo o di un centro congressi potrebbe apparire più appetibile solo se inserita in un piano strategico capace di garantire una ricaduta economica positiva per la città.

In questo contesto, il progetto “Waterfront” diventa centrale. La giunta comunale ha varato un piano ambizioso per la riqualificazione dell’intera sponda sinistra del fiume Ticino. Il Parco dell’idrovolante rappresenta solo una parte di questo disegno più ampio, che prevede un investimento di 7 milioni di euro, una cifra sufficiente a coprire anche una porzione dell’acquisto di immobili. Il progetto vuole ridisegnare la relazione tra la città e il fiume, rendendo la riva un luogo di incontro e di attività. In un’epoca in cui la rigenerazione urbana sta diventando un tema centrale nelle politiche locali, Pavia potrebbe trarre ispirazione da altre città europee che hanno saputo coniugare storia e modernità, recuperando aree degradate e restituendole ai cittadini.

Nel 2021, l’associazione Terra Viva, un network di architetti, ha promosso un concorso di idee proprio sulla riqualificazione dell’Idroscalo, stimolando la creatività di professionisti e cittadini. Quel concorso, intitolato “Hangar Ticinum”, aveva già individuato nell’edificio un potenziale simbolo di rinascita per Pavia. Il progetto aveva acceso il dibattito su come trasformare l’ex Idroscalo in un simbolo di innovazione, pur rispettando le sue radici storiche. Il tema rimane attuale: come unire passato e futuro in modo che non si tratti solo di conservare una memoria, ma di dare nuovo senso e funzione a un edificio che, per troppo tempo, è rimasto nell’ombra?

L’equilibrio tra storia e modernità, tra conservazione e innovazione, sarà il vero nodo da sciogliere nei prossimi mesi. L’Idroscalo può diventare un simbolo del dialogo tra la Pavia di ieri e quella di domani. Ma, come sempre, il successo dipenderà dalla capacità di prendere decisioni coraggiose e visionarie. Le opportunità non mancano, ma sarà necessario che il Comune, insieme ai privati, individui una strategia chiara e condivisa per far sì che questo luogo torni a vivere e a raccontare nuove storie.

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