Autore Redazione
martedì
15 Novembre 2022
12:40
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Cronaca - Vivere il Pavese - Pavia

La star dei social Alle Tattoo porta a Pavia l’arte del tatuaggio

La star dei social Alle Tattoo porta a Pavia l’arte del tatuaggio

PAVIA – Questa mattina la star sui social del tatuaggio (con più di un milione e mezzo di followers) Alle Tattoo ha visitato Pavia, per un evento in Corso Alessandro Manzoni. Alessandro Bonacorsi è entrato ben otto volte nel Guinness dei Primati, portando a termine qualunque tipo di sfida attorno all’arte del tatuaggio. Di recente ha realizzato il suo grande sogno a Limidi di Soliera aprendo il museo del tatuaggio più grande del mondo. Un successo che unisce la passione di una community virtuale sempre più espansa, al mondo reale.

D: Alle Tattoo, che impressione hai avuto di Pavia al tuo arrivo?

E: “Pavia appena sono arrivato Mi ha mi ha impressionato. Sono stato a cena per quattro chiacchiere nel ristorante di Salvatore, fino alle 2:30, ed è estato bellissimo visitare il museo che omaggia il pilota Ayrton Senna. Anche le pasticcerie pavesi sono splendide per una colazione di prima mattina; per fortuna mi sono trattenuto a davanti al cornetto quel tanto che basta a non far arrabbiare la titolare del laboratorio tattoo in Corso Alessandro Manzoni. Sono arrivato in tempo per la prima giornata del tour”

D: A proposito di musei, com’è nata l’idea di un progetto che unisce lavoro e passione, il museo del tatuaggio?

R: “Proprio ieri sera parlavo di questo con il titolare del museo Ayrton Senna, Salvatore. Abbiamo avuto la stessa idea: importare da tutto il mondo ciò che riguarda la nostra vita e le nostre passioni. Nel mio caso è quella del tatuaggio. Dentro questo spazio si raccontano 5000 anni di storia. Non tutti sanno che il tatuaggio è la seconda forma d’arte più antica al mondo dopo i graffiti. Basta pensare che a Bolzano abbiamo la mummia più antica al mondo, che ha 5000 anni e 32 tatuaggi. È molto particolare perché abbiamo creato anche all’interno una galera dove si può portare avanti la cultura del tatuaggio galeotto, quello clandestino fatto irregolarmente. Si può parlare anche dei tatuaggi egiziani, la storia è veramente piena di tatuaggi particolari, li raccontiamo tutti praticamente, dai più seri ai più allegri ed è veramente molto divertente.”

D: Tanto da attirare la curiosità anche di personaggi sportivi celebri, musicisti e tanti altri…

R: “Si, perché tutti i personaggi famosi che abbiamo tatuato hanno portato dei cimeli. Come Danilo Gallinari, che mi ha lasciato la canotta di Atlanta e quella della nazionale di basket. Anche Cairoli e Valentino Rossi ci hanno portato qualcosa di bello da esporre. E nel frattempo diamo modo di raccontare ulteriormente le loro storie”.

D: In che modo il linguaggio social, soprattutto riferendoci allo streaming, alle storie e alle dirette live, ha influenzato il modo di comunicare l’arte del tatuaggio nel mondo?

R: “Per noi sono una manna dal cielo, ma bisogna saperli usare con coscienza. Essere contattati nel virtuale e incontrare poi le persone nella vita reale secondo me è qualcosa di giusto. Il problema è che moltissima gente vive esclusivamente per i social. Noi al momento contiamo quasi un milione e mezzo di persone che ci seguono sulle piattaforme. Alcuni video su TikTok hanno ottenuto 34, 35 milioni di visualizzazioni. Nelle nostre live, lunghe a volte anche 15 ore al giorno, spesso i followers hanno modo di vivere da vicino e scoprire la vita delle persone che tatuiamo, nonché scoprire tutto quello che c’è dietro la scelta di fare un tatuaggio. Poter raccontare nelle live anche questo tipo di esperienze di vita fa apprezzare in modo più degno il nostro corpo e le nostre esperienze”.

D: Qual’è stata la sfida più difficile da affrontare, per il Guinness World Record?

R: “Credo il tatuaggio sul Monte Everest, quando ho fatto il record del tatuaggio nel punto più in alto del mondo. Dopo 222 chilometri di trekking ho scalato l’Everest e quando sono arrivato in cima ho eseguito il lavoro. Questo mi è costato veramente tanta fatica e tanti giorni di allenamento, però come tutte le cose veramente dure poi la soddisfazione è incredibile. Abbiamo ricevuto un’onorificenza dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama, fino al Dalai Lama, che ha voluto conoscerci. Queste sono cose impagabili. Mi dispiace in questo caso qua non aver avuto la possibilità in quegli anni di utilizzare i social, perché sarebbe molto bello da raccontare. Adesso pian pianino stiamo raccontando questo vissuto all’interno dei nostri libri e vedo che la gente si emoziona ancora”.

D: Perché esiste ancora qualche pregiudizio diffuso sull’arte dei tatuatori?

R: “A me piacerebbe che la gente capisse che come in tutti i mondi c’è il buono il cattivo. Questi due lati esisteranno sempre, in ogni ambito. L’importante è portare avanti un messaggio sempre positivo. L’incasso dei miei record ad esempio è sempre stato devoluto in beneficenza ai terremotati o alle donne che hanno subito violenza, oppure contro la pedofilia. Purtroppo adesso la gente è molto schematica. A me piace mischiare, collaborare e provare a crescere, conoscere le persone. Spero tanto di poter portare a casa una bella esperienza dal laboratorio pavese”.

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