4 Novembre 2024
08:51
Domenica sportiva pavese: Pavia, trionfo senza storia. Vogherese si aggrappa alla difesa, Vigevano crolla in casa
PROVINCIA DI PAVIA – Fine settimana intenso e ricco di emozioni per lo sport pavese, con protagoniste le squadre della provincia impegnate su più fronti e in discipline diverse. Tra successi e sconfitte, ogni formazione ha portato sul campo l’orgoglio del proprio territorio: dal calcio alla pallacanestro, fino alla pallavolo, l’impegno e la passione dei club locali hanno coinvolto tifosi e appassionati, che si sono lasciati trascinare in una girandola di risultati, tra cui spiccano le vittorie di Pavia e Garlasco e alcune prove sofferte per Vogherese e Logiman Broni.
Pavia Calcio: dominio e cinismo premiano, ma reggerà la pressione delle sfide decisive?
Domenica di gloria e fatica per il Pavia Calcio, che spazza via la Vergiatese con un perentorio 1-4. Gli azzurri trovano il quarto successo consecutivo, approdando al secondo posto in classifica, affiancati al Mariano e distanti sette punti dalla solitaria Solbiatese. La prestazione del Pavia racconta una squadra che sembra aver trovato il ritmo giusto, in campo con una mentalità aggressiva e con un’efficacia spietata che colpisce già nei primi minuti di gioco. Il poker è meritato, ma tra i tifosi molti ancora si chiedono quanto conti questo risultato nella marcia verso l’alta classifica.
Già dal fischio iniziale, Pavia mostra fame di punti. Al settimo minuto, Claudio Poesio non lascia scampo alla difesa della Vergiatese: assist di Panigada, e Poesio si inserisce con la precisione di un predatore d’area, portando subito in vantaggio la squadra pavese. Pavia raddoppia poco dopo grazie a Dugourd, che capitalizza su un rimpallo e sferra un diagonale che gela il pubblico di casa. Pavia che non solo segna, ma domina il campo, costruendo occasioni che mettono in difficoltà una Vergiatese incapace di rispondere. Persino Sansone, l’ex attaccante di Serie A, non trova modo di incidere.
L’inizio della ripresa porta una svolta, anche se solo momentanea. Un contatto in area tra Diomande e Okaingi costa un rigore al Pavia, e Caricati trasforma, accorciando le distanze. La Vergiatese si rialza, ma per poco. Il Pavia riprende in mano la gara, e al 77′ Poesio mette a segno il secondo gol personale con una mezza rovesciata da manuale, ristabilendo le distanze. La vittoria si consolida quando Markovic chiude la partita in pieno recupero, siglando il suo primo gol in maglia azzurra.
Le dichiarazioni post-partita di mister Bellinzaghi rivelano una soddisfazione contenuta. “Buon approccio, sì, ma non basta” commenta. L’allenatore pavese sottolinea come la gestione della partita, specie nei momenti di sofferenza, sia stata cruciale per mantenere il controllo e condurre a casa il risultato. Seppure il Pavia abbia sfoggiato un dominio a tratti innegabile, Bellinzaghi invita alla cautela. “Il percorso è ancora lungo, l’unica classifica che conta sarà quella finale”, osserva con pragmatismo, lasciando intendere che la stagione ha ancora molto da dire.
Poesio, dal canto suo, non si lascia troppo andare, nonostante la doppietta e il titolo di capocannoniere del girone. “Conta vincere, non segnare”, ribadisce. Eppure, la sua leadership offensiva parla chiaro: otto gol lo rendono una risorsa imprescindibile per il Pavia, e non solo per le sue doti di finalizzazione. Il centrocampista mostra anche quella maturità che serve per affrontare i prossimi impegni di campionato e Coppa Italia.
Questa domenica premia il Pavia, ma le sfide vere si prospettano all’orizzonte. I prossimi due match, contro Ardor Lazzate e Solbiatese, rappresentano test che potrebbero dare indicazioni decisive sulle ambizioni azzurre. Dopo una serie di vittorie, il tema è chiaro: il Pavia riuscirà a mantenere lo stesso passo contro le rivali dirette?
