Autore Redazione
lunedì
11 Novembre 2024
07:51
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Sport - Provincia di Pavia

Domenica sportiva pavese: Pavia tra alti e bassi. Colpaccio Vogherese, Vigevano si rilancia

Domenica sportiva pavese: Pavia tra alti e bassi. Colpaccio Vogherese, Vigevano si rilancia

PROVINCIA DI PAVIA – Domenica, giornata di sport e riflessioni in provincia di Pavia, con risultati che raccontano di ambizioni e ostacoli ancora da superare.

Pavia: reti inviolate, ma l’attacco stenta a decollare

Partiamo da Pavia-Ardor Lazzate: uno 0-0 senza gol ma pieno di spunti, che apre interrogativi sulla reale capacità degli azzurri di tenere il passo di una Solbiatese dominante. L’intensità della gara, un equilibrio difficile da spezzare e le occasioni mancate raccontano di un Pavia solido ma incapace di fare quel salto necessario per puntare al primato. Il big match era un banco di prova, ma la risposta alla fine è un bicchiere mezzo pieno.

La difesa regge, e Cincilla si conferma un baluardo. Le sue parate, decisive per mantenere inviolata la porta, non bastano però a nascondere le difficoltà in fase offensiva. Senza Dugourd, fuori per un problema muscolare, l’attacco azzurro si aggrappa a Perna e Panigada, ma manca quella concretezza che serve per fare la differenza. Poesio colpisce una traversa: nemmeno la fortuna bacia i pavesi. Più che una questione di episodi, però, il problema sembra essere strutturale: quanto manca una figura in grado di risolvere le partite con un guizzo decisivo?

L’Ardor Lazzate, dal canto suo, non è venuto al Fortunati per fare da comparsa. La squadra ha giocato con ordine e intensità, creando più di un grattacapo alla difesa pavese. Pedrabissi e Giangaspero, punti di riferimento offensivi, hanno messo pressione costante, trovando in Cincilla un ostacolo insormontabile. Il pareggio, tutto sommato, rispecchia fedelmente quanto visto in campo, ma lascia aperta la domanda: il Pavia ha fatto tutto il possibile per vincere?

Bellinzaghi parla di crescita, ma questa crescita sembra ancora incompleta. Quattro vittorie consecutive avevano alimentato l’entusiasmo, ma lo scontro diretto ha evidenziato limiti che non si possono ignorare. Contro una Solbiatese che viaggia spedita, il prossimo turno diventa cruciale. La capolista sembra inarrestabile, ma il Pavia ha ancora una possibilità per dimostrare di essere all’altezza. Servirà però ben più di una prestazione come quella vista contro l’Ardor.

La difesa azzurra, con soli sette gol subiti, resta uno dei punti di forza della squadra. Cincilla, alla sua terza stagione, si conferma uno dei migliori portieri della categoria, ma il calcio non si vince solo mantenendo la porta inviolata. I numeri dell’attacco non sono altrettanto impressionanti, e l’assenza di un vero bomber in grado di fare la differenza pesa sempre di più. Gli equilibri si spezzano nei dettagli, e il Pavia sembra ancora troppo spesso incapace di sfruttarli a proprio favore.

Vogherese: colpaccio con la capolista

Vogherese-Bra racconta un’altra storia, quella di una squadra capace di sorprendere una capolista. Il rigore trasformato da Monza regala ai rossoneri tre punti fondamentali, ma il vero successo sta nell’approccio. La Voghe non si limita a difendere, gioca con intensità e mette in difficoltà una squadra che finora aveva conosciuto solo successi esterni. La capolista cade sotto i colpi rossoneri, e la Vogherese dimostra che con determinazione e organizzazione si può abbattere anche chi sembra invincibile.

Il match della Voghe non è stato solo una prova di carattere, anche dal punto di vista fisico. Il rigore finale arriva dopo una partita combattuta, in cui entrambe le squadre hanno avuto le loro chance. La Vogherese spreca occasioni, ma non smette mai di crederci. Gallo, pur sbagliando due volte a tu per tu con il portiere avversario, dimostra comunque di essere un pericolo costante per le difese. Monza, con freddezza dal dischetto, capitalizza nel momento decisivo. Un successo che non solo muove la classifica, ma dà fiducia e autostima.

