Autore Redazione
martedì
22 Ottobre 2024
14:01
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Cronaca - Pavia

Peste suina, la Lombardia avvia la stretta sui cinghiali

Peste suina, la Lombardia avvia la stretta sui cinghiali

PAVIA – La Regione Lombardia ha approvato un piano straordinario per il contenimento della fauna selvatica, con particolare attenzione ai cinghiali, riconosciuti come vettori principali della peste suina africana. Il provvedimento, fortemente voluto da Coldiretti, punta a frenare la diffusione del virus e a proteggere un settore suinicolo che genera oltre 7 miliardi di euro in Italia, con 4,4 milioni di maiali allevati solo in Lombardia. La presidente di Coldiretti Pavia, Silvia Garavaglia, ha commentato: “Con questo piano, finalmente si interviene sui cinghiali, la cui diffusione incontrollata sta causando danni incalcolabili all’agricoltura e mette a rischio la vita dei cittadini”.

Garavaglia ha spiegato come la proliferazione dei cinghiali sia diventata una vera emergenza: “Oltre a devastare campi e raccolti, rappresentano un pericolo concreto sulle strade e nei centri abitati. Sono i principali responsabili della diffusione della peste suina africana, una malattia che non colpisce l’uomo, ma che sta devastando gli allevamenti suinicoli, con conseguenze economiche disastrose”.

Gli allevatori hanno già subito perdite considerevoli. Solo nel 2023, si stima che i danni provocati dai cinghiali all’agricoltura lombarda superino i sei milioni di euro. Il nuovo piano, elaborato con l’ISPRA, prevede una serie di misure che verranno applicate su tutto il territorio regionale, a partire dalle zone più colpite. Coldiretti ha insistito sul fatto che i rimborsi agli agricoltori per i danni subiti siano spesso insufficienti e tardivi: “Spesso gli indennizzi coprono solo una minima parte del valore reale del prodotto distrutto. Molti agricoltori non denunciano più i danni perché sanno che i rimborsi arrivano anni dopo e non compensano nemmeno i costi“.

La peste suina africana, che ha colpito diversi allevamenti lombardi, rischia di portare molte aziende sull’orlo del collasso. Garavaglia ha chiesto l’istituzione di fondi emergenziali per garantire un sostegno concreto agli allevatori: “Senza aiuti tempestivi, molte aziende rischiano di chiudere. È necessario coprire non solo le perdite legate agli abbattimenti forzati degli animali infetti, ma anche i mancati guadagni dovuti al fermo produttivo”.

L’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, ha dichiarato:La gestione della fauna selvatica è diventata una priorità. Non possiamo più permetterci di osservare passivamente gli effetti della proliferazione dei selvatici. Questo piano introduce un coordinamento unico su scala regionale, superando la frammentazione delle precedenti gestioni territoriali. Serve un intervento deciso che garantisca la sicurezza dei cittadini, la tutela delle colture e la protezione del settore agricolo.”

Il piano prevede una “cabina di regia” per monitorare l’andamento delle azioni sul territorio, con un dialogo costante tra istituzioni locali, agricoltori e autorità sanitarie. “Questo provvedimento risponde alle esigenze del settoreue la capacità di adattare le misure alle situazioni locali per garantire risultati efficaci”.

Il contenimento dei cinghiali rappresenta solo una parte della strategia complessiva, ma è visto come un passo cruciale per frenare la diffusione della peste suina africana. Coldiretti ha accolto con favore il piano, sottolineando però che sarà necessario un impegno a lungo termine per risolvere definitivamente il problema: “È solo l’inizio. Serve un’azione costante, altrimenti gli sforzi fatti finora saranno vani”.

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