14 Ottobre 2024
18:01
Clima e salute: Pavia e 24 università europee lanciano un network per formare 10.000 medici
PAVIA – In un momento storico in cui il cambiamento climatico è tra le sfide più pressanti per la salute globale, venticinque università europee, tra cui l’Università di Pavia, si sono unite per lanciare l’European Network on Climate & Health Education (ENCHE). L’obiettivo è formare più di 10.000 studenti di medicina sulle competenze necessarie per affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute e sviluppare un’assistenza sanitaria più sostenibile.
Un’alleanza internazionale per la salute e l’ambiente
Presieduta dall’Università di Glasgow e sostenuta dall’OMS e da importanti organizzazioni sanitarie, la Rete nasce con l’intento di colmare un vuoto nella formazione medica. Attualmente, i futuri medici non sempre ricevono un’educazione strutturata sulle conseguenze dei cambiamenti climatici. ENCHE si propone di cambiare le cose, inserendo nei programmi accademici lezioni mirate su come riconoscere e affrontare le problematiche climatiche legate alla salute.
L’Università di Pavia si inserisce in questo prestigioso network come referente per l’Italia, confermando il suo impegno per una sanità che sappia affrontare le sfide del futuro. Come sottolineato dal rettore Francesco Svelto: “Collaborare con leader mondiali della sanità è essenziale per creare soluzioni innovative che migliorino la salute delle persone e del pianeta”.
Il cambiamento climatico non è una minaccia futura: è già una realtà. Temperature estreme, inquinamento atmosferico e la diffusione di malattie infettive stanno mettendo sotto pressione i sistemi sanitari globali, aggravando malattie croniche come cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie. L’OMS avverte che il 99% della popolazione mondiale respira aria inquinata e che, senza un intervento, i decessi legati al calore triplicheranno entro il 2050.
Di fronte a queste emergenze, la Rete ENCHE mira a fornire ai futuri medici gli strumenti per rispondere adeguatamente, affrontando le crescenti sfide con soluzioni sanitarie sostenibili. “Come educatori, è nostra responsabilità preparare la prossima generazione di medici a fronteggiare questi cambiamenti”, ha dichiarato il prof. Iain McInnes dell’Università di Glasgow.
Un progetto supportato da grandi nomi della sanità globale
Oltre alle università partecipanti, la Rete è sostenuta da leader del settore sanitario come AstraZeneca, GSK, Sanofi e Novartis, impegnati a ridurre l’impatto climatico del sistema sanitario stesso, che contribuisce al 5% delle emissioni globali di gas serra.
Il progetto ha già raccolto l’attenzione e il sostegno di importanti figure internazionali. Tedros Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, ha accolto con favore l’iniziativa, sottolineando che “gli impatti sulla salute causati dal cambiamento climatico non sono minacce ipotetiche: sono qui, adesso”. Anche Pascal Soriot, CEO di AstraZeneca, ha ribadito l’importanza di formare medici pronti a rispondere a un mondo in cambiamento.
L’ENCHE invita altre istituzioni accademiche a unirsi alla rete, con l’obiettivo di estendere la formazione anche ad altri operatori sanitari. L’iniziativa non solo prepara i medici del futuro, ma getta le basi per un sistema sanitario globale più resiliente e rispettoso dell’ambiente.