Vogherese: pareggio eroico, ma la fortuna non dura per sempre
Domenica di sofferenza e resistenza per la Vogherese, che riesce a strappare un pareggio sudato in casa del NovaRomentin, una delle squadre più in forma del girone. Nonostante gli attacchi incessanti e le tre traverse colpite dai padroni di casa, i rossoneri reggono l’urto e portano a casa un punto prezioso, allontanandosi così dalla zona play-out. L’esordio in campionato di Andrea Cavaliere sulla panchina sembra aver dato una scossa alla squadra, che mostra determinazione e concentrazione per tutti i novanta minuti.
La NovaRomentin, reduce da tre vittorie consecutive, parte subito all’attacco, e al 17’ e al 21’ colpisce due traverse che lasciano i tifosi novaresi a bocca aperta. La fortuna sembra proteggere la Voghe, che però non lascia tutto al caso e si difende con ordine. In avanti, Gallo spreca l’unica vera occasione rossonera del primo tempo. La pressione della NovaRomentin cresce, ma il muro della Vogherese regge e il portiere Rossi si dimostra reattivo, chiudendo ogni spazio agli avversari.
Nella ripresa, la Vogherese prova timidamente a uscire dal guscio. La Vecchia, al 10’, sfiora il gol con un tiro che si spegne di poco a lato. Ogni tentativo di ribaltare il gioco, però, si infrange contro la difesa novarese. La NovaRomentin, invece, non smette di cercare il gol del vantaggio, colpendo persino una terza traversa e divorandosi altre occasioni clamorose. La gara si chiude con un attacco finale da brivido per la Vogherese, che riesce comunque a mantenere il pareggio fino al triplice fischio.
Per Cavaliere, che dopo due mesi di squalifica ritorna in panchina, il pareggio è una boccata d’ossigeno. “La squadra ha retto bene di fronte a un avversario che ha qualità in ogni reparto e che ci ha creato non pochi problemi“, ammette il tecnico. Un ritorno carico di adrenalina per l’allenatore, che sottolinea quanto la presenza diretta possa influire sulla grinta dei suoi giocatori. Il risultato, come afferma, è “un punto importante per rialzarsi dopo le due sconfitte precedenti”.
Tra i protagonisti del match spicca Mattia Tunesi, il centrocampista che per la seconda volta consecutiva sostituisce il regista Giglio. La sua prestazione attenta e disciplinata gli guadagna gli elogi di Cavaliere, che lo definisce una garanzia a centrocampo. Tunesi mostra versatilità e duttilità tattica, elementi che potrebbero farlo diventare un punto fermo della squadra: “Posso giocare sia come mezzala sia come playmaker, e con Giglio potremmo anche convivere”, dichiara il giovane centrocampista.
Ora per la Vogherese si avvicina un altro ostacolo impegnativo. Domenica, al Parisi, arriva il Bra, capolista del girone. La squadra di Cavaliere riuscirà a confermare questa ritrovata solidità difensiva contro una delle migliori squadre del campionato?
Oltrepò: metamorfosi convincente, ma quanto potrà spingersi una rosa così ridotta?
Domenica di riscatto per l’Oltrepò, che supera il Fossano 3-1 e aggiunge tre punti preziosi a una classifica che si fa finalmente respirabile. Una squadra partita con il piede sbagliato, che sembrava destinata a un campionato di pura sofferenza, oggi si ritrova con sei squadre alle spalle, segno di una metamorfosi che sembra ormai consolidata. Da cinque sconfitte consecutive a inizio stagione, la formazione di mister Parolini ha invertito la rotta, dimostrando di saper tenere testa anche a dirette rivali.
Il primo tempo si rivela combattuto, con l’Oltrepò che trova subito il vantaggio grazie al gol di Spatari, arrivato al quarto centro stagionale. Tuttavia, il Fossano non si lascia intimidire e risponde colpendo una traversa e un palo prima di trovare il gol del pareggio. Il risultato si congela sull’1-1, una parità che fotografa bene un primo tempo equilibrato, ma che non soddisfa i biancorossi.
Nel secondo tempo è tutta un’altra storia. La “scossa” di Parolini nell’intervallo fa esplodere la voglia di vittoria dell’Oltrepò, che torna in campo con un’aggressività palpabile. La squadra prende il controllo della gara, mettendo alle corde un Fossano che inizia a mostrare segni di cedimento. Le sostituzioni di Parolini si rivelano azzeccate: l’ingresso di Semenza e di Hrom danno nuova energia, e sono proprio i nuovi entrati a ribaltare il risultato. Semenza segna il 2-1, confermando l’importanza di una panchina che non solo rimpiazza, ma fa la differenza. Poco dopo, Hrom, appena rientrato da uno stop muscolare, firma il 3-1 e chiude definitivamente la partita.
