16 Ottobre 2024
12:11
“Mi hanno salvato la vita”: il messaggio sui social del portiere Alessandro Guarnone
VOGHERA (PV) – Ci sono momenti in cui il calcio smette di essere solo un gioco. Diventa una battaglia di cuore, di anima, di vite che si intrecciano oltre il campo. Alessandro Guarnone, portiere della Vogherese, lo sa bene. Il 6 ottobre, una giornata che avrebbe dovuto essere come tante altre, si è trasformata in una lotta per la vita. Un incidente in campo, improvviso e terribile, ha portato Alessandro in sala operatoria per un intervento d’urgenza: la necessaria asportazione della milza. Un momento che ha fermato il fiato di tutti coloro che erano lì, sulle tribune del Parisi, e che ha fatto risuonare un grido di paura e speranza in tutta la città.
Ma è qui che il calcio mostra la sua vera essenza, quella che va oltre la competizione, oltre i goal segnati o le parate fatte. La comunità vogherese, i tifosi della “Gradinata Nord” rossonera, i compagni di squadra e persino i rivali si sono stretti attorno a Guarnone come una grande famiglia. E Alessandro, che oggi può raccontare questa storia, non ha voluto tenere per sé il suo ringraziamento. Con un post su Instagram, il portiere ha voluto gridare al mondo tutta la sua gratitudine, non solo per essere ancora qui, ma per tutto il supporto che ha ricevuto.
“Ci tenevo a fare questo post per ringraziare dal profondo del cuore i chirurghi che mi hanno salvato la vita”, scrive Guarnone, con parole che vanno dritte al cuore di chi legge. I dottori Quintini e Marchetti, insieme a tutto il personale dell’ospedale di Voghera, hanno fatto un lavoro straordinario. In un mondo che corre veloce, il loro gesto di cura e dedizione ha fatto la differenza tra una tragedia e una speranza.
Il post continua, e Alessandro si rivolge anche a chi è stato al suo fianco in quei momenti drammatici. Un ringraziamento speciale va a Chiara Ferrari, che lo ha assistito in campo, e al presidente della Vogherese, insieme a tutto lo staff che ha sostenuto non solo lui, ma anche la sua famiglia, presente sugli spalti durante l’incidente. Un legame profondo, quello tra Guarnone e la sua squadra, incarnato dalle parole dedicate al capitano Simone Giglio e ai suoi compagni: “Siete stati grandi, sempre come me”.
Ma il momento più toccante arriva quando Guarnone si rivolge alla sua famiglia, alla sua ragazza Francesca, e ai tifosi. I ragazzi della gradinata nord, gli amici, i conoscenti, perfino chi non lo conosceva ma ha trovato un attimo per mandargli un messaggio o una chiamata di incoraggiamento. “Grazie di cuore”, scrive Alessandro. E in quelle parole c’è tutto l’affetto di un ragazzo che ha visto quanto possa essere grande la solidarietà.
L’operazione è riuscita perfettamente bene, ma il percorso di Alessandro è ancora lungo. Tuttavia, non sarà mai solo in questo viaggio. Voghera, con il suo cuore calcistico che batte per lui, lo accompagnerà in ogni passo. Il grido “Forza Ale!” che riecheggia non è solo un incoraggiamento, è una promessa: quella di restare uniti, perché nel calcio, come nella vita, le sfide si vincono insieme.
La vita di Guarnone, oggi più che mai, è un inno alla resistenza, alla gratitudine e all’amore che unisce una squadra, una città, e un giovane che ha toccato il fondo per risalire. E quando tornerà tra i pali, quel campo che lo ha visto cadere sarà lo stesso che lo vedrà risorgere, con lo sguardo di chi sa cosa vuol dire combattere. Non solo per vincere sul campo, ma per vivere.
(Attenzione: immagini forti)
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