Autore Redazione
giovedì
30 Gennaio 2025
06:31
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Cronaca - Pavia

Tasse universitaria: Pavia non è più prima, superata da Milano

Tasse universitaria: Pavia non è più prima, superata da Milano

PAVIA – Non è più prima in classifica ed è una buona notizia. L’Università di Pavia, fino al 2024 considerata la più cara d’Italia, è stata scavalcata dall’Università di Milano in fatto di tasse universitarie. Nell’ateneo meneghino l’importo medio per iscriversi in università è di 3.808,56 euro (3.360,00 euro per le facoltà umanistiche e 4.257,12 euro per i corsi di laurea dell’area scientifica). Più economica, almeno questa volta, l’Università di Pavia (3.343,00 euro per le facoltà umanistiche e 4.141,00 euro per quelle scientifiche). Segue, al terzo posto, l’Università del Salento (3.000,00 euro sia per le facoltà umanistiche che per quelle scientifiche).

A monitorare questa voce di spesa è come ogni anno, l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, in collaborazione con la Fondazione Isscon e visto che il calcolo si basa principalmente sul reddito familiare dello studente, sono state considerate a titolo esemplificativo cinque fasce reddituali di riferimento. Mediamente, le università del Nord Italia risultano più onerose rispetto alle altre: le cifre superano del 28% l’importo medio rilevato negli atenei del Sud per la fascia più alta e quasi del 15% quello delle università del Centro.

Anche sul fronte pubblico non mancano le agevolazioni: un forte abbattimento dei costi nelle università pubbliche tradizionali è possibile in virtù della cosiddetta “no tax area” introdotta dalla Legge di Bilancio del 2017 e successivamente modificata e aggiornata. Questa consente rilevanti agevolazioni destinate agli studenti a basso reddito, che presentano un Isee inferiore a 22.000 euro, a iniziare dall’esonero quasi totale dalle tasse universitarie, mentre per i nuclei familiari con Isee compreso tra 22.000 e 30.000 euro è prevista una riduzione delle tasse. È da rilevare che in molti atenei il livello di reddito Isee interessato dalla no tax area è superiore anche del anche del 30%, agevolando così ulteriormente gli studenti e incentivandoli a iscriversi. Ma questo non è ancora sufficiente a colmare il gap con l’Europa, dove sono molte le realtà che offrono l’opportunità di studiare gratuitamente nelle università pubbliche.

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