21 Novembre 2024
07:43
Pavia riscopre la bellezza degli affreschi seicenteschi del Collegio Ghislieri
PAVIA – Affreschi del Seicento che tornano a parlare. La sacrestia della Cappella del Collegio Ghislieri di Pavia rinasce, portando con sé storie antiche e simboli potenti. Il 27 novembre, data che segna il 457° compleanno del Collegio, la città ritroverà un pezzo del proprio passato. I restauri, finanziati dall’Associazione Amici dei Musei e Monumenti Pavesi, riportano in luce un ciclo iconografico dimenticato, custodito per secoli dietro strati di polvere e tempo.
La storia si svolge tra le mura del Collegio, fondato nel 1567 da papa Pio V. Questo luogo, destinato inizialmente a formare studenti maschi, diventa nel 1966 il primo collegio universitario misto in Italia. Un cambiamento epocale, ma sempre nel rispetto delle sue radici. Nel cuore del Collegio, una piccola sacrestia attigua alla Cappella nasconde affreschi seicenteschi di autore sconosciuto. Un mondo visivo carico di simboli, pensato per educare e ispirare i giovani ospiti del Ghislieri.
Al centro della narrazione iconografica, l’immagine del “torchio mistico”. Un affresco che racconta il sacrificio eucaristico con un simbolismo potente. Gesù, posto nel tino dell’uva, porta la croce come fosse una pressa. Il sangue, sgorgando dalle ferite, si raccoglie in un recipiente. Non un semplice dipinto, ma una lezione visiva. Giorgio Pagliari, ex alunno e Prefetto del Collegio, volle queste immagini per i giovani studenti. L’obiettivo era chiaro: proporre modelli di vita e condotta che unissero fede e rigore.
Il profilo di Giorgio Pagliari emerge con forza. Nato nel 1545 e Prefetto dal 1580 fino alla morte, Pagliari fu anche autore di un commento ai primi cinque libri degli Annali di Tacito. Le sue riflessioni sulla religione e la ragion di Stato trovano un riflesso nelle immagini della Sacrestia. Una pedagogia visiva pensata per una classe dirigente proveniente dai ceti bassi, vicini al rigore della fede originaria.
Gli affreschi della Sacrestia si inseriscono in un contesto architettonico ricco di dettagli. La cupola a motivi geometrici si integra con un pavimento in marmo a mosaico. Ogni elemento racconta una storia. Il recente restauro, guidato dal professor Gianpaolo Angelini, ha permesso di arrestare il degrado. L’umidità e le muffe avevano colpito le superfici, compromettendo la leggibilità di alcune parti. Un lavoro di conservazione che segna solo l’inizio. La Cappella, con i suoi affreschi coperti da intonaco nei primi decenni del Novecento, attende il prossimo intervento.
Il 27 novembre non sarà solo una data celebrativa. L’incontro “Alla riscoperta della Cappella del Collegio Ghislieri” apre le porte della Sacrestia restaurata. Un’occasione per studenti, cittadini e appassionati di scoprire il passato del Collegio. Ogni dettaglio, dagli affreschi alle riflessioni storiche, diventa uno strumento per comprendere le radici culturali e spirituali di Pavia.
Il Collegio Ghislieri continua a essere un punto di riferimento per l’alta formazione. Gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e opera sotto la supervisione del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Non solo storia, ma anche futuro. Gli affreschi restaurati rappresentano un legame tra passato e presente, una testimonianza visiva del valore della conoscenza e della formazione etica.
La narrazione del Collegio Ghislieri non si esaurisce con i restauri. Ogni intervento diventa parte di una trama più grande. La città di Pavia ritrova pezzi del proprio patrimonio, offrendo nuove prospettive. Le immagini della Sacrestia parlano ancora, invitando a riflettere sul significato del sacrificio, della dedizione e dell’educazione. Un dialogo che continua, alimentato dalla ricerca, dalla conservazione e dalla volontà di condividere.