Autore Redazione
martedì
29 Ottobre 2024
05:55
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Cronaca - Pavia

Vintage e sostenibilità: perché sempre più giovani investono nel second hand

Vintage e sostenibilità: perché sempre più giovani investono nel second hand

PROVINCIA DI PAVIA – Il mercato del second hand è in crescita inarrestabile, e Belgioioso, con la fiera Next Vintage, ne diventa un simbolo rilevante. Ieri si è chiusa l’edizione autunnale di questa kermesse dedicata a capi e accessori di seconda mano, un appuntamento che continua a richiamare migliaia di persone attratte dall’idea di trovare pezzi unici, talvolta appartenuti a collezioni del passato. Tra i visitatori si notano sempre più giovani coppie alla ricerca di abiti da sposa vintage, spinte da un nuovo interesse per capi che uniscono qualità e sostenibilità. L’economia circolare si fa spazio anche nel mondo della moda, alimentata da consumatori sempre più consapevoli della necessità di ridurre sprechi e inquinamento.

Categoria Dato/Valore Fonte
Valore del mercato second hand moda 6 miliardi di euro
Percentuale di italiani che ha acquistato second hand negli ultimi 12 mesi Oltre il 50%
Percentuale di acquisti online di moda usata 56% degli intervistati
Percentuale di acquisti second hand tra i giovani (18-34 anni) 27% (somma di sempre e spesso)
Percentuale di acquisti second hand in negozi fisici o mercati 51% degli intervistati
Percentuale di persone che riparano i capi anziché comprare nuovi 34% sempre o spesso, 52% qualche volta o raramente
Crescita delle sartorie dal 2014 al 2024 +4%
Percentuale di acquisti di capi con materiali riciclati 24% sempre o spesso, 55% qualche volta o raramente Indagine IPSOS per Confesercenti
Vendite in calo per saldi estivi rispetto all’anno precedente 61,9% delle piccole imprese con vendite in calo Indagine Confesercenti
Numero di consumatori second hand (2014) 19 milioni
Numero di consumatori second hand (2023) 26 milioni
Giro d’affari del second hand in Italia (2023) 26 miliardi di euro (1,3% del PIL nazionale) Osservatorio Second Hand Economy (BVA Doxa per Subito)
Quota di spesa moda nel bilancio familiare (1992) 13,6%
Quota di spesa moda nel bilancio familiare (2023) 5,2% Confesercenti

Il fenomeno dell’usato oggi non si limita più a una questione di risparmio. Secondo un’indagine IPSOS commissionata da Confesercenti, oltre metà degli italiani ha acquistato un articolo di moda second hand nell’ultimo anno. Online o nei negozi fisici, il mercato dell’usato diventa quindi un canale preferenziale per molti, in particolare per i giovani tra i 18 e i 34 anni, attratti da un consumo che permette di soddisfare la propria voglia di originalità con una spesa contenuta. Il dato è significativo anche per il giro d’affari generato, che solo nel settore moda supera i 6 miliardi di euro, confermando una tendenza che si consolida di anno in anno.

Tra le persone intervistate, il 56% dichiara di fare acquisti su piattaforme online di second hand, una percentuale in aumento rispetto agli anni precedenti. L’ampia offerta di siti di e-commerce specializzati in abbigliamento e accessori usati ha reso possibile un boom di acquisti che non conosce rallentamenti. Un trend simile si osserva nei negozi fisici, dove il 51% degli intervistati ammette di aver acquistato almeno un capo usato negli ultimi dodici mesi. Questi dati, uniti a un ritorno delle riparazioni sartoriali, mostrano un radicale cambiamento nelle abitudini di consumo. La gente non cerca più solo l’ultimo grido della moda ma un pezzo che parli di una storia, di un’epoca, e che si integri con una sensibilità ambientale sempre più diffusa.

Anche le riparazioni trovano un ruolo cruciale in questo scenario: il 34% del campione ha preferito portare i propri abiti a riparare anziché acquistarne di nuovi, mentre il 52% ha dichiarato di farlo occasionalmente. La crescita delle sartorie, stimata in oltre il 4% tra il 2014 e il 2024, testimonia il ritorno di una professionalità che sembrava destinata a scomparire. Questa ripresa si registra anche grazie al contributo di imprenditori stranieri, che portano nuove competenze e una visione imprenditoriale rivolta a soddisfare una domanda in continua evoluzione.

L’indagine rivela anche un cambiamento nell’approccio agli acquisti, con una domanda crescente per capi realizzati con materiali riciclati. Circa un quarto degli intervistati afferma di acquistare prodotti riciclati, mostrando un ulteriore esempio di una società che guarda al riuso non come alternativa ma come scelta prioritaria. E mentre l’usato cresce, le vendite di fine stagione registrano un calo evidente. Durante i saldi estivi, il 61,9% delle piccole imprese ha dichiarato un fatturato inferiore rispetto allo scorso anno. In un contesto economico complesso, il boom dell’usato contrasta con la riduzione della quota di spesa destinata all’abbigliamento nuovo, passata dal 13,6% del 1992 al 5,2% del 2023.

Il vicepresidente di Confesercenti, Nico Gronchi, osserva che, sebbene la passione per la moda rimanga radicata, il settore si trova ad affrontare una trasformazione profonda. Il second hand offre alternative convenienti e alla moda, ma pone sfide complesse alla filiera, che deve trovare nuovi modi per restare competitiva e rispondere alle esigenze di sostenibilità. Gronchi sottolinea la necessità di incentivare il commercio eco-sostenibile nei negozi fisici, proponendo la creazione di “green corner” per articoli certificati e realizzati con materiali riciclati.

Il mercato del second hand non si limita all’abbigliamento. Secondo l’Osservatorio Second Hand Economy, realizzato da BVA Doxa per Subito, la compravendita di articoli usati è cresciuta in modo significativo negli ultimi dieci anni, raggiungendo 26 milioni di consumatori in Italia e un giro d’affari che oggi rappresenta l’1,3% del PIL nazionale. Con una crescita da 19 milioni di utenti nel 2014 a 26 milioni nel 2023, il second hand abbraccia ogni settore merceologico, conquistando uno spazio sempre più rilevante nell’economia italiana.

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