6 Giugno 2025
06:08
Pavia una delle città più virtuose nella lotta allo spreco del cibo
PAVIA – Ridurre lo spreco alimentare è una priorità per la maggioranza degli italiani, che mostrano una consapevolezza elevata e un impegno concreto sul tema. Tuttavia, i dati rivelano una realtà ancora lontana da modelli davvero virtuosi, con ampi margini di miglioramento e differenze regionali. È quanto emerge da una fotografia scattata da Too Good To Go – l’azienda a impatto sociale attiva nel contrasto allo spreco alimentare che ha stilato la sua classifica inedita delle città italiane più “virtuose” in tema di spreco alimentare, accompagnata da una nuova ricerca in collaborazione con YouGov che analizza l’atteggiamento degli italiani (suddivisi geograficamente tra Nord, Centro, Sud e Isole) verso lo spreco alimentare, rivelando abitudini quotidiane spesso contraddittorie nonostante l’impegno dimostrato dal ranking.
Tra le città piccole, inferiori a 100mila abitanti, Pavia risulta una delle più virtuose collocandosi al terzo posto, dietro a Pesaro, prima, e Cuneo. Tra le grandi città Roma si posiziona al primo posto, seguita da Milano, Torino, Genova e Bologna. Per le città medie (100.000–300.000 abitanti) Reggio Emilia guida la classifica, davanti a Modena, Verona, Cagliari e Padova.
Spreco alimentare: 1 italiano su 3 getta cibo ogni settimana, in particolare al Sud
La classifica di Too Good To Go si arricchisce di un’indagine realizzata con YouGov, che analizza l’atteggiamento degli italiani verso lo spreco alimentare, rivelando abitudini quotidiane spesso contraddittorie nonostante l’impegno dimostrato dal ranking.
Se da un lato il tema è sentito – il 99% degli intervistati riconosce l’importanza di ridurre lo spreco – dall’altro un italiano su tre (31%) ammette di buttare cibo almeno una volta a settimana. Questa percentuale sale al 38% nel Sud Italia e arriva al 44% tra i genitori con figli minorenni. Al contrario, gli over 55 sembrano essere i più virtuosi, con il 34% che dichiara di non sprecare mai cibo.
I motivi dello spreco tra dimenticanze, scadenze superate e porzioni troppo abbondanti
Ma cosa porta concretamente a buttare il cibo? Al primo posto c’è la dimenticanza: il 41% degli intervistati ammette di dimenticare prodotti in frigorifero o sugli scaffali della dispensa, con un picco nel Nord-Ovest (47%). Seguono le scadenze superate (37%), particolarmente frequenti nel Nord-Est (44%), e le porzioni eccessive cucinate in casa (21%), un comportamento più diffuso nelle Isole (32%) e nel Sud (25%).
Spesa consapevole: attenzione alle etichette e ai prodotti in scadenza, ma poca pianificazione
Quando si tratta di fare la spesa, il 72% degli italiani controlla regolarmente le date di scadenza dei prodotti ma l’attenzione cala tra i più giovani con solo il 60% dei 18-24enni che dichiara di farlo.
La pianificazione resta limitata: solo il 27% organizza i pasti settimanali in anticipo, e il 55% utilizza una lista della spesa. Segnali positivi emergono dall’attenzione ai prodotti prossimi alla scadenza: il 32% li sceglie volontariamente per ridurre gli sprechi.
Avanzi: si consumano il giorno dopo o si congelano. In alcuni casi si condividono con gli altri
La buona notizia è che, una volta cucinato, la maggior parte degli italiani cerca di non sprecare il cibo: il 78% dichiara di consumarlo nei giorni successivi, pratica particolarmente diffusa al Centro (82%). Il 53% lo congela, specie nel Nord Ovest (60%). Il 43% trasforma gli avanzi in nuove ricette, mentre il 16% li condivide con parenti, amici e conoscenti, soprattutto al Sud (20%) e nelle Isole (22%).
App e soluzioni antispreco: giovani e famiglie con figli minori tra i più propensi all’uso
Quasi la metà degli italiani (46%) conosce o utilizza app e servizi per contrastare lo spreco alimentare. A guidare questo cambiamento sono soprattutto i giovani tra i 25 e i 34 anni -infatti, il 58% ha familiarità con questi strumenti digitali antispreco- e le famiglie con figli minori, che mostrano un interesse marcato, con il 55% che li conosce o li utilizza.
“Cresce la consapevolezza sul tema, ma ciò che abbiamo imparato è che le persone ancora non sanno abbastanza su come ridurre gli sprechi. Che si tratti della spesa quotidiana, dell’uso di un’app o di un cambio nelle abitudini di consumo in casa, molto può essere fatto. Dobbiamo aiutare le persone a risparmiare denaro e a proteggere il pianeta riducendo lo spreco alimentare, tenendo conto delle differenze regionali e culturali” conclude Mirco Cerisola.