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PAVIA – Il bonus psicologo è “una misura di intervento molto limitata”, dal momento che “solo uno su 9 richiedenti ne potrà beneficiare. Seppur meritevole, è di poco aiuto concreto”. Lo sottolinea Damiano Rizzi, presidente di Fondazione Soleterre, auspicando “una legge quadro che unisca le buone esperienze e i progetti efficaci pubblici e privati fatti in ogni singola regione. Dallo psicologico scolastico a quello per le cure primarie, sino ai consultori familiari e al lavoro delle tante associazioni e organizzazioni non governative). Serve la creazione di una vera rete accreditata e capace di attrarre anche fondi privati”. Per questo “chiediamo al nascente Governo di aprire un tavolo permanente sul tema, che coinvolga attori pubblici e privati”, è l’appello lanciato da Rizzi in una nota.
“Una misura di politica sanitaria nel campo della salute mentale, e non solo, è efficace se è capace di dare le medesime opportunità di ottenere il benessere mentale a qualsiasi età, in particolare nei soggetti più vulnerabili o a rischio. Questo non accade con il bonus psicologico“, sottolinea l’esperto. Ritenendosi inoltre non stupito dal boom di richieste registrato soprattutto nella fascia under 35. “I disturbi neuropsichiatrici dell’età evolutiva sono molto frequenti – evidenzia – e si stima ne sia affetto tra il 10 e il 20% della popolazione infantile e adolescenziale tra zero e 17 anni. Se non si interviene subito, i sintomi peggiorano – avverte Rizzi – e da sintomatologie depressive e ansiose si possono avere disturbi psichiatrici più gravi, sino a conseguenti atti autolesivi e tentativi di suicidio”.
Il presidente di Soleterre invita ad agire di conseguenza, per scongiurare un danno grave per intere generazioni presenti e future. E “non bastano, nel caso italiano, i soli interventi pubblici o il solo sostegno economico ai Distretti di Salute mentale (le Neuropsichiatrie infantili)”, ammonisce lo psicologo. Occorre appunto varare “una legge quadro” che metta a sistema i progetti di successo. Non serve “un D-Day, ma uno Psy-Day che trasformi in meglio e radicalmente la scarsa possibilità di ottenere aiuto oggi se non si hanno possibilità le economiche. E per alcune patologie – conclude Rizzi – neppure se si hanno grandi risorse economiche”.
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