Autore Redazione
mercoledì
13 Novembre 2024
10:30
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Cronaca - Pavia

Inchiesta “Clean”: chiuse le indagini preliminari per peculato, frode e turbative d’asta a Pavia

Inchiesta “Clean”: chiuse le indagini preliminari per peculato, frode e turbative d’asta a Pavia

PAVIA – La Procura di Pavia ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini preliminari nell’operazione “Clean”, coinvolgendo quindici persone accusate di reati come peculato, turbativa d’asta, frodi nelle forniture pubbliche, falso e rivelazione di segreti d’ufficio. Tra gli indagati figurano otto persone con cariche pubbliche, compresi l’ex vertice di Asm Pavia già oggetto di arresti nel novembre 2023, un sindaco di un Comune del Pavese e una funzionaria dell’Arpa.

Le indagini hanno messo in luce presunti illeciti riguardanti la gestione di fondi pubblici, inclusi fondi del Pnrr, destinati a scopi privati e a procedure di assegnazione di appalti non regolari. Gli investigatori hanno acquisito prove rilevanti attraverso documentazione sequestrata, analisi di dispositivi cellulari e testimonianze raccolte. Le prove indicano che il sistema di assegnazione degli appalti sarebbe stato alterato, con irregolarità nell’affidamento e nella gestione di lavori pubblici da parte di alcune amministrazioni della provincia di Pavia.

L’inchiesta, avviata nel 2023 con sospetti sui vertici di Asm Pavia, si è progressivamente ampliata, rilevando anomalie nella gestione di contratti pubblici e nelle forniture. L’operazione dello scorso novembre aveva già portato all’arresto del presidente e del direttore generale di Asm Pavia, del progettista delle opere in questione e del responsabile unico del procedimento del Comune di San Genesio e Uniti. Durante l’operazione, la Procura aveva disposto il sequestro della scuola primaria di San Genesio a causa di presunte difformità nei lavori rispetto al contratto, situazione ritenuta pericolosa per gli utenti. Dopo successivi accertamenti che hanno escluso rischi per la sicurezza, la struttura è stata dissequestrata e riaperta.

Nonostante la riapertura della scuola, gli inquirenti confermano gravi irregolarità nella procedura di aggiudicazione dell’appalto e nell’esecuzione dei lavori, che sarebbero stati realizzati in modo non conforme agli standard richiesti. La Procura prosegue l’analisi dei dati emersi per definire le responsabilità individuali.

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