24 Ottobre 2024
09:41
Mercoledì sportivo pavese: Vogherese al tappeto nel derby. Pavia travolgente, Oltrepò ancora beffato
PROVINCIA DI PAVIA – Il mercoledì sportivo della provincia di Pavia ha regalato emozioni forti e, per alcuni, brucianti delusioni.
In Serie D grande prova del Derthona, capace di dominare un derby senza storia liquidando la Vogherese con un netto 3-0. La partita, giocata allo stadio Fausto Coppi, si è presto trasformata da una sfida potenzialmente equilibrata in un monologo a senso unico, dove la voglia di primeggiare dei leoncelli ha travolto ogni tentativo di resistenza rossonera. Mencagli ha brillato con una tripletta, cancellando ogni velleità di recupero della Voghe, che si è limitata a tentare qualche reazione sparsa senza mai dare l’impressione di poter ribaltare l’inerzia. Il ritmo imposto dai bianconeri è sembrato insostenibile per una Vogherese incapace di rispondere, sempre un passo indietro, sempre in ritardo sulle seconde palle. Ogni errore tecnico dei rossoneri è stato pagato a caro prezzo, e l’illusione di potersela giocare si è spenta presto, forse già al primo gol.
Il secondo tempo non ha cambiato il copione, nonostante i cambi di modulo e gli ingressi di nuovi giocatori. La partita sembrava scivolare senza ostacoli verso un destino già scritto. Il Derthona ha gestito la gara con autorità, lasciando alla Vogherese solo la possibilità di subire e ripartire a fatica. Le scelte tattiche non hanno inciso, e la partita è sfociata in un altro gol di Mencagli, che ha suggellato una prestazione da incorniciare per la sua squadra. La Voghe dovrà fare i conti con una dura lezione di umiltà e prepararsi a tornare in campo con un atteggiamento diverso, perché partite come queste possono segnare la stagione.
Il Pavia, nel frattempo, ha scelto un altro spartito per il suo infrasettimanale contro il Base 96 Seveso. Una partita senza storia, chiusa già al termine del primo tempo con un rotondo 3-0. La differenza di valori in campo è emersa in modo lapidario, e i gol di Perna e Dugourd hanno reso il pomeriggio al Fortunati una passeggiata di salute per gli azzurri. Le azioni si sono susseguite con facilità, gli attacchi si sono materializzati con precisione chirurgica, e il Seveso ha mostrato di non avere gli strumenti per tenere testa ai padroni di casa.
Nonostante il margine rassicurante, il Pavia non ha abbassato la guardia nella ripresa, continuando a spingere con la stessa determinazione che aveva caratterizzato i primi quarantacinque minuti. Poesio ha messo il suo sigillo sul 4-0, e Perna ha chiuso la pratica con la quinta rete, a conferma di una superiorità evidente. La classifica sorride agli azzurri, che mantengono il quarto posto, ma il pensiero vola già alle prossime sfide: le squadre in testa non sembrano intenzionate a rallentare, e per rimanere agganciati al treno delle prime servirà la stessa intensità mostrata contro il Seveso, senza distrazioni.
L’Oltrepò, invece, ha vissuto una serata amarissima. Il 2-2 contro il Borgaro Nobis è un risultato che lascia un retrogusto amaro, un pareggio che ha il sapore di due punti persi, più che guadagnati. Il primo tempo aveva lasciato presagire una vittoria agevole, con due gol di vantaggio e un dominio totale sul piano del gioco. Ma la ripresa ha visto emergere i fantasmi che troppo spesso si affacciano nelle partite dell’Oltrepò. Il calo fisico e mentale è stato evidente, e il Borgaro ha sfruttato ogni occasione per rimettere in equilibrio una partita che sembrava già decisa.
Le assenze pesanti non giustificano il crollo verticale della squadra, che ha concesso troppo agli avversari nei momenti chiave, permettendo loro di risalire la china senza grosse difficoltà. I gol incassati su palle alte, già una spina nel fianco della difesa, continuano a essere un problema irrisolto. L’Oltrepò si trova così a dover fare i conti con due punti persi e con la consapevolezza che, per ambire a qualcosa di più, serve una gestione migliore della partita. Il tempo per rimediare c’è, ma ogni passo falso rischia di compromettere il cammino.
Il mercoledì sportivo pavese racconta anche di un Casteggio che si infrange davanti a un avversario decisamente più strutturato. La sfida contro il Cinisello ha mostrato limiti troppo evidenti, che il Casteggio non ha saputo mascherare, nemmeno nelle fasi iniziali. L’avversario sembrava giocare un’altra partita, su un altro campo, in un’altra dimensione calcistica. Ogni pallone gestito dai giocatori di casa era frutto di affanno, senza alcun ordine. Il Casteggio ha cercato di tenere il ritmo, ma già dai primi minuti la differenza tecnica è apparsa come un macigno troppo pesante. Gli sforzi di mister Civeriati per rendere la squadra competitiva in fase difensiva hanno prodotto solo una fragile parvenza di stabilità, rapidamente spazzata via dai continui attacchi avversari.
L’attacco del Casteggio? Inesistente, se si vuole usare una parola educata. Nessun vero tentativo di affondare, nessuna capacità di prendere in mano il gioco. Le ripartenze si sono esaurite al primo contrasto, e la squadra ha solo provato a contenere i danni. Un paio di azioni da calcio d’angolo sembravano rappresentare una speranza, ma sono naufragate subito in inutili tentativi di cross mal calibrati. Il Cinisello, al contrario, ha saputo sfruttare ogni debolezza tattica del Casteggio, mettendo la partita in cassaforte ben prima del fischio finale.
Il mercoledì pavese ci ha raccontato una verità cruda ma ineluttabile: in campo non si regala nulla, ogni errore diventa macigno, ogni occasione sprecata è un pezzo di partita che sfugge dalle mani. Dai sorrisi di Derthona e Pavia ai rimpianti di Oltrepò e Casteggio, il pallone rotola impietoso, premiando solo chi sa domarlo. Il calcio, in fondo, è questo: una giostra imprevedibile dove le fortune cambiano in un battito d’ali. E quando il fischio finale arriva, resta solo una domanda: quanto vale, oggi, quel sacrificio fatto sul prato verde?