8 Ottobre 2024
14:01
Centro storico in balia dei vandali: commercianti chiedono maggiore sicurezza
PAVIA – “Le strade di Pavia non sembrano più sicure”, è il grido d’allarme sui social da parte dei commercianti del centro storico di Pavia. Due nuove spaccate in pieno centro nella notte di ieri, tra Piazza Petrarca e via XX Settembre, aggiungono l’ennesimo colpo alla lunga lista di attività devastate da atti di vandalismo e furto. Vittime questa volta, nella notte tra lunedì e martedì, due parrucchieri e un bar in Piazza della Vittoria, segno che nessuna attività è immune a questo fenomeno che pare essersi intensificato nelle ultime settimane. Tutto ciò, dopo le spaccate della notte tra domenica e lunedì, che hanno portato all’identificazione e alla denuncia di un 28enne egiziano senza fissa dimora.
Ci si chiede come sia possibile che tali episodi continuino a ripetersi senza che le autorità riescano a prevenire o fermare una volta per tutte la spirale di crimine che minaccia i commercianti. Le telecamere installate in città, fiore all’occhiello della sicurezza locale, sembrano impotenti di fronte alla furia di chi agisce nell’ombra della notte. Cosa serve perché Pavia torni ad essere una città sicura?
Il tema della sicurezza è tornato al centro del dibattito pubblico, e con ragione. Chi si sveglia ogni mattina per aprire la propria attività, investendo tempo, denaro, energia, merita di lavorare senza la paura di ritrovarsi, il giorno dopo, davanti a una vetrina distrutta. Ogni furto non è solo un colpo economico, ma un segno profondo sul tessuto sociale di una città che sembra essere sempre più preda del degrado.
Sul punto, il 28enne egiziano fermato nella notte tra domenica e lunedì, era stato trovato in possesso di una grossa pietra verosimilmente usata per spaccare le vetrine del supermercato Despar, situato tra via Cardinal Maffi e via Rezia, e del Mi Food in Strada Nuova, verso il Ponte Coperto. Nonostante il suo fermo e il ritrovamento di un centinaio di euro in contanti, frutto dei due furti, l’uomo è stato rilasciato poco dopo. Il motivo del rilascio? Le autorità non hanno potuto procedere all’arresto poiché era trascorso troppo tempo dal momento della flagranza del reato, rendendo impossibile trattenerlo legalmente in custodia.
Da piazza Petrarca a via XX Settembre, l’incubo continua. Non è un problema di singoli episodi isolati. È un’emergenza che ormai coinvolge tutto il centro storico, trasformando le strade commerciali in un campo minato per chi decide di investirci. I commercianti, da tempo, sollevano la voce, ma le loro richieste sembrano perdersi in un vuoto di risposte e di azioni concrete.
Le testimonianze di chi subisce questi atti parlano di una frustrazione che cresce di giorno in giorno. Alcuni evocano immagini di giustizia privata, come se non ci fosse altro modo per difendere ciò che con fatica e sacrificio si è costruito. È questo il futuro che ci aspetta? Una città dove la legge non è più sufficiente e si ricorre a soluzioni estreme per proteggere le proprie attività?
L’insoddisfazione non è solo nei commercianti, ma anche tra i cittadini. Le strade una volta vivaci e frequentate stanno diventando spettrali dopo il calar del sole. Chi si avventura in centro la sera rischia di trovarsi di fronte a un deserto, popolato solo da vetri rotti e negozi devastati. Il cuore di Pavia sembra battere sempre più lentamente, soffocato da un senso di impotenza e abbandono.
Gli episodi di furto con spaccata non sono un problema nuovo, ma la loro frequenza recente ha scatenato una vera e propria crisi. Nove episodi simili in poche settimane non sono un caso, sono un segnale inequivocabile che qualcosa non sta funzionando. Le istituzioni locali dovrebbero prendere atto di una realtà che non può essere ignorata.
Le reazioni sui social media non lasciano spazio a dubbi. La rabbia cresce, e con essa il rischio che si perda fiducia nelle istituzioni. Frasi cariche di sarcasmo, proposte provocatorie, richieste di interventi drastici. Addirittura l’idea di un intervento militare per presidiare le strade sembra farsi largo, tra chi ormai non vede più altra via d’uscita.
Pavia, città d’arte e di cultura, rischia di trasformarsi in una città fantasma, abbandonata da chi ha paura di vedere il proprio investimento ridotto in frantumi da un criminale armato di pietra. Ma è davvero questo il destino che si vuole per la città? Le autorità locali hanno il compito di intervenire, e devono farlo in fretta. Non servono promesse vuote, servono fatti. Serve una politica della sicurezza chiara, trasparente, efficace.
I commercianti devono sapere di poter contare su un sistema che li protegga, che li supporti, che permetta loro di lavorare senza dover convivere con la paura del prossimo colpo. Ogni vetrina spaccata è un fallimento collettivo, un segno di una società che non riesce a proteggere i suoi cittadini. E il rischio più grande è che questa spirale non si fermi. Ogni episodio di furto con spaccata diventa un esempio per chi cerca facili guadagni. Se non si interviene, il fenomeno è destinato a crescere, a diventare una normalità. Pavia non può permetterselo.
Chi tutela i commercianti? Chi garantisce loro la sicurezza che meritano? Le domande si fanno sempre più urgenti, e le risposte tardano ad arrivare. Ma il tempo stringe, e ogni minuto che passa senza una soluzione rappresenta un passo verso l’abisso. E i cittadini, intanto, osservano. Il loro malcontento cresce, alimentato da una sensazione di abbandono e sfiducia. Per le strade di Pavia la paura pare ormai aver preso il posto della tranquillità.