Il Bra, invece, esce dal match con la consapevolezza che nulla è scontato, nemmeno per chi domina il campionato. La fisicità degli attaccanti Aloia e Costantino non basta contro una retroguardia rossonera attenta e ben organizzata. L’episodio del rigore può sembrare una beffa, ma è il risultato di una partita in cui la Voghe ha dimostrato più determinazione. L’approccio del Bra, forse troppo sicuro di sé, si scontra con una squadra che ha saputo sfruttare il momento.

Le differenze tra Pavia e Vogherese emergono con forza. Da una parte, una squadra che fatica a superare l’ostacolo di un pareggio, dall’altra una formazione capace di ribaltare i pronostici e abbattere una capolista. Entrambe lottano, ma con atteggiamenti diversi. La Voghe sembra più consapevole dei propri limiti e li trasforma in motivazione, mentre il Pavia appare ancora alla ricerca di un’identità che vada oltre la solidità difensiva.

La prossima domenica sarà cruciale per entrambe. Il Pavia dovrà affrontare la Solbiatese, capolista del campionato di Eccellenza, una sfida che non permette esitazioni. Per la Vogherese, il successo contro il Bra può rappresentare una svolta, ma solo se verrà seguito da altre prestazioni dello stesso livello. Lo sport pavese vive una stagione di alti e bassi, con risultati che alternano speranza e frustrazione. Sta alle squadre decidere quale direzione prendere.

Oltrepo: un punto che vale oro

L’Oltrepo torna da Cairo Montenotte con un pareggio a reti inviolate. Sul tabellino si leggono zero gol fatti e zero subiti, un risultato che potrebbe sembrare equilibrato ma che non racconta tutto. La squadra di Parolini continua la sua risalita in classifica dopo un inizio di campionato drammatico. Una serie utile che fa ben sperare, ma quante occasioni bisogna ancora sprecare per capire che il salto di qualità passa proprio da lì.

Il primo tempo vede i biancorossi dominare il campo. Le trame di gioco si sviluppano con precisione, gli esterni corrono e creano spazi, ma sotto porta il risultato non arriva. Cavallotti si rende protagonista di una conclusione alle stelle da posizione favorevole. Andrini gli serve un pallone che chiede solo di essere messo in rete, ma il gesto tecnico tradisce il giovane attaccante. Non è l’unico errore. Anche De Rinaldis si trova quasi a tu per tu con il portiere avversario senza riuscire a fare la differenza.

Nella ripresa il copione cambia. La stanchezza inizia a pesare, gli spazi si chiudono, la lucidità si perde. La Cairese cresce, prova a spingere negli ultimi minuti, ma Fossati tiene la porta inviolata con interventi sicuri. L’Oltrepo non rischia ma neppure punge, accontentandosi di un punto che muove la classifica ma non il morale.

Parolini sottolinea i progressi, parla di una squadra che sta acquisendo consapevolezza nella categoria. Le cinque sconfitte iniziali sembrano lontane, ma quanto può essere sostenibile continuare a lasciare punti in partite dove l’avversario non si dimostra superiore. Le assenze pesano, questo è evidente. Villoni, Marangoni e Bartoli sono nomi che in una rosa come questa non possono essere marginali. Ma il calcio non aspetta, e ogni turno giocato a metà forza è un turno perso.

Il calendario non concede tregua. La Coppa Italia chiama, con il Piacenza arriva al Fortunati di Pavia in un match che richiede non solo grinta ma anche scelte ponderate. Schierare i migliori o dare spazio a chi ha giocato meno, sapendo che il campionato resta la priorità. Parolini deve scegliere, ma i margini di errore si riducono sempre di più.

Casteggio: il coraggio non basta contro la capolista

La Solbiatese passa a Casteggio con un gol di Scapinello al 17’ del secondo tempo. Una sconfitta di misura, figlia di una disattenzione fatale su un contropiede nato da un calcio d’angolo a favore. La differenza tra una squadra che punta al vertice e una che lotta per la salvezza si misura anche in episodi come questo.

Il Casteggio gioca con determinazione, costruisce occasioni, regge l’urto di una squadra tecnicamente superiore. Martinez colpisce un palo nel primo tempo, Lonardi si vede negare il gol da un grande intervento di Murriero. Pepe e Arbasini provano a sorprendere la difesa avversaria nei primi minuti, ma manca sempre quel dettaglio che trasforma le intenzioni in realtà.

