Autore Redazione
sabato
7 Giugno 2025
21:31
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Cronaca - Pavia

“Battagliere” per i diritti: in 1500 al Pavia Pride 2025

“Battagliere” per i diritti: in 1500 al Pavia Pride 2025

PAVIA – Circa 1500 persone hanno colorato le vie del centro storico di Pavia in occasione della nona edizione del Pavia Pride, un appuntamento che si è ormai consolidato come una delle principali manifestazioni per i diritti civili nella città lombarda. Lo slogan di quest’anno, “Battagliere. Senza diritti non c’è pace”, ha sintetizzato un manifesto politico chiaro, radicale e intersezionale, che chiede una società più giusta, egualitaria e autodeterminata.

Il corteo: colori, musica e partecipazione istituzionale

Il corteo è partito da piazzale Ghinaglia, ha attraversato il suggestivo Ponte Coperto e si è snodato lungo Strada Nuova, cuore pulsante del centro storico pavese, per concludersi di fronte al Castello Visconteo. Una sfilata vivace e partecipata, scandita da balli, canti e slogan. La manifestazione ha ricevuto il patrocinio ufficiale del Comune e della Provincia di Pavia, e tra i partecipanti figurava anche il vicesindaco Alice Moggi, esponente della giunta di centrosinistra.

Un messaggio di resistenza e lotta quotidiana

Cecilia Bettini, presidente dell’associazione Coming-Aut, ha sottolineato l’urgenza di riaffermare con forza il valore dei diritti umani, in un contesto che vede la comunità LGBTI+ spesso bersaglio di attacchi istituzionali. «Non rimaniamo inermi – ha dichiarato Bettini –. La nostra è una resistenza pacifica, la più potente delle armi che abbiamo. Continueremo a batterci per una società che riconosca dignità e valore a ogni persona».

Nel manifesto politico che ha accompagnato il Pride, le parole chiave sono state “giustizia”, “eguaglianza” e “libertà”. Le “battagliere”, come si sono autodefinite le partecipanti e i partecipanti, non combattono per scelta ma per necessità: contro l’omolesbobitransfobia, la sierofobia, il razzismo, l’abilismo, la violenza sulle donne e quella istituzionale.

Appelli alla pace e alla solidarietà internazionale

Non sono mancati riferimenti al contesto geopolitico internazionale. Durante la sfilata si sono levati più volte cori a favore della causa palestinese, con l’invocazione “Palestina libera” che ha risuonato tra le strade di Pavia. Un appello che si lega al concetto più ampio di pace come valore umano e politico, come impegno quotidiano per costruire una società democratica e inclusiva.

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