8 Agosto 2021
12:00
Pansegale e Trêsa: le specialità di Montesegale, Città del Pane
MONTESEGALE (PV) – Il borgo di Montesegale, in Valle Ardivestra, non è conosciuto sul territorio pavese solo per il bellissimo Castello, o i suoi arcieri “occhio di falco”. Montesegale, infatti, è socio fondatore, con altri 21 comuni distribuiti in tutta Italia, dell’Associazione Nazionale Città del Pane, costituitasi ad Altopascio il 19 ottobre 2002. Il Comune aderì a questa iniziativa con delibera di Giunta del 16 ottobre 2002 sottolineando: “Vista la nota e radicata tradizione panificatoria del nostro Comune, connessa a valori di carattere culturale, storico, ambientale nonché di notevole importanza economica. Constatato, infatti, che le finalità di valorizzazione del pane e del territorio dove esso è prodotto corrispondono alle esigenze di sviluppo economico del nostro Comune, delibera di aderire all’Associazione Città del pane”.
Pansegale e Trêsa, il pane di Montesegale
A Montesegale si producono, infatti, due tipi di pane tradizionale: il Pansegale e la Trêsa, la cui produzione rafforza i legami con le risorse culturali, le tradizioni produttive e quelle culinarie del territorio.
- il Pansegale è un pane ottenuto dall’impasto di farina di segale e comune farina di frumento, con l’aggiunta di uva sultanina, fichi e noci. La lievitazione ha ottenuta esclusivamente con l’uso di lievito madre. Dal colore bruno, con una costa irregolare croccante, il Pansegale viene lavorato e impastato completamente a mano. Frutto dell’esperienza maturata in anni di pratica dai sapienti fornai, che rendono Montesegale una delle principali città del pane italiane.
- La Trêsa, d’altro canto, è la lettura tipica montesegalese della tradizionale micca oltrepadana. Si tratta di un pane di pasta dura, ottenuto attraverso una lavorazione manuale e una lievitazione lenta su assi di legno. Per ottenere la classica costa croccante e una mollica bianca e morbida, la Trêsa viene cotta in forni particolari di terracotta nei quali viene inserita a fuoco spento sfruttando il calore precedentemente organizzato e immagazzinato dai mattoni refrattari. È il classico pane da gustare con il salame di Varzi e i tanti altri insaccati tipici della Valle Ardivestra e dell Oltrepò Pavese.
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