Autore Redazione
venerdì
18 Ottobre 2024
10:54
Condividi
Tempo Libero - Vigevano

Dalla terra al cuore: l’emozione del rosso in mostra a Vigevano

Dalla terra al cuore: l’emozione del rosso in mostra a Vigevano

VIGEVANO (PV) – La mostra “ROSSO Giorno e Notte” di Gianni Mantovani, ospitata alla Pinacoteca Comunale nel Castello Sforzesco di Vigevano, rappresenta una straordinaria immersione nel dialogo tra arte e ambiente, un viaggio cromatico ed emotivo che si snoda attorno a un unico filo conduttore: il colore rosso. Aperta fino al 27 ottobre, questa personale dell’artista modenese è un’ode alla Natura e alle sue fragilità, un grido silenzioso, vibrante di intensità visiva, che richiama l’attenzione sui cambiamenti climatici e sul legame indissolubile tra uomo e ambiente.

Gianni Mantovani, classe 1950, è un artista con una carriera pluridecennale alle spalle, riconosciuto a livello internazionale. La sua sensibilità verso la Natura e i temi ambientali si riflette profondamente nelle opere in mostra, che evocano paesaggi trasfigurati dal calore e dall’energia del rosso. Quello stesso rosso che per l’artista diventa simbolo del surriscaldamento globale, una metafora visiva dei problemi ambientali che affliggono il pianeta. È un colore che parla direttamente all’osservatore, che si impone sulla tela come un allarme, ma che al contempo invita a una riflessione profonda e poetica sul nostro rapporto con la Terra.

La mostra è patrocinata da importanti associazioni ambientaliste come Legambiente, FAI e WWF, un chiaro segnale del messaggio ecologista che permea l’intero evento. All’inaugurazione, sono intervenuti il sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa, e Tamara Zedda, presidente di Legambiente Lomellina, sottolineando la rilevanza di un’arte che si fa portavoce di temi attuali e urgenti.

La poetica del rosso: il colore come metafora del cambiamento climatico

La scelta del rosso come tonalità dominante non è casuale. Gianni Mantovani utilizza il colore come un potente mezzo di comunicazione, capace di trasmettere con immediatezza le sue preoccupazioni per il futuro del pianeta. Ogni opera esposta sembra nascere da una profonda connessione con la natura, ma anche da un crescente senso di urgenza. Il rosso non è solo il colore del calore e del fuoco, ma anche quello del tramonto, della passione, e, nella visione dell’artista, della speranza. Nelle sue tele, questo colore primario si espande, si diluisce, si scompone in sfumature che vanno dal crepuscolo all’alba, dal giorno alla notte, come a voler abbracciare l’intero ciclo della vita.

La tecnica di Mantovani è al tempo stesso essenziale e carica di significato. I suoi paesaggi non sono realistici nel senso stretto del termine; piuttosto, emergono come visioni sognanti, trasfigurazioni poetiche della realtà. Le forme sono primarie, ridotte all’essenziale, eppure riescono a evocare con forza le emozioni legate alla meraviglia del creato. È un’arte che si nutre di memorie, di un contatto profondo con la natura, e che, attraverso il filtro del rosso, sembra trasportare l’osservatore in un mondo dove il confine tra sogno e realtà si fa labile.

Oltre all’impatto visivo, ciò che colpisce sono i titoli delle opere di Mantovani, che sembrano vere e proprie poesie: Anche le stelle si amano, Il credere ci fa vivere meglio, Meravigliato dalla bellezza del creato, Orizzonti sospesi. Questi titoli, lungi dall’essere puramente descrittivi, sono riflessioni intime e suggestive che ci permettono di avvicinarci al mondo interiore dell’artista. Ogni titolo apre una finestra su un’emozione, su una sensazione che l’opera vuole trasmettere, trasformando l’osservazione in un dialogo personale tra l’artista e chi guarda. Mantovani riesce a fondere concetti universali come la bellezza della natura e la spiritualità con una visione quasi metafisica del mondo, dove l’uomo non è spettatore passivo, ma parte integrante di un grande disegno. L’idea di fondo è quella di una natura vivente, che comunica silenziosamente con l’uomo, come suggerisce il titolo di un’opera: Il sole ci parla in silenzio. In questa frase si racchiude tutta la filosofia di Mantovani: la Natura parla, ma è compito dell’uomo saper ascoltare, saper cogliere quei messaggi nascosti che troppo spesso trascuriamo.

Un percorso artistico di respiro internazionale

Gianni Mantovani non è nuovo a grandi mostre. La sua carriera lo ha visto esporre in contesti prestigiosi come il Palazzo delle Esposizioni a Roma, la Cristinerose Gallery a New York e la Pinacoteca Nazionale di Bologna, solo per citarne alcuni. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, contribuendo alla formazione di nuove generazioni di artisti, e il suo lavoro è stato oggetto di riflessioni critiche da parte di noti studiosi d’arte. Tra questi, Edoardo Maffeo, che in occasione della mostra a Vigevano, ha scritto il saggio Gianni Mantovani: la poesia delle emozioni, sottolineando la capacità dell’artista di trasformare le sue opere in veicoli di sentimenti universali.

“ROSSO Giorno e Notte” è molto più di una semplice esposizione di quadri: è un invito a riflettere, a prendere coscienza del nostro ruolo nel mondo e delle conseguenze delle nostre azioni. Il patrocinio delle associazioni ambientaliste sottolinea l’importanza del legame tra arte e impegno sociale. In un’epoca in cui i cambiamenti climatici sono ormai una realtà quotidiana, Mantovani ci ricorda, attraverso la sua arte, che la bellezza del creato non è eterna, ma fragile e bisognosa di protezione. In questo senso, la mostra non è solo un’occasione per ammirare opere d’arte, ma diventa un’esperienza immersiva e profondamente emozionale. I visitatori sono invitati a perdersi nei paesaggi di Mantovani, a lasciarsi avvolgere dal calore del rosso e a riflettere sulla necessità di un cambiamento, di un nuovo rispetto per l’ambiente che ci circonda.

Fino al 27 ottobre, la Pinacoteca Comunale del Castello Sforzesco di Vigevano si trasforma in un luogo dove l’arte e la natura si incontrano, dove il rosso diventa il colore della speranza, del sogno e della consapevolezza.

Condividi