La prestazione della squadra nella ripresa evidenzia un cambio di passo anche a livello fisico: nonostante le numerose assenze di pedine chiave come Villoni, Bartoli e Chiellini, l’Oltrepò sovrasta il Fossano in intensità e resistenza, dimostrando che Parolini ha saputo cavare il massimo da una rosa ridotta all’osso. “Necessità virtù” sembra essere il motto della giornata, e la panchina risponde presente, confermando la profondità e la versatilità di una squadra che sa adattarsi e, soprattutto, reagire.
Dopo dodici giornate il bilancio inizia a sorridere ai biancorossi, che ora possono guardare con maggiore ottimismo al prosieguo del campionato. La strada rimane lunga, ma questo Oltrepò, che nelle prime gare sembrava destinato a un’annata di sofferenza, sta dimostrando di poter risalire la china.
Casteggio: occasione persa o segnale di risveglio?
Giornata amara per il Casteggio, che cede all’Ardor Lazzate con un solo gol di scarto, ma sufficiente a lasciare i gialloblù a mani vuote. L’1-0, firmato da Giangaspero al 20’, condanna gli oltrepadani, incapaci di trovare il guizzo decisivo per il pareggio nonostante una ripresa decisamente più vivace. La squadra di Civeriati paga un primo tempo opaco, dove l’Ardor ha tenuto il controllo, mentre il Casteggio si è limitato a tentare qualche sporadico contropiede. Murriero, autentico baluardo tra i pali, evita un passivo peggiore, sfoderando parate decisive che tengono in vita le speranze del Casteggio fino all’ultimo.
La partita si decide al 20’, quando un lancio lungo di Mzoughi trova Giangaspero smarcato, che controlla e batte Murriero senza esitazioni. L’Ardor sfiora persino il raddoppio, ma Murriero si oppone più volte, respingendo assalti incessanti, inclusa una tripla parata su Pedrabissi e Fogal, episodio che testimonia il dominio dei padroni di casa nella prima frazione.
Il secondo tempo vede un Casteggio diverso, capace finalmente di portare qualche minaccia concreta nella metà campo avversaria. La mossa di Civeriati di inserire Bertocchi si rivela azzeccata, con l’attaccante che subito sfiora il pari. Tuttavia, il gol non arriva, nonostante i tentativi di Bahirov, Rondina e altri che sfiorano il bersaglio ma non concretizzano. Nel finale, persino Murriero sale in area avversaria su un ultimo corner, ma nulla cambia. La sconfitta lascia i gialloblù fermi a 11 punti e ancora vicini alla zona calda della classifica.
Nel post-partita, mister Civeriati non nasconde il rammarico per un’opportunità persa, soprattutto considerando il miglioramento visto nella ripresa. “Nel primo tempo troppi giocatori non hanno risposto”, afferma il tecnico. Nonostante il risultato, Civeriati mantiene una visione pragmatica e invita alla calma, confidando nel ritorno a pieno regime di tutti i giocatori. Con il recupero di Provasio, assente per lungo tempo, il tecnico spera di trovare una maggiore solidità e dare finalmente continuità ai risultati.
Ora il calendario si complica ulteriormente: domenica prossima il Casteggio ospiterà la capolista Solbiatese, squadra che finora ha mostrato una marcia inarrestabile, a cui ieri ha aggiunto una vittoria schiacciante per 4-0 sull’Ispra Calcio. La sfida contro i nerazzurri dell’Ispra, il 17 novembre, rappresenterà poi un passaggio chiave nella corsa alla salvezza, prima di chiudere il mese con l’attesissimo derby contro un Pavia in grande forma.
Vigevano affonda: troppe imprecisioni e una difesa in difficoltà
Serata di alti e bassi per la Elachem Vigevano, che cede in casa all’Urania Milano trascinata da un Alessandro Gentile in stato di grazia. L’incontro si apre con buone sensazioni per i padroni di casa, incisivi nella prima metà di gara, ma l’equilibrio si spezza nella ripresa, quando l’attacco gialloblù si inceppa e produce solo 19 punti complessivi. In assenza di Mack, risparmiato dallo staff tecnico in vista della trasferta a Verona, Vigevano paga una difficoltà nel mantenere fluidità in attacco, con troppi errori e palle perse che favoriscono l’ascesa dei milanesi. L’incapacità di gestire il vantaggio e le difficoltà nella circolazione del pallone, con un gioco troppo incentrato su Stefanini, portano a un finale amaro, segnato dalla progressiva evaporazione del vantaggio iniziale.