Civeriati legge bene la partita. La scelta di affidarsi a una coppia d’attacco esperta come Bahirov e Bertocchi sembra pagare, ma la precisione nelle finalizzazioni lascia a desiderare. L’ingresso di De Stradis nella ripresa aggiunge freschezza, ma non incide come previsto. La squadra lotta, ma il gol arriva dall’altra parte. Un contropiede letale, una distrazione fatale, e la Solbiatese si prende tre punti senza dominare.

La zona play-out è una realtà che pesa, ma il tecnico non perde fiducia. Parla di carattere, di una squadra che in casa sa dare filo da torcere a chiunque. Resta da capire come migliorare lontano dalle mura amiche. I risultati dicono che la differenza tra casa e trasferta è ancora troppo marcata.

Il prossimo impegno con l’Ispra rappresenta un altro bivio. La vittoria serve non solo per la classifica, ma anche per dare un segnale chiaro. Questo Casteggio vuole salvarsi, ma deve dimostrarlo con i fatti. L’atteggiamento positivo non basta se manca l’efficacia nei momenti decisivi.

Oltrepo e Casteggio vivono momenti diversi, ma condividono un problema fondamentale: la gestione delle occasioni. Il calcio si gioca sul filo del rasoio, e chi non sfrutta i propri momenti viene inevitabilmente punito. La crescita dell’Oltrepo è evidente, ma quanto vale un pareggio quando le occasioni per vincere ci sono state. Quanto può durare una striscia positiva se si costruisce su risultati di minima. Il Casteggio, dal canto suo, dimostra coraggio ma continua a pagare caro ogni errore. La capolista Solbiatese non ha dominato, ma ha saputo sfruttare il momento giusto. Il margine tra successo e sconfitta è sottile, e in questa categoria non c’è spazio per la distrazione.

Riso Scotti Pavia: brusco stop al PalaRavizza

La Scotti e l’Elachem offrono due storie di basket opposte, specchio di emozioni contrastanti che solo la pallacanestro può regalare. A Pavia, una serata nera al PalaRavizza contro una Serravalle scatenata, capace di riscrivere percentuali da oltre l’arco e condannare i padroni di casa alla seconda sconfitta consecutiva. A Vigevano, invece, un PalaElachem in visibilio celebra un capolavoro tecnico e tattico contro la corazzata Cantù, nonostante un percorso accidentato appena pochi giorni prima.

La Scotti si arrende a Serravalle in una gara che racconta tutte le fragilità del gruppo di Cristelli. Difesa insufficiente, attacco intermittente, una zona piemontese che sembra un rompicapo irrisolvibile. Il ritorno di Penny Hidalgo, miglior marcatore con 20 punti, non basta: troppe palle perse, poca continuità, e una Serravalle trascinata dall’ex Dario Gay, che domina con leadership e precisione. Nemmeno i lampi di Bogunovic, positivo nel primo quarto, evitano il naufragio. Il silenzio stampa della dirigenza pavese dice tutto sulla frustrazione di una serata che potrebbe lasciare il segno.

Elachem: vittoria entusiasmante contro Cantù

All’Elachem Arena, un’altra storia. Dopo la delusione di Verona, i ducali reagiscono con carattere e qualità, battendo Cantù in una gara che pare un manifesto di resilienza. Leardini giganteggia su entrambi i lati del campo, Mack si carica la squadra sulle spalle nel momento cruciale. L’intensità difensiva e la capacità di rispondere ai colpi avversari danno vita a una prestazione collettiva di grande spessore, suggellata dai liberi finali che blindano il risultato.

A Pavia, Hidalgo e Bogunovic chiedono autocritica e lavoro. «Non possiamo prenderci queste sfide alla leggera», avverte il playmaker. Dall’altra parte, Maurizio Pavone, ex pavese ora in maglia Serravalle, sottolinea la compattezza ritrovata del suo gruppo: «Questa vittoria ci dà fiducia, ora possiamo guardare ai playoff». A Vigevano, invece, coach Pansa sorprende con un gesto inaspettato: dopo Verona aveva rimesso il mandato, respinto dalla società. «Questa vittoria è figlia della reazione dei ragazzi», dichiara con tono riflessivo.

La domenica sportiva pavese lascia aperti interrogativi e offre spunti per il futuro, ma nel calcio e nello sport, come insegnava Helenio Herrera, “meglio giocare male e vincere che giocare bene e perdere”. Con questa massima in mente, Pavia e le sue squadre locali dovranno ritrovare la concretezza necessaria, ricordando che spesso, più delle belle prestazioni, sono i punti che rimangono in classifica a fare la differenza.

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