Cronaca - Provincia di Pavia

Frode nella gestione dei CAS: sequestri per 720 mila euro a una cooperativa e 5 misure cautelari

ITALIA – Aveva gestito anche cinque CAS in provincia di Pavia la cooperativa sociale Desy, con sede a Castel San Giorgio, in provincia di Salerno, finita al centro di una vasta inchiesta condotta dai Carabinieri del NAS di Firenze.
L’operazione dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Firenze, con il supporto del Comando provinciale di Salerno, ha portato all’esecuzione di cinque misure cautelari personali e al sequestro preventivo di beni per oltre 720 mila.

Il Gip, su richiesta della Procura della Repubblica di Pistoia, ha disposto la misura cautelare in carcere per un 47enne di Castel San Giorgio, amministratore di fatto della società, e i domiciliari per l’amministratrice della società, una 45enne di Castel San Giorgio, e per due collaboratrici della società, una 47enne di Roccapiemonte e una 37enne di Mercato San Severino, descritte come delle “factotum della Desy” sebbene fossero inquadrate una come assistente sociale e l’altra principalmentecome psicologa. Sono scattati gli arresti domiciliari anche per un altro collaboratore della società, un 58enne di Castel San Giorgio. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di concussione ai danni di richiedenti asilo, frode nelle pubbliche forniture, truffa aggravata ai danni dello Stato e false attestazioni in atti pubblici.

Le indagini sono partite nel dicembre 2023, dopo un’ispezione dei NAS di Firenze al CAS ex Hotel Giardini di San Marcello Piteglio, in provincia di Pistoia. In quell’occasione furono riscontrate condizioni igienico-sanitarie gravissime: sporcizia diffusa, muffe, ambienti senza riscaldamento né acqua calda. Le testimonianze dei richiedenti asilo tracciarono un quadro di abbandono, con servizi essenziali mai forniti o erogati solo sporadicamente: lezioni di lingua, assistenza legale, psicologica e sanitaria, fino al mancato versamento del pocket money da 2,5 euro al giorno.

Gli accertamenti hanno documentato false certificazioni di attività mai svolte e la presentazione di fatture duplicate a più Prefetture per ottenere rimborsi indebiti. Alcuni operatori risultavano attestare la loro presenza in struttura mentre erano altrove, persino in altre regioni. Le indagini avrebbero fatto emergere anche episodi di pressioni e minacce sui richiedenti asilo, costretti a firmare registri falsi per confermare l’erogazione di servizi inesistenti, pena la privazione anche delle poche derrate alimentari fornite.

La cooperativa Desy, attraverso convenzioni con diverse Prefetture, aveva gestito centri d’accoglienza non solo in Toscana, ma anche nelle province di Salerno, Avellino, Arezzo e cinque CAS in provincia di Pavia, due a Montù Beccaria, due a Santa Maria della Versa e uno nella città di Pavia. In base a quanto emerso nelle indagini, nel triennio 2022-2024 la società avrebbe percepito oltre 1,2 milioni di euro di fondi pubblici e il sequestro di oltre 720 mila euro disposto oggi rappresenta, per gli inquirenti, il profitto diretto dei reati contestati.

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