Nel primo tempo Vigevano parte con determinazione, trovando buone soluzioni con Peroni e Oduro e costruendo un vantaggio iniziale di sei punti. Stefanini, autore di una partenza esplosiva, segna anche un gioco da quattro punti che alza il morale della squadra e porta il pubblico a sperare in una vittoria. Tuttavia, Milano risponde e la frazione si chiude con un margine ristretto, nonostante la buona difesa gialloblù. La ripresa si apre con il cambio di ritmo dell’Urania, che sfrutta le disattenzioni di Vigevano per colpire dalla distanza, firmando un parziale di 13-26 che lascia poco spazio di manovra alla Elachem.
L’analisi di coach Lorenzo Pansa non risparmia critiche alla gestione della palla e alla scarsa reattività difensiva. “Abbiamo smesso di condividere la palla, e chi ce l’aveva non si fidava del passaggio”, osserva il tecnico, che evidenzia la mancanza di fluidità nel secondo tempo. Pansa si sofferma anche sulla prestazione di Stefanini, lamentando la scarsa protezione arbitrale, dato il numero esiguo di tiri liberi concessi alla guardia felsinea. Tuttavia, il problema sembra andare oltre: l’assenza di Mack ha accentuato la dipendenza offensiva da Stefanini, esponendo Vigevano a una difesa dell’Urania che ha saputo adattarsi, limitando progressivamente il rendimento gialloblù.
Ora per la Elachem la sfida si fa più dura, con la trasferta imminente a Verona, squadra che, come Vigevano, lotta per mantenersi fuori dalla zona calda della classifica. Le recenti vittorie di Livorno e Nardò accentuano la pressione sui gialloblù, che dovranno dimostrare maggiore tenuta mentale e una gestione più equilibrata della palla per evitare un altro scivolone.
Riso Scotti sprofonda in trasferta: poca lucidità e troppe occasioni sprecate
Giornata amara per la Riso Scotti Pavia, che cade in trasferta contro Gazzada per 83 a 80 al termine di un match combattuto e deciso solo nei minuti finali. La squadra pavese paga a caro prezzo l’assenza del playmaker titolare Penny Hidalgo, una mancanza che si è fatta sentire nei momenti chiave, in cui la palla ha faticato a girare, costringendo i giocatori a soluzioni individuali poco efficaci. Dopo due vittorie strappate all’ultimo respiro, questa volta la Scotti non riesce a completare la rimonta, lasciando Gazzada a cantare vittoria.
L’avvio di partita evidenzia subito i limiti difensivi della Scotti, con un primo quarto disattento che consente a Gazzada di prendere fiducia e vantaggio. Solo nel secondo quarto, grazie alle giocate di Smith e Avanzini, Pavia riesce a rialzarsi, impedendo ai padroni di casa di scappare. La partita si fa punto a punto nei quarti centrali, ma la difesa pavese non trova continuità, concedendo troppi tiri facili a una Gazzada in serata di grazia. L’assenza di Hidalgo si avverte proprio nella gestione dei possessi decisivi: Genovese, in una delle sue peggiori serate stagionali, commette due falli cruciali nell’ultimo quarto, mentre Tannoia dalla lunetta porta avanti Gazzada.
Nel finale, l’errore di Apuzzo segna la resa della Scotti, che deve archiviare una sconfitta su cui pesano non solo episodi sfavorevoli, ma anche un’impostazione di gioco in parte rivedibile. “L’assenza di Hidalgo non è un alibi”, commenta coach Davide Cristelli. “Abbiamo giocato in un campo difficile, contro una buona squadra, ma il primo quarto disattento ci è costato caro”. Cristelli sottolinea la necessità di maggiore concentrazione fin dall’inizio, per evitare di lasciare agli avversari spazi che possono farli entrare subito in partita.
