Autore Redazione
martedì
5 Novembre 2024
05:49
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Cronaca - Provincia di Pavia

Belgioioso, la tangenziale è come il domani: arriverà, ma non oggi

Belgioioso, la tangenziale è come il domani: arriverà, ma non oggi

BELGIOIOSO (PV) – I sindaci del Basso Pavese stavolta non le mandano a dire. Un lungo elenco di strade rotte e progetti rimasti in panchina approda alla scrivania del presidente della Provincia, Giovanni Palli, accompagnato da una lettera di quattordici comuni. Al centro delle accuse c’è una protagonista che rischia di rimanere solo un sogno, mai diventato realtà: la tangenziale di Belgioioso, opera infrastrutturale dal grande potenziale ma affetta, a quanto pare, da una malattia cronica di “immobilismo provinciale” a detta dei firmatati. Più di venti milioni di euro stanziati rischiano di evaporare per inerzia e lungaggini che i sindaci, capeggiati da Fabio Zucca, trovano semplicemente incomprensibili.

E non è un capriccio: le strade della Bassa descritte dalla lettera raccontano storie di assenza. Di segnaletica orizzontale, di riparazioni vere (“che non siano i classici “cerotti” di asfalto messi lì tanto per”), di piste ciclabili. I cittadini si spostano su percorsi colabrodo, quasi a ricordare una moderna versione delle “strade romane” ma senza la stessa fama millenaria. In tutto questo, il traffico aumenta, gli automobilisti imprecano, e le infrastrutture restano sempre “in via di progetto”. Nel frattempo, ci si chiede se la Provincia abbia perduto l’orientamento su questi temi cruciali per il territorio.

Il progetto della tangenziale di Belgioioso non è l’unico a languire nell’eterna “fase di avvio”. Anche il ponte di Spessa e la ciclabile tra Pavia e Santa Cristina e Bissone – che potrebbe finalmente garantire una viabilità più sicura ai lavoratori – non hanno ancora visto la luce. I sindaci, nel loro appello, non chiedono il cielo, ma semplicemente interventi che migliorino la qualità della vita, riducendo i rischi sulle strade. Non si parla di fare il miracolo della “strada d’oro”, ma di realizzare opere basilari.

Il disagio per l’inerzia amministrativa è percepibile in ogni parola della lettera. Fabio Zucca e gli altri sindaci denunciano uno stato di precarietà che rasenta il tragicomico: linee di trasporto sovraccariche, strade scalcagnate che più che percorsi di collegamento sembrano tratti di una sfida a ostacoli. Il Basso Pavese, che per posizione strategica dovrebbe essere un fulcro per la mobilità interprovinciale e interregionale, appare piuttosto come una landa dimenticata. Con le condizioni attuali, pare che chi passa da queste parti debba mettere in conto di farsi anche un check-up alle sospensioni della macchina.

E non è solo Belgioioso a volere la sua tangenziale: i sindaci vogliono anche rimettere in sesto la tangenziale di Corteolona, che in teoria dovrebbe supportare il traffico locale, rendendolo più fluido e sicuro, ma che in pratica attende interventi degni di questo nome. La richiesta è chiara: un tavolo permanente per la sicurezza stradale. Ma di tavoli, dicono i sindaci, non si campa, e il territorio ha bisogno di fatti concreti.

La lettera, destinata non solo alla Provincia ma anche a diversi enti e associazioni territoriali, non lascia margine a interpretazioni: o si interviene o si rischia di veder svanire un finanziamento raro. Nessuno chiede palazzi di cristallo o autostrade futuristiche, ma semplici infrastrutture che consentano di spostarsi senza rischi, senza imprevisti, senza una costante corsa a ostacoli. Ai sindaci della Bassa non interessa sollevare un polverone, ma, ironia della sorte, lo scenario attuale rischia di continuare a far polvere sulla pelle dei cittadini.

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