16 Dicembre 2024
17:25
Pavia: delicato intervento salva l’ovaio di una bambina di Sarajevo
PAVIA – Una bambina di Sarajevo è stata sottoposta a Pavia, alla Fondazione Irccs Policlinico San Matteo, a un intervento chirurgico complesso e delicato, eseguito in laparoscopia dall’équipe della Chirurgia pediatrica diretta da Mirko Bertozzi, che ha permesso di salvare l’unico ovaio rimasto alla giovane paziente. La ragazzina, infatti, era già stata sottoposta mesi prima nella sua città a un intervento in tecnica open per torsione annessiale con la rimozione dell’ovaio e della tuba di destra. “Una situazione difficile per lei e per la sua famiglia, che non si sono arresi alla paura di perdere anche la funzione dell’ovaio sinistro – spiegano dal San Matteo. Dopo aver letto articoli scientifici pubblicati dal professor Bertozzi su prestigiose riviste internazionali, il padre della bambina ha deciso di contattarlo, chiedendo se fosse possibile garantire una protezione per il futuro riproduttivo della figlia“.
Al San Matteo, le visite di valutazione sulla paziente hanno confermato non solo la possibilità di eseguire un’ovariopessi per prevenire ulteriori torsioni annessiali, ma anche la presenza di un’ernia inguinale bilaterale e di un imene imperforato. “Abbiamo valutato che fosse possibile eseguire, nella stessa seduta operatoria, l’ovariopessi sinistra, la riparazione dell’ernia bilaterale con tecnica minilaparoscopica e la correzione dell’imene imperforato“, riferisce Bertozzi. L’utilizzo di strumenti microlaparoscopici da 3 millimetri, uniti a una preparazione di altissimo livello dell’intera équipe – si legge in una nota – ha permesso di ridurre i tempi di recupero e consentire alla ragazza e alla sua famiglia di poter tornare a casa dopo soli 2 giorni dall’intervento. “Un risultato eccellente, frutto del lavoro di squadra”.
L’operazione, durata alcune ore, è stata portata a termine con successo dal team composto da Bertozzi (direttore facente funzioni Sc Chirurgia pediatrica), Giulia Fusi (chirurgo pediatrico), Lorenzo Bellini (anestesista), Mirea Finini (medico in formazione specialistica), l’infermiera strumentista Rosella Mezzadra, l’infermiere di anestesia Simone Tolaro e l’Oss Cristina Marra. “Questo intervento – commenta Bertozzi – rappresenta un esempio di come la chirurgia pediatrica possa affrontare situazioni complesse con un approccio innovativo e rispettoso del futuro di una piccola paziente. Oltre alla straordinaria competenza tecnica, ciò che ha fatto la differenza è stata la capacità di accogliere una famiglia in cerca di risposte, trasformando le loro preoccupazioni in una nuova speranza per il domani“.