Autore Redazione
giovedì
7 Novembre 2024
09:36
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Sport - Pavia

Mercoledì sportivo pavese: Pavia fuori dalla Coppa, Vigevano sprofonda contro Verona

Mercoledì sportivo pavese: Pavia fuori dalla Coppa, Vigevano sprofonda contro Verona

PROVINCIA DI PAVIA – Il mercoledì sportivo pavese del 6 novembre ha portato più dolori che gioie. Nel calcio, sul campo di Segrate, il Pavia ha assaporato l’illusione di un passaggio di turno, solo per vedersi sfilare la Coppa Italia di Eccellenza dai padroni di casa dell’Academy Calvairate. I rigori, la roulette crudele del calcio, hanno deciso ancora una volta il destino. Perna, l’uomo della certezza dagli undici metri nel primo tempo, ha visto infrangere le speranze con un errore decisivo nella serie finale. Un copione impietoso che lascia l’amaro in bocca e riporta alla mente altre sfide decise da un singolo passo falso. Nel basket la Elachem Vigevano ha trovato la propria serata di passione a Verona, in un match dove la Tezenis ha trasformato il parquet in un assolo offensivo senza risposte dai ducali.

A Segrate il Pavia ha affrontato i quarti di finale con l’idea di spingersi oltre, capitalizzando la recente vittoria per 1-4 contro la Vergiatese. In campo si sono intraviste dal primo minuto variazioni strategiche: Pecorini in difesa accanto a Concina, Fognini a rimpiazzare lo squalificato Poesio, Ragni schierato dietro le punte Markovic e Perna. L’inizio ha dato segnali di una squadra pronta, il rigore al 12’ trasformato da Perna ha acceso gli animi, portando un vantaggio iniziale meritato. Il contesto era agguerrito, due squadre che non cercavano alibi. Il Pavia ha messo in campo una buona solidità difensiva, ma il Calvairate ha saputo reagire, costringendo gli azzurri a una serie di interventi provvidenziali culminati nella super parata di Cincilla al termine della prima frazione. Il copione sembrava destinato a rimanere invariato finché Sow non ha colpito al 19’ della ripresa. Da quel momento, la partita ha assunto i tratti di una lotteria nervosa, con Dugourd che sciupa l’opportunità per chiudere i giochi al 45’ e la lotteria dei rigori che decreta la vittoria dei padroni di casa. Perna, il capitano che aveva aperto le danze, si trova a sbagliare l’unico rigore, un dettaglio che pesa come un macigno e lascia il Pavia fermo sul confine tra il rimpianto e la necessità di interrogarsi.

Nel basket, a Verona, Vigevano ha affrontato una serata che ha ben poco da aggiungere ai manuali di basket: una disfatta completa. In avvio, i gialloblù di Pansa sono entrati in partita con un piglio dignitoso, prendendo il primo e unico vantaggio sul 2-4 grazie a Mack. La realtà, però, è venuta a galla presto. Verona ha sfruttato ogni debolezza difensiva, punendo con precisione chirurgica. Il canestro da otto metri di Pullen, seguito dalla tripla di Udom, ha messo subito in chiaro che la serata avrebbe avuto un solo padrone. Pansa ha provato a riorganizzare le idee, inserendo Rossi per Mack, ma la musica non è cambiata. Galassi ha risposto con una tripla, un lampo isolato in un temporale che non lasciava scampo. La Tezenis ha dilagato, tirando con percentuali invidiabili, mentre Vigevano, con un 2/9 da tre, ha mostrato un’offensiva sterile e, peggio ancora, una difesa assente.

Il nervosismo è dilagato con Oduro, che dopo un errore grossolano e un richiamo di Pansa ha visto la panchina, e Stefanini che, nonostante due triple nell’ultimo minuto del terzo quarto, è uscito sconvolto dopo il secondo fallo. I ducali hanno dato l’impressione di una squadra stanca, senza idee e soprattutto senza quella dose di umiltà che serve per combattere quando l’avversario è tecnicamente superiore. Nel quarto finale, il distacco di 30 punti ha spento qualsiasi residuo di combattività. Verona ha passeggiato fino alla sirena finale, mettendo in luce una Vigevano incapace di reagire. Per Pansa, la sfida contro Cantù si profila come un esame di maturità, perché un’altra prestazione simile rischia di minare la fiducia dell’intero ambiente.

Resta da capire cosa abbia realmente incrinato la prestazione di Vigevano. Tattica, approccio, o forse una sottovalutazione dell’avversario? Per il Pavia, invece, si tratta di riflettere sull’importanza dei dettagli nei momenti decisivi: un rigore sbagliato, una gestione poco cinica nei minuti finali, azioni sprecate. Errori che condannano non solo una serata, ma mettono in discussione una parte di stagione. La sensazione che resta è quella di un potenziale non pienamente espresso. Che sia un problema di mentalità, di scelte tecniche, o semplicemente di dettagli su cui lavorare, una cosa è certa: il margine per sbagliare si assottiglia sempre di più.

La serata si chiude senza festeggiamenti, solo riflessioni pesanti e sguardi rivolti ai prossimi appuntamenti. Per il Pavia, la domanda si impone: cosa manca per trasformare queste prestazioni da combattive a vincenti nei momenti chiave? La sfortuna sui rigori non basta a giustificare un’eliminazione che mette in discussione la capacità di reggere la pressione. A Vigevano, invece, coach Pansa deve rimettere ordine in una squadra che ha ceduto con troppa facilità al primo cedimento. Gli spalti, tra i cori mai domi dei tifosi ducali, raccontano un’altra storia: l’orgoglio non si spegne, ma si nutre di risultati. Quando la prossima sfida porterà Cantù al PalaElachem, l’ambiente sarà da verificare. Come disse una volta il leggendario allenatore di basket Phil Jackson: “Non basta alzare la voce, serve rispondere sul campo”. E ieri sera, per Pavia e Vigevano, le risposte sono mancate. In fondo l’appassionato sa che ogni sconfitta lascia cicatrici, ma spesso insegna come vincere quando conta davvero.

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