La classifica ora si fa più complessa, con Pavia raggiunta in vetta da Oleggio e Gazzada e una serie di inseguitrici pronte a sfruttare ogni passo falso. La corsa resta aperta in un campionato equilibrato, dove nessuna squadra spicca come dominante. Per la Scotti, ancora in fase di assestamento, l’obiettivo è ritrovare compattezza e recuperare Hidalgo, fondamentale per affrontare un torneo così serrato.
Crollo nel finale: resistenza vana, Logiman Broni s’infrange contro la capolista
La Logiman Broni incassa un’altra sconfitta fuori casa, crollando 68-57 sul campo della capolista San Giovanni Valdarno. Nonostante una buona prestazione difensiva nel primo tempo, le biancoverdi faticano a mantenere continuità in attacco, un problema ricorrente che ha limitato la squadra anche nelle precedenti trasferte. Le ragazze di coach Magagnoli riescono a rimanere a contatto per circa 25 minuti, contenendo l’attacco delle padrone di casa, ma un break decisivo delle toscane nel terzo quarto spezza l’equilibrio e indirizza il match.
L’assenza di Russo, fondamentale sia in difesa che in attacco, si fa sentire per tutta la partita. L’ex Reggiani, costretta a sedersi in panchina a causa di problemi di falli già nel secondo quarto, lascia scoperta una squadra con una rotazione ridotta e in costante difficoltà nel trovare fluidità offensiva. Dopo un primo tempo equilibrato, il San Giovanni Valdarno accelera negli ultimi minuti del terzo periodo, approfittando delle imprecisioni di Broni e costruendo quel vantaggio di dieci punti che, con il passare del tempo, diventa insormontabile.
Le biancoverdi non riescono a sfruttare le occasioni sotto canestro e si vedono costrette a inseguire, mentre le padrone di casa chiudono la partita con due triple di Stroscio, sigillando così il quinto successo stagionale. La Logiman si ferma a quota quattro punti, e ora dovrà attendere il 16 novembre per la prossima gara, in trasferta contro Livorno, dato che il match casalingo con Benevento è stato rinviato a causa della convocazione della tedesca Hartmann in nazionale.
Coach Magagnoli, consapevole delle difficoltà offensive della squadra, insiste sull’importanza di “migliorare la circolazione della palla per evitare attacchi statici e privi di soluzioni efficaci”. La classifica di Serie A2 rimane equilibrata, con San Giovanni Valdarno che conduce a punteggio pieno, mentre Broni dovrà continuare a lavorare per ritrovare coesione e fluidità, specialmente in trasferta, dove il rendimento finora è stato deludente.
Difesa impenetrabile, attacco spietato: Garlasco esalta il pubblico e vola in classifica
Il weekend di volley in Serie C e D riserva risultati contrastanti per le squadre pavesi, con successi, sconfitte e sfide in bilico fino all’ultimo punto. In Serie C maschile, la vittoria va a Garlasco, che prosegue la sua marcia al vertice con una solida prestazione contro Modena, superata in quattro set. Diversa la situazione per il Cus Pavia e Adolescere Voghera: il Cus viene sconfitto nettamente dalla capolista Carate Brianza, mentre Adolescere, ancora senza vittorie, cede 3-1 a Saronno e scivola in fondo alla classifica.
Nella Serie C femminile, il Certosa perde una ghiotta occasione contro Opera, cadendo al tie break dopo una lotta serrata e raccogliendo solo un punto. Anche il PSG San Genesio deve accontentarsi di un punto in una partita tesa e combattuta contro Legnano, che alla fine prevale 3-2. Buone notizie per Binasco, che vince agilmente contro Universo in tre set, consolidando così la sua posizione ai vertici della classifica. Il quadro complessivo evidenzia il livello di competizione in crescita nei vari gironi e una classifica che resta incerta e ricca di potenziali sorprese.
Chiudere il weekend sportivo con uno sguardo al futuro ci ricorda le parole del grande Nereo Rocco, che diceva: “Nel calcio, come nella vita, chi si ferma è perduto”. E vale per tutti gli sport: ogni punto, ogni set, ogni canestro diventa una lezione di resilienza, una spinta a non fermarsi mai. Le squadre pavesi, dai campi in erba ai parquet, scendono in campo con questo spirito e dimostrano che, anche quando i risultati sono altalenanti, ciò che conta davvero è continuare a giocare e a credere nella vittoria fino all’ultimo minuto.